Il sindaco Cremonini ha incontrato alcuni abitanti del complesso abusivo
Demolizioni al Lido delle Salzare
Demolizioni al Lido delle Salzare: il sindaco a colloquio con gli abitanti. “Chiederò un incontro con il Prefetto di Roma. Com’è noto, la necessità di abbattere queste palazzine è stata sancita da un provvedimento della magistratura, che arriva a margine di una lunga vicenda iniziata con delle irregolarità legate all’aspetto urbanistico. Purtroppo il Comune non ha una soluzione ‘chiavi in mano’ che possa accontentare le esigenze di tutti, ma oggi sono qui e ci metto la faccia, prendendo impegno a chiedere subito un incontro con il Prefetto di Roma per capire se possano esistere delle soluzioni utili a salvaguardare le esigenze di tutti, anche con il coinvolgimento di altri Enti”.
Le parole del sindaco Fabrizio Cremonini risuonano nel piazzale davanti all’ex centro residenziale, a colloquio con alcuni residenti che dopo tanti anni di sacrifici, si ritroveranno senza un tetto sulla testa, dopo aver investito i loro risparmi in queste case.
“Le Salzare” sul lungomare di Marina di Ardea. Un complesso che doveva segnare la svolta e che, invece, si è contraddistinto come una struttura abusiva, centro di scambio del mercato nero della droga ed anche armi.
Innumerevoli gli interventi dei Carabinieri e della Polizia e della Guardia di Finanza per far fronte agli svariati fenomeni delinquenziali. Lo scorso 25 luglio, il sindaco di Ardea, Fabrizio Cremonini, si è recato in via Ancona, nei pressi delle palazzine del “Lido delle Salzare”, per incontrare gli abitanti del complesso immobiliare destinato all’abbattimento nel giro di pochissimo tempo, visti i provvedimenti della magistratura in merito.
Il Primo Cittadino ha raccolto le esigenze e le ragioni delle persone presenti, illustrando la situazione dal punto di vista del Comune.
“La situazione - ha detto ancora il sindaco agli abitanti del complesso - è complicatissima e non voglio darvi false illusioni: so che ci sono delle condizioni delicate e di forte disagio sociale, ma come Comune abbiamo pochi strumenti per tutelare le famiglie in difficoltà e non possiamo accontentare tutti. Si tratta di una situazione che si protrae da vent’anni e questo disagio sociale può essere affrontato solo con il coinvolgimento di Enti superiori, anche perché molte persone non risultano residenti sul territorio di Ardea”.
A coloro che chiedevano alloggi popolari, il sindaco ha chiarito un aspetto di rilievo: “Sia noi che la precedente Amministrazione abbiamo dato il via alle verifiche sugli alloggi esistenti, effettuando anche un censimento su coloro che si trovano all’interno degli stessi. La situazione non è semplice e ci vorrà del tempo per terminare le procedure. Attualmente, per provare ad ‘alleviare’ il disagio abitativo, stiamo valutando la possibilità di acquisire dall’Agenzia Nazionale competente le case sequestrate alla criminalità organizzata, al fine di realizzare degli alloggi. Sappiamo che il vostro problema è enorme - ha concluso il Sindaco - ed è per questo che cercheremo di coinvolgere il più ampio numero possibile di istituzioni per studiare eventuali soluzioni volte a tutelare le famiglie in difficoltà”.
Sabatino Mele
Chi inquina paghi
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota:
“Il Comitato UST congiuntamente ad altre associazioni, continua a chiedere la tutela della salute e il risanamento dei luoghi.
Chi inquina paghi! Discarica di Abano, i soldi “guadagnati” dall’interramento dei rifiuti romani nel VII invaso non vadano nelle tasche del Gruppo Cerroni, ma vengano utilizzati a difesa dei cittadini e del territorio.
Abbiamo chiesto ai due commissari Paola Ficco e Andrea Atzori che stanno gestendo il VII invaso dal 13 luglio (nominati dal Prefetto di Latina con l’interdittiva antimafia del 12 luglio scorso) di rendere pubblica su un apposito sito internet la lista delle entrate ed uscite settimanali/mensili della Ecoambiente. Una volta pagate le spese vive (operai, mezzi, etc) chiediamo che il resto dei soldi non finiscano nelle tasche del Gruppo Cerroni (su cui pendono 4 interdittive antimafia!) ma utilizzati per finanziare:
- un nuovo e aggiornato studio Eras Lazio per monitorare le condizioni igienico-sanitarie dei cittadini che vivono entro un raggio di 7 km dalla discarica;
- una nuova caratterizzazione geologica ed idrogeologica dell’area della discarica (ossia uno studio approfondito del sottosuolo e, più in generale, del territorio) nonché delle aree limitrofe a valle e a monte del sito, a cominciare da Albano-Cancelliera e da Ardea-Villaggio Ardeatino;
- per la bonifica (attesa da decenni!) e chiusura definitiva del sito, incluso il capping del VII invaso, non appena esaurito.
