Anche il coordinatore della Lega a Pomezia Fabio Fucci è contrario a questa soluzione
Impensabile il termovalorizzatore
Fabio Fucci è coordinatore del partito della Lega di Pomezia e con lui discutiamo su alcune problematiche che riguardano il nostro territorio.
- Una delle realizzazioni più controverse è il termovalorizzatore a Santa Palomba, qual’è la posizione della Lega di Pomezia.
“Iniziamo con il dire che ci troviamo di fronte alla solita prepotenza dei sindaci di sinistra che amministrano Roma e che vorrebbero continuare a scaricare i problemi che non riescono a risolvere nei territori limitrofi. Virginia Raggi prima e ora Gualtieri si sono dimostrati inadeguati nella gestione dei rifiuti della Capitale ed ecco che come al solito hanno deciso prima di riaprire la discarica di Roncigliano (Albano) e ora di costruire proprio lì vicino un inceneritore per rifiuti.
La posizione che abbiamo come Lega parte dal principio che, dal momento che la differenziata di Roma è ferma a meno del 40% a causa delle fallimentari politiche di PD prima e 5 Stelle poi, per la gestione dei rifiuti della Capitale sia assolutamente necessario dotarsi di impianti che consentano quantomeno di recuperare energia. Impianti che non dovranno sostituirsi alla necessità di incrementare la raccolta differenziata ma la integrino fino al raggiungimento (almeno) del livello del 65% imposto dalle direttive comunitarie.
Tuttavia è impensabile realizzare un termovalorizzatore proprio dove insiste già una discarica che tanti disagi ha causato al nostro territorio.
La posizione della Lega, come al solito, è la conclusione ragionata e logica di chi affronta con serietà ed oggettività la delicata situazione della gestione dei rifiuti nell’area romana.
Ecco perché il nostro no a questo termovalorizzatore non è ideologico, bensì parte dall’analisi del nostro territorio e dalle sue necessità”.
- Claudio Durigon, coordinatore della Lega nel Lazio, nominato sottosegretario del lavoro e delle Politiche Sociali può essere una opportunità per il nostro territorio? Se si in che modo?
“E’ certamente un bene per il nostro Paese e per il nostro territorio. Durigon anche in questo governo avrà un ruolo di primaria importanza in una materia che conosce molto bene. Ricordiamo infatti che grazie a lui e alla Lega tanti nostri connazionali sono riusciti ad andare in pensione con “Quota 100” liberando finalmente tanti posti di lavoro per i giovani. Inoltre il nuovo governo ha già annunciato, anche per voce di Durigon, una modifica che vuole restituire una veste maggiormente equa al reddito di cittadinanza. Il principio a cui si sta lavorando è che se il percettore è in grado di lavorare non è corretto che percepisca il reddito.
Infine sono stati prospettati una serie di interventi per ridurre le tasse sul lavoro, a beneficio di imprese e lavoratori”.
- Il nostro territorio soffre la mancanza di infrastrutture vedi soprattutto il dramma della Pontina.
“In questi mesi i pendolari che quotidianamente percorrono la Pontina sono stati ancora una volta duramente messi alla prova da un cantiere che ha causato per settimane code interminabili.
Questo ha fatto emergere in maniera prepotente quanto sia insufficiente la rete di trasporti che attraversa anche il nostro territorio. D’altronde è proprio sul fonte delle infrastrutture che dobbiamo recuperare molto terreno e fortunatamente è proprio a Matteo Salvini che è stato affidato questo strategico ministero.
E anche Pomezia non potrà che beneficiarne. Finalmente si potrà riprendere in maniera seria la realizzazione dell’autostrada Roma-Latina e finalmente iniziare a progettare la rete di trasporti verso Roma e verso Ostia, anche tramite ferrovia”.
- Vi è poi il problema del traffico sul territorio comunale e le difficoltà di raggiungere la stessa Pontina.
“Qui paghiamo purtroppo l’immobilismo dell’ultima amministrazione pentastellata di Pomezia, che ha cancellato tutte le opere strategiche per dedicarsi a monopattini e murales.
Durante la mia amministrazione si stava lavorando alla strada parallela alla Via del Mare che invece il M5S ha rimosso dai progetti. Non solo, anche le strade sono ridotte ad un colabrodo mentre ci sarebbe bisogno di investire di più.
Abbiamo fatto bene a mandare a casa un’amministrazione che si è dimostrata totalmente distante dalle esigenze della nostra città”.
A.S.
Ricordati i 19 italiani vittime di un attentato in Iraq
Martiri di Nassiriya
Il 12 novembre Pomezia ha ricordato i Martiri di Nassiriya. La cerimonia è stata organizzata dall’Associazione Nazionale Carabinieri sezione di Pomezia presieduta dal lgt. Antonio Cipollone, deponendo una corona di fiori sul monumento di piazza San Benedetto dedicato ai 19 italiani che persero la vita in un attentato 19 anni fa a Nassiriya in Iraq. Sono intervenuti: il comandante della stazione dei Carabinieri di Pomezia Maresciallo Roberto Orsara e il brigadiere Marco Dedonati. Il vice commissario della Polizia Municipale di Pomezia Annarita Grasselli con il gonfalone del Comune scortato da due agenti. Una vasta rappresentanza delle Associazioni d’Arme con il decano Angelo Decina presidente dell’Associazione Nazionale Combattenti di Pomezia. L’ Associazione Coloni di Pomezia. L’exsindaco di Pomezia Attilio Bello.
Il lgt. Raffaele Giordano dell’ANC di Pomezia ha letto la preghiera dei carabinieri mentre il presidente lgt Antonio Cipollone ha tenuto il discorso commemorativo. Momenti di commozione e di raccoglimento durante gli inni, la lettura dei nomi dei 19 caduti e nell’ascoltare il brano di Matteo Tarantino “Eravamo in 19” a loro dedicato.
Il 12 novembre 2003 avvenne in Iraq l’attentato di Nassiriya.
Alle ore 10:40 ora locale un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti all’ingresso della base italiana dei Carabinieri, provocando successivamente l’esplosione del deposito munizioni della base “Maestrale” causando la morte di diverse persone tra carabinieri, militari e civili.
Il carabiniere Andrea Filippa, di guardia all’ingresso della base principale, riuscì a uccidere i due attentatori, tant’è che il camion non esplose all’interno della caserma ma sul cancello di entrata, evitando così una strage di più ampie proporzioni. I primi soccorsi furono prestati dai carabinieri stessi, dalla nuova polizia irachena e dai civili del luogo.
L’attentato provocò 28 morti, 19 italiani e 9 iracheni. Nell’esplosione rimase coinvolta anche la troupe del regista Stefano Rolla che si trovava sul luogo per girare uno sceneggiato, nonché i militari dell’esercito italiano di scorta alla troupe.
Ma ecco l’elenco dei 19 italiani: 12 carabinieri: Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante; Giovanni Cavallaro, sottotenente; Giuseppe Coletta, brigadiere; Andrea Filippa, appuntato; Enzo Fregosi, maresciallo luogotenente; Daniele Ghione, maresciallo capo; Horacio Majorana, appuntato; Ivan Ghitti, brigadiere; Domenico Intravaia, vicebrigadiere; Filippo Merlino, sottotenente; Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante; Alfonso Trincone, Maresciallo aiutante. 5 militari dell’Esercito Italiano: Massimo Ficuciello, capitano; Silvio Olla, maresciallo capo; Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore: Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto; Pietro Petrucci, caporal maggiore. Due civili: Marco Beci, cooperatore internazionale; Stefano Rolla, regista.
A.S.