In data 18 ottobre 2024 l’avv. Luigi Colasanti per conto dell’associazione La Lente rappresentata dal presidente Vittorio Savioli ha scritto al Sindaco, all’assessore competente e al dirigente dell’ufficio cimiteriale.
“Nuovo sollecito in merito allo stato di abbandono in cui versa il cimitero di Pratica di Mare.
Scrivo nuovamente in nome e per conto dell’associazione La Lente rappresentata dal presidente Vittorio Savioli il quale, con riferimento all’oggetto, rappresenta nuovamente quanto segue. Come già più volte sollecitato a mezzo stampa nonché su istanza di molti cittadini ai quali non è stata data alcuna risposta, non per ultimo, la nota della signora Bisesti Maria del 21.01 2021, accettata con vostro protocollo n. 0006598/2021, e la, si evidenzia come ancora oggi vi sia una situazione intollerabile di totale abbandono del cimitero di Pratica di Mare. Si evidenzia inoltre come l’associazione “La Lente” già nel 2021 e poi nel 2023. Con nota del 09.01 2023 accettata con vostro protocollo n. 0002755/2023, ha avuto occasione di segnalare sia all’allora sindaco l’incuria e abbandono in cui versava il cimitero di Pratica di Mare e il grave inadempimento del comune e conseguentemente, del Sindaco. In particolare si evidenzia con la presente si ri-evidenzia come ai sensi del D.P.R. 10 settembre del 1990 n.285, art 51, comma1 “ la manutenzione, l’ordine e la vigilanza dei cimiteri spetta al Sindaco…” e che ai sensi del citato D:P:R: 285/90 al predetto piccolo cimitero deve essere assicurato il servizio di custodia che ad oggi è ancora totalmente assente. Si evidenzia altresì come il cimitero di Pratica di Mare non appare essere sottoposto al regolamento comunale vigente per il cimitero principale di Pomezia atteso che, nel predetto regolamento, nulla viene detto o previsto per il cimitero di Pratica di Mare, ovvero se quest’ultimo sia sottoposto a vigilanza e manutenzione. Inoltre il predetto piccolo cimitero dove vi è la sepoltura anche dell’illustre regista Sergio Leone, appare non custodito, privo di manutenzione e di servizi igienici che, tra l’altro, la normativa nazionale prescrive, nonché, sprovvisto di appositi contenitori o cassonetti, dove depositare i fiori recisi e le erbacce infestanti ovvero quant’altro possa essere pulito e tolto ai famigliari in visita ai defunti. A quanto sopra deve aggiungersi come alcuni dei numerosi cipressi ivi esistenti, alcuni di essi tra l’altro a rischio caduta, con la loro crescita ormai avvenuta a dismisura compromettono l’integrità di numerose tombe cosi come segnalato da una cittadina a mezzo pec già in data 21.01.2021 e al quale non pare sia stato dato alcun riscontro. Visto lo stato di abbandono del predetto piccolo cimitero solo l’associazione “La Lente” gratuitamente e per senso civico e morale dei propri associati, ha nel mese di giugno 2022 provveduto alla pulizia dello stesso con la raccolta di addirittura 36 sacchi di erbacce, fogliame ecc..Non è quindi più tollerabile che l’amministrazione continui a disinteressarsi consapevolmente dell’abbandono del cimitero e lasciarlo a se stesso con la prospettiva di farlo finire sui giornali cosi come avvenuto per lo scandalo del cimitero monumentale di Poggioreale. Alla luce di quanto sopra SI CHIEDE all’amministrazione comunale di Pomezia un’azione forte e decisa diretta a regolarizzare la situazione secondo la vigente normativa di settore. In attesa di un sollecito riscontro, colgo l’occasione per porgere distinti saluti Avv. Luigi Colasanti”.
Storia del cimitero di Pratica di Mare
Percorrendo la strada che dalla rotatoria di via del Mare, quella del Crocifisso, circa due chilometri dopo il borgo di Pratica si incontra sulla destra il piccolo cimitero di Pratica di Mare, negli ultimi anni salito alle cronache perché vi è sepolto il regista cinematografico Sergio Leone. Il cimitero di Pratica di Mare fu realizzato dopo l’editto napoleonico di Sain Cloud del 12 giugno del 1804 che fu esteso anche nel Regno d’Italia il 5 settembre del 1806. Tale editto stabilì che i defunti dovevano essere sepolti fuori dalle mura cittadine da qui la necessita anche a Pratica di costruire un cimitero fuori dal borgo. Il cimitero fu usato quindi dalle famiglie che abitavano nel borgo e nei casali di circostanti. Il cimitero di Pratica ha assunto poi una notevole importanza da quando vi è stato sepolto Sergio Leone. E’ infatti dal 1997 che è sepolto in questo cimitero Sergio Leone morto il 30 aprile del 1989 e tumulato in un primo momento al cimitero del Verano. Proprio all’inizio del piccolo cimitero di Pratica di Mare vi è una tomba, formata da una grande lastra di marmo scuro retta da quattro leoni, su cui troneggia un grande baldacchino di marmo bianco. Vi è scritto “C’era una volta, c’è, ci sarà sempre” e poi un nome “Sergio Leone”. L’epitaffio riporta un vecchio complimento di Bino Cicogna il produttore di “C’era una volta il West” (1968). Il celebre regista, negli anni ‘60, girò scene dei suoi celebri film sia alle fornaci, nel borgo, nello stesso cimitero di Pratica e sul nostro litorale girò scene di “C’era una volta in America”. Leone, alla sua morte, lasciò tra le sue volontà testamentari, quella di essere seppellito nel cimitero di Pratica. La salma fu in un primo momento collocata nel cimitero romani del Verano, in seguito la famiglia riuscì ad esaudire le sue ultime volontà trasferendo le sue spoglie nel cimitero di Pratica. Tutto avvenne senza clamori, soprattutto perché vi erano le resistenze dell’allora sindaco di Roma Francesco Rutelli che non voleva che Roma fosse privata delle spoglie del grande regista. Per caso, qualche mese dopo, entrando nel cimitero di Pratica vidi questa enorme tomba e rimasi quasi folgorato nel leggere la scritta ed il nome. Demmo subito la notizia sulla prima pagina del Pontino suscitando interesse e soprattutto emozione per la presenza sul nostro territorio delle spoglie mortali di un mito dellacinematografia mondiale. La tomba di Sergio Leone è ben visibile considerando che il cimitero è molto piccolo, formato da una piccola cappella e di fianco un’altra cappelletta dove è sepolto l’arciprete Persichilli, poi vi sono tutte tombe. Ma il cimitero di Pratica di Mare non finisce di stupire.
