La denuncia di Aprilia Bene Comune: erba altissima nei parchi ed aree verdi
Verde pubblico abbandonato
Dopo le critiche del Movimento 5 Stelle alla gestione del verde pubblico è Aprilia Bene Comune ad inserirsi nel dibattito.
“La situazione della gestione del verde pubblico sta diventando davvero complicata - scrive Filippo Treiani a nome del gruppo - una gestione che, per una Città come Aprilia, dovrebbe essere ordinata ed efficace, oggi invece appare lacunosa e inefficiente. Si moltiplicano le segnalazioni, da parte di residenti di moltissime zone, di situazioni di incuria. Parchi, aree verdi, parcheggi, totalmente invasi da erba altissima. Un problema che non riguarda soltanto questioni di decoro, molto importanti per tutti e soprattutto per le attività commerciali, ma anche di igiene e salute pubblica: l’aumento dei pollini per chi è allergico, il rischio di calpestare oggetti pericolosi, l’aumento dei forasacchi, rischiosissimi per i cani.
Come Associazione abbiamo documentato moltissime situazioni, in questo caso nell’Area nord della Città (via Foscolo, Parco Friuli) e su via Aldo Moro (altezza rotonda Montarelli), ma tutta Aprilia è praticamente invasa. È ora di muoversi e di non abbandonarsi all’incuria”.
Oltre al degrado ed alla sporcizia anche i vandali, vandali in azione. Ancora una volta presi di mira cestini in ferro dislocati lungo le strade del centro urbano e mastelli domestici della raccolta differenziata dei rifiuti.
Come purtroppo spesso accade, ancora una volta la comunità registra comportamenti in barba al senso civico di alcuni maleducati che durante le ore serali e notturne passano il tempo deturpando oggetto di bene comune e deturpando l’arredo urbano. Oltre all’ennesimo cestino in ferro divelto in questi giorni, in via Aldo Moro, è stata lamentata la distruzione di alcuni mastelli nelle strade del centro città.
“Il mastello, raccontano alcune famiglie del centro, sono stati letteralmente presi a calci. Riportano buchi nelle parti laterali”.
Un gioco privo di senso civico e di educazione che dovrebbe far riflettere.
L’azienda che in città gestisce la raccolta e l’avvio allo smaltimento dei rifiuti, Progetto Ambiente, conferma il continuo intervento per ripristinare i cestini in ferro abbattuti ma non registra un numero straordinario di richieste di nuovi mastelli causa “distruzione”. I ricambi sarebbero fisiologici.
P.N.
Incontro nella sede del CdQ Aprilia Nord il 27 aprile
Resistenza oggi
Sfruttamento, sopraffazione, diritti negati, schiavitù “invisibili”, tratta di esseri umani: il nostro territorio, quello della provincia di Latina, è da anni caratterizzato dalla presenza del fenomeno del caporalato, soprattutto (ma non solo) agricolo, nonostante l’introduzione del relativo reato nel 2016. Ciò significa che, vicino alle nostre case, nei campi costeggiati dalle strade che percorriamo quotidianamente, donne, uomini, minori vengono privati della loro dignità e dei diritti fondamentali, sottoposti a ricatti quotidiani, a soprusi e violenze. Di fronte a questa realtà è nata, si sviluppa e deve continuare a crescere una delle “resistenze contemporanee”: una resistenza dal basso, fatta da lavoratori e lavoratrici che si ribellano alla schiavitù del lavoro e delle agromafie e dalle forze sociali del territorio che lottano al loro fianco per farli uscire dall’invisibilità e dall’indifferenza che li circonda, come avvenuto durante lo storico sciopero dei braccianti indetto dalla Flai CGIL del 18 aprile 2016 a Latina. Una resistenza, questa, difficilissima ma necessaria per ottenere e, anzi, ri-stabilire giustizia, il riconoscimento della dignità umana e l’uguaglianza calpestate in nome dell’illecito profitto, dell’arricchimento criminale a spese della collettività e, soprattutto, dei più deboli, i migranti e le fasce più povere della popolazione. Una resistenza che può vincere, come accaduto per Balbir Singh, che si ribella contro il “padrone” italiano dell’Agro Pontino (Di Bonito) che lo aveva privato di ogni diritto per sei anni, denunciandolo e costituendosi parte civile nel relativo processo, il quale si conclude il 31 gennaio 2024 con una condanna a carico dei titolari dell’azienda agricola di Borgo Sabotino e il riconoscimento del diritto al risarcimento per Balbir Singh. Una resistenza, infine, che, seppur rafforzata da importanti operazioni delle forze dell’ordine e da vicende giudiziarie rilevanti, fa ancora fatica ad entrare nel dibattito sociale e politico e rischia di essere minata dalla perdurante indifferenza dei più (compresa quella di talune amministrazioni locali) e dal clima di omertà generalizzato (al quale concorre, senza alcun dubbio, anche il razzismo). Di tutto questo parleremo ad Aprilia, presso la sede del Quartiere Aprilia Nord in Via Veneto 2, il 27 aprile 2024 (a partire dalle ore 17,30), una data che si inserisce tra il 25 aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo e il 1° maggio, festa dei lavoratori, insieme ad alcuni degli attori protagonisti della lotta contro il caporalato, le agromafie e lo sfruttamento lavorativo.
Durante l’incontro, moderato dalla nostra Associazione “Reti di giustizia – il sociale contro le mafie” interverranno:
- Marco Omizzolo, docente de “La Sapienza” e ricercatore Eurispes
- Un rappresentante del collettivo dei lavoratori e lavoratrici indiani/e Ek noor
- Giuseppe Massafra, Segretario generale Cgil Roma e Lazio
- Graziella di Mambro, giornalista caposervizio “Latina Oggi”
Seguiranno interventi dal pubblico.
L’ Ass. Reti di Giustizia,
Il sociale contro le mafie APS