Ordinanza del sindaco Antonio Terra per rimuovere dall’ex sito industriale le tonnellate di rifiuti, anche speciali, da destinare allo smaltimento
Una montagna di rifiuti indifferenziati
Non solo lastre e altri materiali in eternit presso la ex Freddindustria di via Enna, ma una montagna composta da tonnellate e tonnellate di rifiuti indifferenziati e speciali da rimuovere dal sito industriale e destinare allo smaltimento, così da limitare ulteriori rischi di incendio. Dopo l’incendio presso uno dei capannoni del complesso di via Enna, alla base dell’ordinanza sindacale del 9 febbraio scorso ha portato la proprietà ad avviare un nuovo intervento di messa in sicurezza, ma la fotografia reale di cosa c’era all’interno dei capannoni dismessi e degli spazi adiacenti era stata resa dalla relazione commissionata all’ingegnere chimico Stefano Martinelli, incaricato anche dei campionamenti sullo stato di degradazione dell’amianto. Presso il sito che si estende su una superficie di 4.800 mq, nel 2020 erano già stati rinvenuti 24 mila 650 kg di rifiuti indifferenziati equiparati ai rifiuti urbani non differenziati, ma anche 1 tonnellata di rifiuti contenenti carbonio, 1.420 kg di rifiuti contenenti amianto e soprattutto 300 kg di imballaggi contaminati da sostanze pericolose. Stando ai contenuti del documento, già dopo quel sopralluogo c’era l’impegno della società Aprilia 2012 a bonificare il sito, tanto che la relazione attesta che gran parte dei rifiuti pericolosi riversati nei capannoni era stato rimosso e portato a smaltimento.
“Come noto - certifica Martinelli - il sito non è operativo da decenni e il parcheggio è stato vittima di numerosi depositi non autorizzati di rifiuti da parte di ignoti. A più riprese è stato ripulito e inibito allo scarico, ciò nonostante questa illecita operazione si è ripetuta negli anni, in maniera tale da non garantire il principio di prevenzione del rischio”.
E anche la chiusura degli accessi effettuata a novembre 2020 a quanto pare non sarebbe bastata a preservare la Freddindustria da possibili incendi come quello del 2 febbraio scorso. Ma cosa c’è ancora nei capannoni della Freddindustria? Quanti rifiuti sono stati riportati dopo il primo intervento della proprietà, oggetto della relazione del 1° ottobre 2020? Un dettaglio questo che dovrà emergere attraverso una nuova relazione sullo stato dei luoghi, in risposta alle richieste avanzate dal Comune di Aprilia attraverso l’ultima ordinanza sul tema.
Francesca Cavallin
Dopo l’incendio che ha devastato uno dei capannoni della ex Freddindustria, presso il sito di via Enna iniziano gli interventi per la rimozione dei materiali accatastati all’interno e nelle adiacenze dei fabbricati, un intervento chiesto a gran voce dai residenti ma posto in essere solo dopo il disastro, parallelamente alla pubblicazione da parte dell’amministrazione di una nuova ordinanza che obbliga la proprietà alla messa in sicurezza, all’adozione di misure di prevenzione, alla bonifica e alla rimozione dei rifiuti ancora presenti all’interno del sito industriale.
Il 9 febbraio scorso i mezzi della ditta Stradaioli hanno raggiunto il sito, che il 1° febbraio scorso è stato interessato da un incendio che ha devastato uno dei capannoni, quello situato più lontano dalla strada rispetto alla direttrice di via Toscanini. Un incendio devastante, che ha destato non poca preoccupazione in città e tra i residenti che da tempo chiedevano la bonifica e la messa in sicurezza del sito. Un intervento iniziato, quando escavatori e camion hanno raggiunto il sito e iniziato a rimuovere i rifiuti accatastati nel piazzale dello stabilimento dismesso e che proseguirà anche nei prossimi giorni fino alla completa messa in sicurezza.
Nel frattempo il sindaco Antonio Terra ha firmato una nuova ordinanza che aggiorna le disposizioni già previste dalle due precedenti emesse nel 2020, obbligando la proprietà del sito ad avviare immediatamente la messa in sicurezza degli immobili oggetto del rogo e delle aree limitrofe, le necessarie attività di prevenzione e la bonifica e la rimozione dei rifiuti ancora presenti, mentre per il resto dell’area non interessata dall’incendio, l’atto prevede una nuova relazione aggiornata attestante l’esito del monitoraggio della copertura dei capannoni che presentano eternit e la celere ripresa delle attività di bonifica per l’intero sito, oltre a ordinare la chiusura e il costante monitoraggio dei varchi che rendono possibile l’accesso al sito da parte di terzi non autorizzati.
Già a giugno 2020, dopo che un sopralluogo effettuato dalla polizia locale aveva attestato la presenza di rifiuti all’interno dei capannoni, il Sindaco aveva emesso l’ordinanza con la quale obbligava la società Aprilia 2012 a chiudere ogni accesso al sito e rimuovere i rifiuti presenti. Disposizioni richiamate anche nella successiva ordinanza 255 del 19 ottobre 2020 con cui era stato disposto lo sgombero dei senza fissa dimora che alloggiavano all’interno del sito, la bonifica dei rifiuti e l’avvio di un monitoraggio necessario a stabilire la presenza di materiali in amianto e lo stato di deterioramento.
Amianto che sarebbe presente in alcuni dei capannoni ma non nelle coperture di quello interessato dal rogo. Come annunciato dal Primo Cittadino in Consiglio comunale l’ordinanza, non ancora pubblicata sull’albo pretorio, dovrebbe prevedere anche la demolizione della sola porzione del sito dismesso interessata dal rogo e gravemente danneggiata dalle fiamme.
Francesca Cavallin