Slitterà per la pandemia la realizzazione dell’impianto
Santo Stefano Terme
Bisognerà aspettare almeno cinque anni per veder realizzato l’impianto termale di Santo Stefano a Fossignano. Un progetto ambizioso, che mira anche alla riqualificazione del quartiere sia dal punto di vista igienico sanitario, sia per la creazione di infrastrutture che puntino allo sviluppo storico culturale del comparto. I lavori dovevano partire già nel 2020, ma la pandemia e il conseguente lockdown hanno reso impossibile l’apertura del cantiere e per questo la società ha chiesto alla Regione una proroga della concessione, autorizzata con la determinazione G01181 del 16 febbraio scorso.
“In data 20/12/2022 il sig. Terranova Bartolomeo in qualità di Amministratore Unico e di Legale rappresentante della Società Santo Stefano Terme S.p.A. - si legge nel corpo della determinazione -ha inoltrato richiesta di proroga del termine di conclusione delle opere approvate con determinazione 30/01/2018. Il progetto prevede la realizzazione di un complesso termale con lo stabilimento per il confezionamento di acqua minerale ‘Santo Stefano’, la realizzazione di un centro termale e di una struttura Termale ricettiva.
La richiesta di proroga si è resa necessaria in considerazione di due motivazioni che hanno ritardato l’inizio dei lavori per la realizzazione dell’intervento, una prima legata all’iter approvativo estremamente lungo e complesso ed una seconda legata all’emergenza pandemica che ha reso difficili gli anni 2020/21 e nel 2020 impossibile per il blocco totale delle attività, l’apertura dei cantieri edili e lo svolgersi ordinario delle procedure, anche nel rispetto delle norme di urgenza emanate dalla Stato”.
Un ritardo più che giustificato per l’avvio di un’attività che in base alla convenzione sottoscritta con il Comune di Aprilia, prevede anche come opera compensativa la realizzazione di un impianto di depurazione per 1000 abitanti equivalenti, a sanare i problemi di natura igienico sanitaria che riguardano Fossignano così come altre periferie della città.
Francesca Cavallin
L’Ecomuseo Lazio Virgiliano è stato ospite della rassegna “Mille e un autore”
Lo sguardo della dea
L’Ecomuseo Lazio Virgiliano ospite dell’assessorato alla Cultura del Comune di Aprilia presso la sala consiliare Luigi Meddi. Presente in aula in occasione della presentazione del libro “Lo sguardo della dea” oltre all’assessore alla cultura Gianluca Fanucci anche Eleonora Piccaro del Csv Lazio. La presidente dell’ecomuseo Piera Muzu Martis ed il coordinatore Giosuè Auletta hanno presentato, all’interno della rassegna “Mille e un autore”, la Guida alla Conoscenza del Paesaggio, percorso storico-didattico che ricalca lo “Sguardo della dea” sui territori laziali tra i quali quello apriliano dove ci sono, tra l’altro, straordinarie testimonianze archeologiche come la necropoli rupestre di Valle Carniera.
“La posizione geografica del vasto Comune di Aprilia, tra due grandi bacini idrografici come quelli del fiume Incastro e del fiume Astura tra Roma e Latina - ha spiegato Auletta - deve essere finalmente riconosciuta come parte integrante del Lazio latino e virgiliano per l’effettiva valorizzazione, con itinerari turistici intercomunali, di un territorio attualmente fatto a pezzi da assurdi confini amministrativi. Il paesaggio apriliano è parte integrante dello sguardo della dea, cioè di quel territorio che si vede dall’alto del grande cratere del vulcano laziale guardando verso il mar tirreno: un grande teatro della natura e della storia.
Fu il poeta Virgilio, duemila anni fa, a far conoscere questo paesaggio con lo sguardo della dea non solo nello spazio ma anche nel tempo… Un luogo può essere realmente conosciuto con una visione complessiva del suo contesto territoriale di appartenenza, cioè come parte di un tutto. Uno di questi luoghi è Aprilia che, fondata meno di 100 anni fa, appartiene ad un territorio con una storia antichissima”.
Al termine della presentazione si è sviluppato tra i presenti un dibattito sul territorio apriliano. Sulle radici profonde e secolari delle zone appartenenti alla grandissima periferia apriliana ma anche sulle zone limitrofe. Un territorio descritto già in epoca classico dal poeta Virgilio che invita non solo alla rilettura dei testi classici ma anche a riflettere sul passato ma anche sul futuro. Un territorio, hanno convenuto i presenti, che nasconde potenzialità inespresse sia da un punto di vista storico-culturale che turistico. Il pomeriggio è stato arricchito da proiezioni di filmati e materiale fotografico in ausilio agli interventi dei relatori e da letture di Giorgio Silvestri e Tindara Lo Castro.
P.N.