Intervista al segretario del Partito Democratico di Pomezia Eleonora Napolitano sulle iniziative estive
Pomezia deve aprire ai giovani
Sono lontane le estati quando Pomezia si svuotava. Ormai da qualche anno molte famiglie restano a Pomezia e l’unico svago è qualche mattinata a mare a Torvaianica. Oltre alle tradizionali feste e intrattenimenti estivi, con le scuole chiuse, diventa sempre più impellente organizzare iniziative che tengano impegnati ragazze e ragazzi durante i mesi di luglio ed agosto. Ne parliamo con la segretaria del Pd di Pomezia Eleonora Napolitano.
- Segretaria spesso i partiti, impegnati in dibattiti politici e amministrativi, dimenticano alcune esigenze reali dei cittadini. Con la crisi economica, una di queste è come creare gratuitamente durante l’estate delle possibilità di svago ai più giovani concittadini. Cosa ne pensa?
“Negli anni, come lei stesso sottolinea, abbiamo visto cambiare le abitudini estive dei cittadini. Due i principali motivi: il mondo del lavoro che non consente più periodi di ferie prolungati e la crisi economica che morde, soprattutto dopo questi anni di crisi pandemica. L’attuale amministrazione, che mi sembra non abbia completamente messo a fuoco tale realtà, si rivela miope sul presente. Dico di più, a Pomezia, negli ultimi anni, è mancata la progettazione e la realizzazione di un piano di sviluppo culturale che potesse traghettare la nostra Città verso il circuito della Cultura regionale e nazionale, e in tal modo le amministrazioni si sono rivelate cieche nei confronti del Futuro. Lo dico perché, l’investimento in cultura e l’idea di una Città in cui le persone possano amare trascorrere il proprio tempo libero si legano al tema del benessere sociale, soprattutto dei cittadini più giovani. I nostri ragazzi stanno pagando il prezzo più alto dell’attuale crisi e la Politica ha il dovere di trovare risposte al loro disagio: uno dei quali è il non poter andare in vacanza. A loro, e a tutti i cittadini, la Politica deve voler dare risposte culturali concrete. Per fare qualche esempio: l’organizzazione di eventi culturali gratuiti ma di livello (penso a spettacoli teatrali con compagnie nazionali, a concerti con nomi di richiamo, penso all’Opera, a mostre di respiro nazionale), la creazione di spazi di aggregazione in cui vivere esperienze culturali e di socializzazione tra pari e inter-generazioni (trovare spazi fisici in cui i più giovani possano esprimere le loro attitudini creative: musica, letteratura, arti grafiche, fotografia ecc) e, nel caso dei più giovani, penso per esempio alla definitiva costituzione della Consulta quale organo da ascoltare e, perché no, coinvolgere nell’ideazione di un evento cittadino curato da loro (la Notte Bianca dei Giovani, per dire una delle prime cose che mi viene in mente!)”.
- In tal senso l’attuale amministrazione come sta operando?
“Mi dispiace dover costatare, e lo dico in primis da cittadina di questa Città che amo molto, che da quasi una decina di anni, in relazione alle politiche culturali, a Pomezia le cose si facciano perché si devono fare. Senza una visione. Senza una prospettiva chiara. Con in animo solo la volontà che il cittadino non si lamenti ma non che stia davvero bene. Ritengo che alcuni cospicui investimenti estivi - e potrei qui parlare dei tanti, troppi soldi spesi per portare qualche VIP o qualche maxi evento di discutibile valore culturale ma di sicuro impatto ambienta - siano l’immagine di una politica del “minimo sforza, massimo risultato”. Troppo spesso, inoltre, si delega una buona parte dell’offerta ricreativo-culturale estiva alle forze del mondo associativo, con la conseguenza chele Associazioni fanno fatica e cercano di fare il meglio che possono. Il massimo che potrebbero fare, al contrario di quanto accade, ha bisogno di una più forte regia politica e di un investimento economico adeguato all’impegno che si chiede alle Associazioni (e mi lasci dire che, in questi anni, si chiede sempre alle stesse Associazioni, dimenticando che chi governa, lo fa per tutti e deve parlare e coinvolgere tutti a vantaggio della Città). Ho spesso la sensazione che si pensi all’investimento in cultura come un investimento a perdere. Al contrario, alzare il livello di qualità, immaginare Pomezia come una Città della Cultura, sarebbe un potente volano per l’economia cittadina. Se penso ai giovani, l’attuale Amministrazione si caratterizza per la quasi totale assenza di attenzione alle loro esigenze e, anche questo, riflette la mancanza di “sguardo lungo”: gli adolescenti e i giovani vivono quell’età in cui o ci si affezionano alla propria Città perché si può viverla e la si sente a propria misurao si “fugge” e si diventa donne e uomini in centri più accoglienti, culturalmente vivi e vivaci. L’amministrazione che continua a condannare Pomezia ad essere una Città in cui i giovani faticano a stare bene, rinuncia alla possibilità di crescere cittadini partecipi e ad educare veramente alla partecipazione attiva!”.
