Dal 2016 l’Amministrazione si sta occupando dell’opificio dismesso prima con gli sgomberi e poi con le ordinanze di bonifica
Consiglio infuocato su Freddindustria
Scontro duro sull’ex Freddindustria in consiglio comunale. Il 9 febbraio scorso maggioranza ed opposizione si sono affrontate sul caso relativo al maxi incendio divampato all’interno del sito dismesso di via Enna, in pieno centro urbano. Un rogo che ha preoccupato non poco la popolazione residente che, dopo aver assistito all’imponente colonna di fumo nero sollevarsi in cielo, ha rivissuto l’incubo dell’incendio alla Loas. Fortunatamente i dati rilasciati dall’Arpa fanno pensare ad un pericolo scampato visto che i valori di diossina sono ben al di sotto dei limiti imposti dalla legge. Ma il problema della mancata rimozione dei rifiuti dal complesso industriale rimane un nodo cruciale su cui anche in aula si è discusso.
“Della vicenda dell’ex Freddindustria – ha esordito il sindaco Terra – ce ne stiamo occupando dal 2016. Dopo lo sgombero, abbiamo emanato due ordinanze, che sono ancora valide, in cui disponevamo alla proprietà di recintare l’area e di iniziare la bonifica del sito. Il 6 ottobre 2020 la società “Aprilia 2012” proprietaria del sito ci ha inviato una relazione tecnica sulla questione dell’eternit che è presente nel complesso di via Enna oltre ai formulari in cui certificavano la quantità di rifiuti smaltita. All’epoca l’intero piazzale era ricoperto di spazzatura di vario genere. Secondo i formulari la società aveva rimosso 25mila chili di rifiuti non differenziati, 1400 chili di lastre di eternit, 1000 chili di apparecchiature contenente cloro e infine 300 chili di imballaggi contaminati da sostanze pericolose. Tutto materiale rimosso dal piazzale. Nel novembre 2020 c’è una seconda relazione effettuata dal tecnico della società’. In quel documento si certifica che le lastre di amianto, presenti in alcuni capannoni di via Enna, sono integre e non rilasciano fibre oltre i livelli di riferimento e non pertanto non comportano un rischio per la salute. Nel 2021 la società dichiara di aver smaltito ulteriori 126 tonnellate di rifiuti ingombrati e altre 278 tonnellate di ferro e acciaio, aggiungendo di aver sospeso le attività di rimozione sia per mancanza di discariche disponibili che di capacità economiche. Di certo il Covid ed il lockdown, con relative limitazioni nelle attività, hanno condizionato i lavori. Nelle prossime ore aggiorneremo le ordinanze in vigore, faremo nuove verifiche sui capannoni che ospitano eternit e chiederemo che i quattro stabili andati a fuoco vengano demoliti al più presto”.
Una ricostruzione che però è stata nettamente contestata dall’opposizione che ha voluto sottolineare le responsabilità dell’ente comunale di piazza Roma nella gestione politica ed amministrativa dell’ex Freddindustria.
“Il sindaco e la sua amministrazione, oltre alla proprietà, sono responsabili di quanto avvenuto – afferma il consigliere di Fratelli d’Italia Vincenzo La Pegna – non c’è stata continuità nei controlli. Il Comune di Aprilia è stato troppo morbido verso i privati e non ha dato seguito alle sue stesse ordinanze che prevedevano la bonifica del sito. Non c’è stata prevenzione e oggi possiamo solo dirci fortunati se l’incendio non ha interessato l’amianto.
Inoltre nella denuncia presentata ai carabinieri e alla Procura di Latina segnalo che l’amianto, che riveste le coperture di alcuni capannoni scampati all’incendio, si è sfaldato in alcune zone ed è potenzialmente pericoloso per le persone. A seguito di quell’esposto sono state fatte delle analisi ma i risultati non mi sono mai stati comunicati.
L’amministrazione doveva mostrarsi più decisa su questa vicenda ma si è preferito avere un atteggiamento soft verso i privati”.
“La prima ordinanza che disponeva la bonifica del sito – ha attaccato il consigliere di minoranza Marco Moroni - non è stata inviata alle forze dell’ordine.
Come facevano le autorità competenti a verificare che la società avesse ottemperato, passati i sessanta giorni, alle disposizioni dell’atto se non ne erano a conoscenza? In questa storia ci sono alcune anomalie. Mi chiedo perché l’amministrazione non ha prodotto tutti gli atti consequenziali del caso dopo aver accertato i ritardi e le mancanze della parte privata. Non è un atteggiamento credibile quello di questa maggioranza. Dovevate presentare immediatamente una querela nei confronti della società “Aprilia 2012”.
Una riflessione che è in linea anche con quella di un altro esponente della minoranza, il consigliere Roberto Boi che ha affermato: “Il privato ha acquistato quell’area con cognizione di causa, ben sapendo delle condizioni del sito. In questa storia emerge una incredibile disparità di trattamento rispetto ai comuni cittadini. Quando qualcuno non paga la Tari, ci sono sanzioni e si va incontro a ingiunzioni di pagamento e pignoramenti. Qui non ho visto lo stesso atteggiamento da parte dell’ente comunale che mi pare forte con i deboli e debole con i forti”.
Preoccupazione per la situazione dell’ex Freddindustria è stata espressa anche dai consiglieri di maggioranza Marchitti e Lombardi.
“La relazione del 2020 riguardo alla situazione dell’amianto deve essere aggiornata. Stiamo affrontando da anni questa vicenda per risolvere certe criticità ma non è obiettivamente semplice. A volte c’è un senso di impotenza a causa di armi spuntate e non del tutto adeguate verso i privati che non ottemperano alle ordinanze”.
Alessandro Piazzolla