Affidato l’incarico ad una ditta specializzata per la ricognizione e per la predisposizione di tutte le procedure prescritte dal MIBAC
Il balconcino dell’ex Casa del Fascio verrà restaurato
L’ufficio lavori pubblici ha determinato l’affidamento diretto alla ditta DE.CO:RE di Roma per una ricognizione al balconcino sito nel palazzo di piazza Indipendenza, attuale sede della polizia municipale, con un impegno di spesa di circa 25mila euro.
Nel 2019 l’Ufficio lavori pubblici, a seguito di una segnalazione del comando della polizia municipale di un eventuale cedimento del balconcino, provvide a puntellarlo.
Essendo il palazzo un bene storico tutelato, in data 11 novembre del 2019 il Comune ha richiesto al MIBACT l’autorizzazione “alla rimozione, con le necessarie cautele, il pavimento del balcone, costituito da una lastra unica di travertino, nonché il rivestimento esterno del balcone stesso (frontale e all’intradosso), costituito anch’esso da lastre di travertino”.
IL MIBACT in data 20/01/2020 autorizza l’intervento alle seguenti condizioni:
- che il lavoro venga eseguito da un restauratore specializzato il quale, prima dell’inizio delle operazioni di smontaggio, dovrà inviare a questo ufficio una relazione tecnica sullo stato di conservazione delle lastre di travertino, copia del computo metrico e descrizione di eventuali interventi conservativi;
- che le lastre di travertino, prima dello smontaggio, siano catalogate al fine di riposizionare i pezzi nel loro posto di origine;
- che lo smontaggio delle lastre di travertino sia realizzato mediante l’utilizzo di attrezzatura necessaria a garantire l’incolumità delle lastre e le stesse siano stoccate in luogo idoneo e sicuro in attesa di rimontaggio;
- che prima dell’intervento ed in corso d’opera (fasi di smontaggio) dovrà essere prodotta una esauriente documentazione fotografica.
Per ottemperare alle richieste del MIBACT il 20 e 30 luglio 2020 la restauratrice dr.ssa Domizia Colonnello, accreditata presso il Ministero dei Beni Culturali e quindi individuata all’uopo dall’Ufficio lavori pubblici del Comune, ha pertanto effettuato il sopralluogo presso l’immobile “Ex Casa del Fascio” nel quale ha riscontrato che “il balcone ha uno stato di conservazione discreto, in alcuni punti si notano delle patine biologiche (funghi imperfetti) e macchie/scolature di prodotti di corrosione del rame, nella parte inferiore del balcone, attorno ai bulloni in bronzo. Si notano delle fessurazioni in alcune lastre di travertino (architrave e lastre frontali balcone) e dei fori nella parte frontale del balcone, forse per la rimozione della targa originale, con stuccature che in alcune parti sono cadute.
Nella delibera non si spiega cosa si intende per ricognizione, presumibilmente dovrebbe trattarsi di eseguire le disposizioni del MIBAC: catalogazione, smontaggio e conservazione adeguata delle lastre di travertino in attesa del rimontaggio.
Mi è stato riferito che subito dopo si dovrà procedere a controllare la parte strutturale, quindi soprattutto come il balconcino è ancorato alla struttura del palazzo per verificarne la stabilità e decidere sugli eventuali interventi da fare per metterlo in piena sicurezza. Saranno poi riposizionate le lastre di travertino restaurate. Quindi un lavoro complesso ma adeguato all’importanza storica ed architettonica dell’opera.
Storia del balconcino
Il balconcino attualmente puntellato per motivi precauzionali si trova nel palazzo comunale di piazza Indipendenza, sede della polizia municipale. La palazzina, quando fu inagurata la città, era la sede del Partito Nazionale Fascista, infatti sulla facciata del balconcino vi era scritto “PNF Fascio di Combattimento Arnaldo Mussolini”. La sede era intitolata ad Arnaldo, fratello minore del Duce, deceduto nel 1931. Fu subito chiamata “casa del fascio” anche per i due grandi fasci littori che ancora sono visibili ai lati dell’entrata. Inoltre sotto il balconcino vi era la scritta, ancora visibile “A XVII - E.F. “. Il nuovo calendario dell’Era Fascista (abbr.: E.F.) fu introdotta dal regime, adottando come data di inizio quella della Marcia su Roma (28 ottobre 1922) e con una numerazione romana. L’anno I dell’E.F. andava dal 28 ottobre del 1922 al 27 ottobre del 1923. La nostra scritta “A XVII – E.F.”, era il periodo dal 28 ottobre 1938-al 27 ottobre 1939, quindi il palazzo è stato realizzato in questo arco di tempo.
Ricordiamo che Pomezia è stata fondata il 25 aprile del 1938, e inaugurata il 29 ottobre 1939. Ne abbiamo approfittato per dare qualche spiegazione che sta anche a sottolineare l’importanza storica di questo palazzo che naturalmente va preservato.
A.S.
Servizi sociali
Quello approvato oggi in consiglio comunale è un atto che cambia radicalmente la gestione dei servizi sociali del territorio.
Al momento Pomezia è capofila del distretto socio sanitario Pomezia - Ardea la cui gestione è affidata all’ufficio di piano ma con modalità di erogazione dei servizi diverse tra i due enti.
Con la costituzione di un Consorzio tra i due Comuni i servizi passeranno ad un’unica gestione garantendo una maggiore qualità e stabilità, sia in termini di erogazione del servizio, sia in termini di gestione stessa. I fondi stanziati dalla Regione per il piano di zona, invece di confluire presso il comune capofila, andranno direttamente al Consorzio che potrà così gestire i servizi in maniera omogenea tra i due Comuni, evitando gli attuali passaggi di fondi tra i due enti. La gestione consortile garantisce inoltre una maggiore stabilità in termini di contratti di lavoro, e soprattutto di continuità dei servizi verso l’utente finale, il cittadino. Questa amministrazione lascia un impronta per gli anni a venire, una vera rivoluzione nella gestione di quelli che sono servizi essenziali per i cittadini più fragili.
Movimento 5stelle Pomezia