- L’estate non sarebbe l’occasione per organizzare campi scuola dedicati alla conoscenza del territorio, delle sue aree verdi? Penso anche all’utilizzo delle palestre scolastiche per attività sportive ricreative.
“Siamo alla solita questione: se l’amministrazione si chiude nelle segrete stanze e non si pone in ascolto attivo del territorio e delle realtà associative (e non solo) finisce per non cogliere le potenzialità della Città. Gli ultimi otto mesi della nostra Segreteria, trascorsi ad ascoltare comitati, associazioni, forze politiche e cittadine e cittadini, ci hanno confermato l’idea che molte risposte esistono già e che chi fa Politica abbia, però, la responsabilità di tradurle in azioni politiche, a beneficio dell’intera collettività. Quindi, si, l’estate sarebbe l’occasione giusta per organizzare campi scuola comunali, con agevolazioni per le fasce più deboli, dedicati alla conoscenza del nostro patrimonio naturale e della nostra storia così come sarebbe il periodo giusto per utilizzare le palestre per attività sportive ricreative. Tutte azioni virtuose e corrette ma, mi lasci dire, da sole non bastano. Tutto quello che si fa, ha senso solo dentro una cornice politica chiara che voglia mettere davvero al centro la questione sociale, le politiche giovanili e le politiche culturali. Lo dico per dire che, le singole azioni (sebbene positive), se non nascono da una chiara idea di Città, finiscono per essere toppe sui buchi. In altre parole, in un momento di così grande fragilità (le richieste di contributo per i centri estivi a Pomezia sono aumentate esponenzialmente, segno di un malessere economico che aumenta di cui mi stupisco la nostra amministrazione gioisca soddisfatto) sarebbe necessario verificare la fattibilità di alcune azioni come la realizzazione di centri estivi comunali (sull’esempio dei Municipi di Roma e di altri comuni italiani). Solo così l’azione singola può, nel tempo, diventare servizio stabile, vera risposta ad un problema e reale presa in carico del bisogno di molte famiglie. All’interno di un servizio la cui regia è dell’amministrazione, vi sarebbe spazio per la creazione di una vera comunità che educa, con il coinvolgimento di associazioni culturali, di promozione sociale e sportive”.
- Che ruolo potrebbero svolgerei i due musei comunali?
“Da anni, nel Paese, i Musei non sono più solo luoghi dell’arte ma sono diventati luoghi di socialità e formazione. A Pomezia dovremmo decisamente valorizzare queste nostre risorse. Sarebbe importante incentivare un maggior numero di attività educative all’interno dei Musei per farli percepire da tutti i cittadini, più giovani e meno, come spazi accessibili e di confronto. Inoltre, nella nostra Città, visto il problema annoso degli spazi scolastici, potremmo prendere a modello il Progetto di INDIRE con il Comune di Reggio Emilia (2020) per la realizzazione di una scuola diffusa. Una scuola che usa spazi diversi dagli edifici scolastici ed immaginare, in questa rete di luoghi, anche i nostri due Musei per sperimentare anche nuove forme di didattica, in collaborazione con il personale stesso dei musei. E ancora, bisognerebbe pensare di renderli spazi espositivi che, insieme alle permanenti, ospitino nomi di artisti di respiro nazionale e internazionale. In sintesi, sarebbe prezioso per le cittadine e i cittadini (di qualsiasi età) che Musei diventassero il centro pulsante delle attività culturali, sociali ed educative della nostra Città!”.
- Immaginiamo il Pd al governo della città lei che programma estivo proporrebbe per i giovani?
“Ho l’ambizione di pensare ad un modo completamente diverso di realizzare il governo della Città. Sono certa che Pomezia abbia infinite possibilità ma che, negli anni, siano state abbandonate. Se penso al PD alla guida del governo della Città, penso ad una Amministrazione che – avendo ben chiara l’idea di sviluppo culturale (e non solo) di Pomezia– investa risorse per lo sviluppo delle tante potenzialità naturali, storiche e culturali della nostra Città. Per rimanere sul tema dei giovani, quello che è necessario fare è rendere Pomezia una Città in cui essi possano trovare un’offerta culturale di livello. Non dobbiamo più lasciare che i nostri giovani cittadini siano costretti ad andare nella vicina Roma o in altri Comuni limitrofi per godere di un concerto, di uno spettacolo, di una mostra dal respiro nazionale e/o internazionale. Inoltre, come già sottolineato, immagino un’Amministrazione – a differenza della attuale – che metta al centro l’ascolto, che incentivi il coinvolgimento delle cittadine e dei cittadini e che (non solo a parole, come siamo abituati) pratichi veramente la progettazione condivisa. Una progettazione che, tenendo fede agli obiettivi politici e di visione della Città, accolga e declini l’offerta culturale tenendo conto dei bisogni e delle necessità dei giovani (e non solo). L’idea che abbiamo chiara e forte è di un nuovo governo della Città che, dopo gli ultimi anni di asettica chiusura e autoreferenzialità, apra le sue porte all’ascolto, all’incontro e al futuro!”.
A.S.