“Decidiamo noi”
“La Coalizione dell’Ex Sindaco Terra ha depositato l’ennesima fumosa mozione per chiedere alla Regione di sospendere le disposizioni in materia di rifiuti, stavolta però, non ci prestiamo al gioco mediatico. La città merita di affrontare il tema della Gestione del Ciclo dei rifiuti all’interno di una politica industriale e di sviluppo, che risponda ad una progettualità e ad un concreto ritorno per il territorio sia in termini di tutela ambientale che economici.
Il levare scudi in modo retorico fa parte dell’era del Sindaco Terra, la stessa in cui il nostro territorio si è riempito di impianti di tutti i tipi, addirittura ampliati nel corso del tempo, senza che la città ne traesse il giusto beneficio. Fa sorridere che proprio dalla sua coalizione arrivino diktat di questo tipo. Poteva pensarci prima.
Non chiederemo alla Regione di Sospendere la Politica sui Rifiuti, cosa che peraltro non è competenza dell’Amministrazione Comunale, piuttosto, chiederemo che le disposizioni siano puntualmente applicate.
Ci siederemo al tavolo per fare la nostra parte, valutare i nuovi piani regionali che verranno presentati e faremo in modo, questo sì, che per qualsiasi nuova iniziativa l’amministrazione svolga un ruolo attivo nelle decisioni, sul “cosa”, sul “dove” e sul “come”.
Lanfranco Principi
Con le fototrappole 40mila euro di sanzioni
Abbandono dei rifiuti
Prosegue incessante il lavoro dell’Amministrazione contro l’abbandono dei rifiuti. Si tratta di uno dei temi più sentiti dai cittadini, perché l’abbandono dei rifiuti e l’errato conferimento, rappresentano comportamenti posti in essere dal singolo ma tali da recare disagio all’intera comunità, danneggiando l’immagine della città. Anche per questo sin dall’insediamento l’amministrazione ha voluto veicolare un segnale chiaro: non ci saranno sconti per chi verrà colto a gettare rifiuti lungo le nostre strade. Da giugno a ottobre l’attività di monitoraggio delle foto trappole che mensilmente ruotano su tutto il territorio comunale, posto in essere dalla Polizia Locale ha portato a elevare 123 verbali per un totale di quasi 40.000 Euro di sanzioni comminate.
Le verifiche effettuate dalla Progetto Ambiente nel corso dei cinque mesi, hanno permesso di stilare il profilo dei soggetti che si lasciano andare all’abbandono selvaggio dei rifiuti.
Il fenomeno riguarda soprattutto persone che svolgono lavori di fortuna non in regola e a basso costo, sversando poi sulle nostre strade elettrodomestici, calcinacci, guaine, vernici, gomme. In altri casi è stato riscontrato che ad abbandonare rifiuti in strada erano persone che non hanno mai effettuato iscrizione al ruolo Tari o non pagano la tassa sui rifiuti, penalizzando chi la paga regolarmente.
La strategia che l’amministrazione metterà in campo, prevede da un lato il miglioramento dei servizi svolti dall’Ecocentro, raccogliendo i suggerimenti dell’utenza, per favorire una sempre maggiore rotazione degli Ecocentro di quartiere e promuovere ancora una volta il nostro servizio di ritiro ingombranti a domicilio.
Dall’altro proseguiranno le attività di controllo del territorio, volte a tutelare l’ambiente, preservare la vivibilità dei quartieri centrali ed esterni a garanzia di chi rispetta le regole.
“Siamo consapevoli – sottolinea l’assessore all’ambiente Vittorio Marchitti - che quest’azione da sola non è sufficiente. Conosciamo i luoghi in cui l’abbandono dei rifiuti si verifica con maggiore frequenza e li stiamo attenzionando. Debellare questa piaga quotidiana non sarà facile, ma di concerto con l’attività sanzionatoria, abbiamo avviato un’opera di sensibilizzazione con i comitati di quartieri e le associazioni che stiamo incontrando in tutta la Città, prestando particolare attenzione ai nuclei esterni, che maggiormente risentono di questo fenomeno. I cittadini sono sempre più stanchi di vedere questo degrado. Loro per primi ci aiutano con le segnalazioni in modo tempestivo, e si rimboccano le maniche organizzando giornate di pulizia volontaria straordinaria. La loro opera aiuta a costruire quel sentimento di comunità, ma anche ad ammonire quei cittadini più restii alla cura del luogo in cui vivono, perché degrado chiama degrado. Insieme possiamo invertire questa rotta, migliorare il decoro urbano, aiutare l’ambiente e accrescere il nostro senso civico”.
Servizio Comunicazione
Comune di Aprilia
Necessario un cambio destinazione del terreno
Allevamento avicolo
E’ partito presso la Regione Lazio l’iter per la valutazione d’impatto ambientale del progetto di realizzazione di un nuovo importante allevamento avicolo sul territorio di Aprilia. La proposta è stata presentata nel 2022 dalla società Ovo Lazio. Il piano prevede la realizzazione di quattro capannoni per complessivi 12mila metri quadrati, su un terreno situato in via Ponza, nella zona di Colle Mare. All’interno della struttura verrebbero ospitate ben 72mila galline ovaiole per la produzione di uova. All’interno dei capannoni vi saranno inoltre tre silos prefabbricati per lo stoccaggio dei mangimi necessari.
Nelle ultime settimane sono state inviate le integrazioni richieste da tutti gli enti chiamati a dare un parere rispetto al progetto. Ora la conferenza dei servizi avrà circa novanta giorni di tempo per esprimere un giudizio sul progetto della Ovo Lazio. Intanto nelle scorse ore è stata l’opposizione a chiedere un chiarimento su questa vicenda alla maggioranza. Se ne discuterà a breve in una apposita commissione urbanistica ed ambiente. Ma questo non è l’unico pollificio su cui il comune di Aprilia sarà chiamato ad esprimersi. C’è infatti quello presentato dalla società Bio Romagna che ha giù terminato il suo iter autorizzativo presso la regione Lazio, ottenendo il via libera. In questo caso però si trattava di un ampliamento ad un allevamento intensivo già esistente. Il semaforo verde della Regione Lazio era arrivato già lo scorso anno nonostante i pareri contrari della vecchia amministrazione comunale, espressi anche durante una commissione urbanistica. In quella seduta, infatti, l’allora maggioranza civica diede un giudizio negativo a causa del possibile impatto sul territorio da parte del pollificio. Il progetto della Bio Romagna prevede infatti la realizzazione di alcuni capannoni su dei terreni situati all’incrocio tra via Pantanelle e via Cinque Archi. Ma per quest’area serve comunque una deroga alla legge regionale, che può arrivare solo dal Consiglio Comunale di Aprilia tramite l’approvazione di una delibera, un atto che durante la passata consiliatura non arrivò mai. Ora la palla è in mano alla nuova maggioranza targata Principi. Il sindaco di Aprilia nei prossimi giorni affronterà il tema in una riunione di maggioranza. Se da una parte c’è una parte dell’amministrazione che non vuole chiudere agli investimenti dei privati sul territorio comunale, dall’altra c’è una componente della maggioranza che è più sensibile alle istanze dei cittadini, preoccupati che l’ulteriore ampliamento dell’allevamento avicolo comporti danni all’ambiente e disagi, come l’aumento considerevole di odori nauseabondi e mosche, ai residenti della zona.
Alessandro Piazzolla