Tra le tombe presenti, oltre a quella celebre di Sergio Leone, vi è un’altra tomba eccellente. Ci riferiamo a quella di Sergio Nannini, agronomo, nato a Finale Emilia (Modena) il 30 aprile 1906 è stato deputato per due legislature: XXIXma (dal 1934 al 1939) e poi nella XXXma (dal 1939 al 1943), dal 31 ottobre 1939 al 13 febbraio 1943 è stato sottosegretario al Ministero dell’agricoltura e delle Foreste del governo di Benito Mussolini con la delega alla bonifica integrale. Nannini fu viceministro in un settore nevralgico del fascismo, quello della bonifica integrale che aveva per il regime l’importanza di un ministero, che gesti fino alla caduta del regime. La tomba si trova in fondo sul lato sinistro, è molto semplice e contiene oltre la salma di Nannini anche quella della moglie Rossana. Sulla lapide vi è inciso: Sergio Nannini barone di Casabianca. 30 aprile 1906 - 14-5-1980. Rossana Zamboni Nannini 13-9-1910 - 20-2-2000. Oltre alle tombe di Leone e di Nannini, vi sono le tombe delle famiglie che abitavano nel borgo e nei casali: Celori, Bello, Navisse, Penna, Celestino, Marsiglia, Brancaleoni De Bardi, Bortolotti, Rosolin, Casagrande, Gianferro e altre, circa un centinaio. Vi è anche la tomba dell’exSindaco Pietro Bassanetti, del dott. Giuseppe Vultaggio e dell’arch Claudio Michelato che ha redatto il piano regolatore di Pomezia . Nel cimitero sono seppellite anche tre monache dell’ordine delle Suore della Croce che vivevano nel loro convento nel borgo di Pratica. Infatti sul muro destro del cimitero vi sono tre lapidi, sopra una piccola tomba comune. La prima lapide ricorda che lì è sepolta suora Leonilde, che fu la prima madre superiora, morta a Pratica nel 1918 all’età di cinquantadue anni; poi vi è quella della madre superiora suora Attanasia, deceduta il 1937 all’età di settantacinque anni; infine quella di suora Eufemia, deceduta il 1942 all’età di sessantadue anni. Mi ha molto colpito cosa vi è scritto sulla lapide di suora Eufemia: “In mezzo ai suoi poveri che tanto amò e benefico, riposa nella pace del Signore suora Eufemia, figlia della Croce. Non conobbe sosta il suo lavoro che fu missione di bene, ne limiti al suo sacrificio che fu amore. Visse per Iddio e per il suo prossimo lasciando in tutti e su tutto il ricordo delle sue elette virtù. Pregate per lei”.
Nel realizzare nel 1990 il libro “Pomezia”, consultando una delibera del commissario prefettizio Aurelio Leone sull’organico comunale ho trovato che vi era una dipendente comunale, la signora Maria Filzi incaricata di fare la guardiana del cimitero di Pratica di Mare: (delibera n. 09 del 5/10/1938: Manutenzione, custodia e scavo tombe al cimitero di Pratica di Mare signora Filzi Maria ved. La Bella che fino ad oggi ha disimpegnato tale incarico per conto del Governatorato di Roma). Da questo atto si evince che prima della fondazione di Pomezia, Pratica e il suo cimitero, facevano parte del Governatorato di Roma che aveva un suo dipendente per curare il cimitero di Pratica, che dopo il 3 giugno del 1938, data di costituzione del comune di Pomezia, il cimitero di Pratica e il dipendente impegnato passano nel nuovo Comune. Vi è infine la delibera n. 102 del 7 ottobre 1939, sempre del commissario prefettizio Aurelio Leone, che dichiara che nel territorio comunale vi sono tre cimiteri pubblici: Pratica di Mare, Pomezia e Ardea (alla fondazione di Pomezia il territorio di Ardea faceva parte del comune di Pomezia). Quindi non vi dovrebbero essere dubbi sulla proprietà comunale del cimitero di Pratica di Mare che è sicuramente anche un monumento storico della città e come tale va preservato, tutelato e valorizzato.
A.S.