Il sindacalista Giovanni Malagisi lancia un grido di dolore perchè con l’avvento di Alfasigma sia stato completamente dimenticato il patron della Sigma Tau
Il ricordo del presidente Claudio Cavazza
É notizia di questi giorni, il rilancio del settore ricerca, della Alfasigma spa, nello stabilimento di Pomezia. Notizia bellissima e confortante, per i lavoratori e per il territorio. Quasi contemporaneamente, noi cittadini di Pomezia, abbiamo appreso della inaugurazione di un reparto di ricerca dedicato al commendatore Marino Golinelli, il “padre” della nuova Alfasigma spa.
Come tutti i miei concittadini, ma ancor più come tutti gli amici e colleghi della (ex) Sigmatau, sono rimasto sorpreso e deluso.
Pur con il massimo rispetto per la figura indubbiamente prestigiosa del commendatore Marino Golinelli, mi sarei aspettato una doverosa dedica al compianto drottor Claudio Cavazza, presidente della Sigmatau spa.
Possibile che sia stato dimenticato così presto?
Fu imprenditore internazionale, presidente di Farminfustria (1986-92), membro del consiglio di Confindustria, uomo di cultura, promotore artistico e culturale.
Fu ideatore di “Spoleto Scienza”, nell’ambito del “Festival dei due Mondi” di Spoleto. Come capitano d’industria portò la sua Sigmatau di Pomezia in tutto il mondo.
Creò filiali, in tutta Europa, in India ed in Africa.
Creò e lanciò la Sigmatau-Spagna. Creò la Sigmatau “Corporate”.
Entrò anche nel mercato americano, acquisendo e rilanciando un grosso sito produttivo, proprio negli Stati Uniti. Il settore ricerca, col grande intramontabile direttore professor Menotti Calvani, lanciò in tutto il mondo, tanti prodotti italiani. Non si può dimenticare il mitico “Rekord B12”, con il suo particolare design, esposto al Museo Internazionale della Scienza, di New York!
Non si possono dimenticare i successi anche delle L- Carnitine, apprezzate anche sul mercato USA! Infine il pensiero va all’anti-malarico, concepito con una illuminata mentalità anche solidaristica, prima che commerciale!
Altra grande capacità, non comune, del presidente Cavazza: riuscire sempre a mantenere la pace sociale, nelle sue aziende! Si destreggiò sempre con grande autorevolezza ma anche con molto rispetto, nei confronti delle organizzazioni sindacali. Suscitò sempre grande stima e fiducia nei lavoratori. Ma allora, perché questo oblio. Perché volerlo dimenticare a tutti i costi?
Politicamente si è sempre dichiarato un socialista. Riuscì a mantenersi obiettivo ed equidistante ai tempi di Berlusconi e Prodi.
Fu però quest’ultimo a trascinare involontariamente, Cavazza in un storia da “caccia alle streghe” tipica di quel periodo e tipica del rapporto politica-magistratura, tutto italiano.
Pagò forse il suo rapporto con Craxi ed il PSI? Già allora i politici gli voltarono le spalle. Proprio quelli da cui si aspettava solidarietà e collaborazione. Ricordo i suoi convegni, ai quali mancavano troppo spesso i ministri ed i politici, soprattutto dei governi di centro-sinistra.
Ricordo anche un incontro sindacale che avemmo con il presidente Cavazza. Proprio lui, convocò noi della Rsu Sigmatau, per aggiornarci sull’andamento dell’azienda.
Io ero un impiegato della direzione risorse umane, dal 1988. Partecipai all’incontro come rappresentante sindacale e segretario politico della FAILC- CONFAIL, sindacato autonomo di categoria. (Sindacalismo Autonomo rappresentato nell’attuale Alfasigma Pomezia dalla FIALC - C I S A L).
Erano gli anni del secondo governo di Romano Prodi. In quell’occasione, Claudio Cavazza, con la sua nota schiettezza, espresse anche il suo giudizio, totalmente negativo, su quell’esecutivo, con particolare riguardo alla politica del settore farmaceutico ed alle ricadute occupazionali.
Un amico e collega, dirigente sindacale CGIL, gli propose di parlare con il premier Romano Prodi. Cavazza rispose, in maniera raggelante: “parlare con Prodi è come parlare con il muro! Dopo mezz’ora (Prodi) ha già dimenticato ciò che ti ha detto”!
I suoi rapporti con la classe politica, sostanzialmente, non migliorarono mai.
Il suo comportamento, diretto e preciso non poteva piacere a tutti. Bisogna anche dire che, i suoi eredi, lo hanno sempre osteggiato, anche in vita, per il rapporto umano con i lavoratori della sua azienda e per il tono moderato ed equilibrato di indirizzare le relazioni sindacali.
Bisogna poi prendere atto che i nuovi amministratori di Pomezia e dintorni, non lo conoscono neppure, come non conoscono la storia del territorio, dalla bonifica, alla prima pietra, alla trasformazione industriale del territorio. Lo si è visto anche nel deplorevole comportamento, in occasione dei funerali, dell’ex sindaco di Pomezia, Claudio Caponetti. Ma questa è un’altra storia...
Per il ricordo del presidente Claudio Cavazza anche il mondo sindacale confederale tace. Si capisce che molti, compresi i figli, vogliono farlo dimenticare! Non credo che riusciranno nell’intento. La sua memoria vive nel cuore dei lavoratori.
Giovanni Malagisi