Non permetteremo che il commissariamento della Ecoambiente (che nel 2020 ha subaffittato dalla Pontina Ambiente-Gruppo Cerroni il VII invaso della discarica di Albano) si trasformi in un modo per consentire al ‘supremo’ di fare più soldi di prima, come già accaduto con il commissariamento di Malagrotta.
Abbiamo chiesto ai sindaci di Albano ed Ardea di farsi promotori di un incontro tra noi e i due commissari prefettizi”.
Associazione Salute Ambiente Albano;
Comitato UST-Uniti perla
Salvaguardia del Territorio;
Associazione Latium Vetus;
Associazione Pavona per la
Difesa della Salute
Continua su diverse strade di Ardea l’opera degli incivili
Rifiuti abbandonati
L’abbandono dei rifiuti ad Ardea è da anni un fatto che accompagna quotidianamente la vita dei cittadini. Intanto sono state multati 13 persone che erano state individuate a scaricare abusivamente rifiuti.
Non sono stati sufficienti nel corso degli anni la applicazione di severe multe, il posizionamento di telecamere e controlli più assidui del territorio da parte della Polizia Locale di Ardea, nei confronti di chi, consciamente, scaricava i rifiuti lungo strade cittadine, non solo quelle periferiche, per far crescere il degrado e il senso di spregiudicatezza di chi senza vergogna proseguiva nel suo intento scellerato di abbandonare i rifiuti lungo le strade.
Non è una bella immagine quella che queste persone che possiamo definire tranquillamente “delinquenti”, provocano al territorio ed all’ambiente di Ardea. Oggi anche il neo sindaco di Ardea, Fabrizio Cremonini, ha aperto la sua campagna contro il degrado e la salvaguardia del territorio.
Abbandono dei rifiuti in strada, individuati 13 incivili. Il sindaco: “Tolleranza zero per chi sporca. Presto via l’isola ecologica dal Lido delle Salzare”.
Tempi duri, ad Ardea, per chi sversa rifiuti sulle strade del territorio, pensando di restare impunito. In questi giorni, infatti, sono stati individuati 13 incivili che, incuranti delle conseguenze che i propri gesti possono creare, hanno abbandonato i rifiuti in strada.
“Spesso - ha sottolineato il sindaco di Ardea, Fabrizio Cremonini - siamo alle prese con degli ‘svuotacantine’ che, dopo aver effettuato il proprio lavoro a Roma, vengono sul nostro territorio e gettano di tutto. Questi comportamenti sono intollerabili: come Amministrazione ci stiamo impegnando con forza per mettere fine a questi gesti che danneggiano e deturpano il nostro territorio, con evidente aggravio per le casse dell’Ente, costretto a provvedere alle bonifiche delle aree interessate dall’abbandono dei rifiuti. Proprio per individuare chi compie simili gesti stiamo potenziando il sistema di telecamere di videosorveglianza, soprattutto in alcuni siti sensibili”.
L’annuncio da parte del primo cittadino di Ardea, Cremonini è importante: nelle prossime settimane, sarà rimossa anche l’isola ecologica dalla zona del Lido delle Salzare.
“Il nostro litorale deve essere decoroso - ha concluso Cremonini -: la scelta di posizionare un’isola ecologica in una zona a ridosso del mare e soggetta anche ad altre problematiche non è stata lungimirante. Non appena saranno pronte le nuove isole ecologiche, quella del piazzale antistante il complesso immobiliare delle Salzare sarà rimossa”.
Per combattere chi scarica abusivamente i rifiuti sul territorio e non nelle apposite aree e strutture riservate a tale scopo, dev’essere multato non con poche centinaia di euro, ma a partire da una base di mille euro. Solo così può sconfiggere questo modo di fare che, in alcuni casi, assume una gravità enorme per la salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente. La tolleranza è finita. Chi abbandona in rifiuti dev’essere multato e sanzionato con contravvenzioni forti. Non è possibile più permettersi che incoscienti e soprattutto delinquenti facciano del territorio la loro discarica privata.
Sabatino Mele