La scomparsa del senatore Bruno Astorre ha lasciato tutti increduli. Sempre disponibile alla risoluzione dei problemi di Pomezia
Astorre era un politico vicino alla gente ed ai territori
Venerdì 3 marzo è deceduto il senatore Bruno Astorre, l’11 marzo avrebbe compiuto 60 anni.
La sua drammatica fine, si sarebbe suicidato gettandosi dalla finestra al quarto piano del suo ufficio di palazzo Cenci adiacente al Senato, sembra essere stata causata da una gravissima forma depressiva di cui Astorre soffriva da tempo. Bruno Astorre, nativo di Colonna in provincia di Roma, attualmente era senatore e segretario regionale del Pd.
Laureatosi con il massimo dei voti all’università Luiss di Roma viene assunto nel centro studi di Capitalia. Ma la sua vita viene subito dedicata alla politica, iscritto giovanissimo alla Democrazia Cristiana viene eletto nel 1995 consigliere comunale a Colonna con il Partito Popolare e successivamente nel 1998 fu il primo degli eletti nel consiglio della provincia di Roma.
Nel 2003 entra nel consiglio regionale con la Margherita, rieletto nel 2005 con l’Ulivo. In quella legislatura diventa assessore ai lavori Pubblici nella giunta Marrazzo e nel 2009 diventa presidente del Consiglio Regionale del Lazio. Rieletto per la terza volta nel 2010 consigliere regionale con il Pd, eletto poi vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, in quota della minoranza.
Nelle elezioni politiche del 2013 viene eletto senatore, riconfermato sia nel 2018 che nelle ultime elezioni del 25 settembre del 2022. Dal 1° dicembre del 2018 era segretario regionale del Pd per il Lazio.
Quindi la storia di un politico indubbiamente di successo, coerente con le sue idee politiche, fortemente legato al suo territorio che erano poi i comuni della provincia di Roma.
I commenti dopo la sua improvvisa scomparsa descrivono una persona buona e disponibile, un politico sempre pronto al dialogo, mai offensivo, attento ai problemi della gente.
Un politico rispettato anche dagli stessi avversari politici. In questo è significativo il twitter del presidente del consiglio Giorgia Meloni “Sono profondamente turbata dalla notizia della scomparsa di Bruno Astorre, senatore e segretario del PD nel Lazio. Un avversario appassionato e leale, una persona perbene. A nome mio e del Governo, mi stringo al dolore della moglie, della famiglia e della sua comunità politica”.
Anche a Pomezia dove veniva spesso, Astorre aveva estimatori ed amici sia nel Pd che in altri partiti.
Ultra decennale la sua amicizia con Edgardo Cenacchi che era anche il suo maggiore sostenitore locale. Cenacchi visibilmente scosso mi ha dichiarato: “Conosco Bruno dal 1992, me lo presentò Severino Lavagnini quando ero vicino a lui nella Democrazia Cristiana. Diventammo subito amici e Bruno diventò il mio riferimento politico, un amico vero, in seguito uno di famiglia che mi è stato sempre accanto anche quando ho avuto problemi di salute. Bruno era un politico vicino alla gente ed ai territori che lo avevano eletto, infaticabile, sempre disponibile, il suo numero di telefono era sempre lo stesso da decenni e rispondeva a tutti. Pomezia sicuramente perde un amico, grazie a lui tante risorse della Regione sono giunte sul nostro territorio realizzando opere pubbliche. La sua improvvisa scomparsa ha causato in me un dolore enorme. Fai buon viaggio amico mio!”.
Pur militando su fronti diversi a Pomezia un altro amico di Astorre era Luigi Celori che ci ha dichiarato: “Non sempre con gli avversari politici si istaura un rapporto di amicizia, con Astorre questo è avvenuto. L’ho conosciuto quando alla fine degli anni ’90 era consigliere provinciale, poi siamo stati insieme in consiglio regionale, lui poi è stato nominato assessore ai lavori pubblici e si è subito istaurato un rapporto di reciproca stima e rispetto. Abbiamo lavorato insieme per trovare soluzioni per risolvere l’annoso problema della Pontina. Ricordo la sua grande disponibilità al dialogo, pur essendo su posizioni diverse. Astorre era un avversario corretto che manteneva fede agli impegni presi. Nel tempo siamo diventati anche amici e ci siamo incontrati anche quando veniva sul territorio. Sicuramente mancherà alla politica una persona leale e disponibile come lui”.
Il pomeriggio di giovedì 9 marzo e la mattina di venerdì 10 marzo c’è stata la camera ardente in Senato per il senatore Bruno Astorre, poi il pomeriggio di venerdì l’ultimo saluto nella sua amata Colonna con una messa all’aperto per ospitare il grande afflusso di esponenti politici del Pd e di altri partiti, di amici e cittadini che gli hanno voluto portare l’ultimo saluto.
Anche noi del Pontino ricordiamo con stima Bruno Astorre che in passato è venuto anche in redazione. Personalmente negli anni l’ho intervistato più volte, non era mai banale, soprattutto era una persona preparata, sempre rispettoso dei ruoli. La sua improvvisa scomparsa, soprattutto il modo in cui è avvenuta, ci ha profondamente colpito. Alla moglie Francesca e ai suoi familiari le nostre più sentite condoglianze
A.S.