Un click per la scuola
L’istituto superiore Largo Brodolini di Pomezia ha recentemente aderito all’iniziativa “Un click per la scuola”, un progetto innovativo che permette di sostenere la scuola semplicemente facendo acquisti online. Questa iniziativa rappresenta una grande opportunità per coinvolgere la comunità e migliorare le risorse didattiche disponibili per gli studenti.
Per partecipare, gli utenti possono seguire una procedura semplice: visitando il sito www.unclickperlascuola.it, basta cercare la scuola digitando “Largo Brodolini”, selezionare l’istituto e accedere con le proprie credenziali. Ogni acquisto effettuato su Amazon fino al 31 dicembre genererà una donazione dell’1% all’istituto, senza alcun costo aggiuntivo per l’acquirente.
Il ricavato sarà destinato all’acquisto di materiale didattico, contribuendo così a un ambiente di apprendimento più ricco e stimolante. L’istituto si affida al sostegno della comunità scolastica, invitando genitori, studenti e amici a diffondere l’iniziativa e a partecipare attivamente. Con piccoli gesti quotidiani, tutti possono fare la differenza.
La dottoressa Molina della Farmacia del Campo di via Pontina ci spiega il nuovo ruolo delle farmacie
I servizi ed i rischi del farmacista
La pandemia generata dal Covid-19, ha comportato modifiche profonde all’interno della nostra società, ma ha finito per investire direttamente anche il ruolo del farmacista, recuperando alcuni tratti della professione legati al passato e attribuendole nuove e importanti caratteristiche. La farmacia, per molti anni vissuta come uno spazio dedito alla vendita di farmaci e prodotti per la cura della persona, è diventato per il cliente un vero e proprio punto di riferimento.
Un cambiamento che la dottoressa Beatrice Molina, responsabile della Farmacia del Campo di via Pontina km 50,850 direzione Latina, ha vissuto sulla sua pelle. La Farmacia del Campo, che conta ad oggi un organico di 10 persone tra le quali 6 farmacisti e un’esperta di cabina, aperta da aprile 2017, offre un servizio continuativo 365 giorni l’anno incluse domeniche e giorni festivi, osservando in quelle occasioni l’orario dalle 8.30 alle 13.00. Un elemento caratteristico è l’importanza attribuita al lavoro in team, una peculiarità che proprio durante e dopo il Covid ha reso questo spazio un punto di riferimento per gli utenti.
“La farmacia - spiega la dottoressa Beatrice Molina - non è più vissuta come un semplice spazio di vendita per il paziente, ma come una rete di servizi. Penso non solo ai tamponi, ma alla somministrazione di vaccini antinfluenzali per le categorie protette, un servizio gratuito che viene reso all’utente. La nostra farmacia inoltre ha sviluppato una serie di servizi alla persona attraverso altrettanti progetti. Penso alla telemedicina, alla possibilità di effettuare esami del sangue, addirittura elettrocardiogrammi, holter cardiaco e pressorio, test di intolleranze alimentari, ma anche all’assistenza terapeutica personalizzata, che consente al farmacista di verificare che il paziente segua la terapia in modo corretto, scongiurando il rischio che lo stesso sbagli o abbandoni le cure. Abbiamo uno spazio dedicato alla cura della mente, con la possibilità di effettuare un percorso psicologico e uno dedicato alla cura del corpo, intesa come cura estetica per un benessere mentale, dermocosmesi che ovviamente è tesa anche all’assistenza delle persone con particolari patologie dermatologiche e oncologiche. In sostanza, se il Covid-19 da un lato ha avuto un impatto negativo, dall’altro ha permesso di recuperare e sfruttare a pieno alcune caratteristiche proprie della professione del farmacista che in passato erano meno evidenti”.
Come spesso accade per le professioni sanitarie, la centralità del farmacista nell’ambito della cura della persona a 360°, si lega anche ad un aumento dell’utenza e a una maggiore esposizione al rischio professionale, legato anche al contatto diretto con persone che vivono particolari momenti di disagio.
Non a caso anche ad Aprilia di frequente si verificano episodi di furti e rapine proprio ai danni di farmacie.
“Sicuramente ci sono rischi direttamente o indirettamente legati al nostro mestiere - precisa la dottoressa Molina. Svolgiamo un lavoro di pubblica utilità e si può rischiare di incorrere in problemi di natura legale. Capita purtroppo non di rado di subire rapine e furti, sebbene la maggior parte delle farmacie tra le quali la nostra si è dotata da tempo di casse di sicurezza, che personale e titolare non possono aprire a richiesta e nonostante l’aumento del numero delle transazioni virtuali abbia ridotto la quantità di contante presente all’interno dell’attività”.
Francesca Cavallin