Luisa Regimenti del Parlamento Europeo ha fondato un Comitato con 300 medici italiani di ogni regione e di ogni specialistica
Il dottor Lamanna nel Comitato Scientifico Europeo
Un nostro concittadino, il dottor Francesco Lamanna è uno dei 300 membri del Comitato Tecnico Scientifico Europeo nato per fronteggiare al meglio le future esigenze sanitarie nell’ambito dei paesi europei.
A fondare questo comitato scientifico è stata l’europarlamentareLuisa Regimenti del Gruppo del Partito Popolare Europeo e membro della Commissione del Parlamento Europeo per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare che ne è anche la presidente.
Il comitato è composto da medici italiani provenienti da tutte le regioni avendo in comune una importante preparazione professionale, un impegno comune a migliorare il settore della sanità sia nazionale che europea.
Una designazione quella del dottor Lamanna sicuramente prestigiosa se pensiamo che dei trecento medici, solo due sono medici di base e uno di questi è appunto il dottor Lamanna, tutti gli altri sono professori universitari e medici ospedalieri.
Nel convegno fondativo tenutosi l’11 maggio di quest’anno a Bruxelles presente anche il dottor Lamanna, negli interventi della Presidente Regimenti e degli altri relatori, il Comitato si è posto come obiettivo preminente:
“Quello di ripensare ad un codice di deontologia medica per affrontare al meglio, in futuro, emergenze sanitarie come il Covid, tutelando sia i medici che i pazienti con linee guida, principi e regole finora non previste né normate.
Obiettivo del Ctse (Comitato Scientifico Europeo) è quello di affidarsi alle migliori menti mediche italiane per contribuire a delineare la futura sanità europea. Sta anche al Ctse spiegare alle istituzioni quali sono stati i sistemi e i meccanismi che non hanno funzionato durante la pandemia, delineando proposte per rendere i sistemi europei finalmente in grado di affrontare crisi come il Covid. Per questo occorre ripensare ad un codice di deontologia medica europeo capace di tutelare al tempo stesso il medico e il paziente. Il Ctse può superare le barriere nazionali per creare una deontologia dei medici che sia condivisa a livello europeo. E’ un importante ponte verso il futuro e mette le basi per ragionare in modo uniforme in tutta Europa. Il Ctse può incentivare un dialogo, che è fondamentale, fra i professionisti sanitari di ogni singolo Paese e che ormai oggi vivono una mobilità allargata. In questo senso, la deontologia sarà fondamentale”.
Dopo il convegno fondativo dell’11 maggio 2022 vi è stato un nuovo incontro l’11 luglio a Roma e poi l’ultimo il 12 e 13 ottobre scorso al Parlamento Europeo di Bruxelles sul tema “La sanità europea del futuro”.
“Il mio apporto – mi ha riferito il Francesco Lamanna - è quella di armonizzare la nostra organizzazione della medicina di base con quella analoga europea con l’obiettivo di averne una simile in ogni stato dell’Unione. Nel mio intervento di relatore ho sottolineato che bisogna rivalutare la medicina generale con un corso specialistico così da avere una formazione del medico di base adeguata per curare i suoi migliaia di pazienti, cosi da diventare la prima barriera clinica efficiente e non solo un passacarte, come purtroppo accade spesso.
Quindi dare dignità alla professione del medico di base come già avviene in Europa supportandolo nell’acquisto delle attrezzature di studio e favorendo corsi di aggiornamenti specialistici.
Con il Covid si è scoperta la necessita di avere un medico di base che faccia da filtro e che sia in grado di curare il paziente.
Il mio impegno in questa commissione, essendo uno dei due membri a rappresentare i medici di base, è fare riconoscere il ruolo cosi da avvicinare a questa difficile professione giovani medici.
Tra l’altro in questi mesi tanti pazienti stanno scoprendo che andando in pensione il proprio medico di base non vi è un ricambio generazionale, questa è una grave pecca della sanità pubblica.
In periodo di pandemia non avere pensato a creare sul territorio questo primo e basilare servizio medico è sicuramente deleterio per la collettività.
La nostra popolazione è sempre più anziana e quindi bisognosa di cure e per questo ho aderito a questo importante progetto dove il mio impegno è a titolo completamente gratuito, quindi una disponibilità posta unicamente al servizio della collettività”.
A.S.