Dal libro “Pomezia Origini – Genti – Personaggi” del prof. Antonio Sessa edito nel 1990 dalla Angelo Capriotti Editore
I primi negozi: pochi e scarsamente forniti
A via Roma, sulla sinistra, vi era e c’è tuttora in funzione la trattoria di Giorgiantoni, che precedentemente aveva una baracca a via del Mare. Più giù, all’angolo con la piazza dove ancora c’è un negozio di generi alimentari, aveva posto la sua attività Luigi Celori che, oltre a quello di Pratica, aveva messo un altro punto vendita a Pomezia. Nel 1941 il negozio passò ai fratelli Cappelletti e da questi ai Nardi.
Accanto vi era l’osteria dei Mincione, chiamata comunemente di Sora Ciccia; in precedenza anche loro avevano avuto una baracca al bivio, nella zona dell’attuale pompa di benzina. Sulla destra della piazza, dove oggi vi è il bar, vi era Sisto Perin che vendeva il vino; accanto, sulla sua sinistra, si trovava la macelleria di Salvatore Ventrone che prima aveva svolto l’attività, per poco tempo, in un locale accanto alla caserma dei carabinieri.
Sulla destra del Perin vi era Bertin, calzolaio, e, fra questi e la chiesa, Armando Garofalo che aveva un negozio di vetri e articoli per la casa.
All’altro lato della piazza, all’imbocco di via Virgilio, si insediò poco dopo il bar di Montibeller; accanto a questi lavorava il ciclista Castigliano.
Sempre a via Virgilio esisteva lo studio di Chiapponi. Questi davanti casa, al numero 13, aveva una vetrina a locandina come ancora si può trovare in vecchi laboratori di alcuni paesi di provincia. Fare una foto era per tanti un’occasione importante; ed ecco arrivare fino a noi facce di contadini con vestiti a festa, lucidi e lustrati. Qualche giacca è sempre la stessa. Mi ha raccontato un suo vecchio cliente che, per i distratti, Chiapponi aveva sempre pronta una giacca e una cravatta. Il suo lavoro consisteva nell’immortalare battesimi, comunioni e matrimoni; ma, analizzando le sue foto a distanza di anni, si intravvede la ricerca della spontaneità negli atteggiamenti, il frugare nel paesaggio proponendo una completezza di immagini. Grazie al suo lavoro è giunta fino a noi una sicura memoria visiva di quegli anni. Dopo la guerra Chiapponi spostò lo studio da casa sua, sita in via Virgilio, a via Roma, accanto all’osteria di Giorgiantoni.
Intanto, sempre su quel lato di via Roma, nei primi anni quaranta, si era insediata una bottega di fruttivendolo gestita da Antonio De Santis. Accanto a questi vi era la prima bottega di barbiere, di Lorenzo Manzini.
Sulla via dei Castelli Romani vi era la dispensa di Nardi.
“La nostra era una dispensa di campagna - ricorda Stella Nardi - dove si vendeva di tutto e si faceva anche trattoria. Si vendevano tre botti di vino di Colonna al mese. Molto venduti erano anche il pecorino, lo strutto, le alici, le saraghe, il salame, il provolone. Il pane che si vendeva era fatto in casa da noi”.
Nei primi anni ‘50, Stella Nardi aveva in gestione il dopolavoro in Pomezia. In piazza vi era anche l’unica farmacia; all’inizio era accanto a Mincione ed era gestita dal dottor Parisella di Cisterna. Dopo qualche tempo arrivò dalla Sicilia il dottor Natali che si trasferì durante la guerra accanto alla chiesa, al posto del negozio di casalinghi di Garofalo. In piazza vi era anche l’albergo. Dove attualmente sono gli uffici della Cassa di Risparmio, su due piani vi era l’albergo “Della Quercia”. Sulla porta vi era anche una insegna; era di proprietà dell’Opera ma non ha mai funzionato, in quanto non era stato completamente arredato. Negli anni 1939 e 1940 molte famiglie di coloni venuti dall’estero furono, per breve tempo, ospitate nell’albergo in attesa che fosse pronto il casale loro assegnato.
Trasporto Urbano
Variazione orari. Si avvisa che, a seguito delle numerose richieste di modifica degli orari in vigore, il Servizio di Trasporto Pubblico Urbano ha subito delle variazioni per far fronte alle necessità della cittadinanza.
Comune di Pomezia