I socialisti di Pomezia e Torvaianica ricordano Bettino
Tributo a Craxi
Ringraziamo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per le belle parole che ha rivolto ai familiari e a tutta la comunità socialista in occasione del 25anniversario della scomparsa di Bettino Craxi avvenuta il 19 gennaio del 2000. Il presidente ha ricordato le intuizioni delle Riforme, il ruolo centrale in politica estera, le politiche del lavoro caratterizzate da un confronto vivo e vero con il modo sindacale ed ancora il concordato, un capolavoro riuscito grazie al dialogo con la chiesa e l’universo moderato. Le parole del Capo dello Stato rafforzano la convinzione che ricordare Craxi è doveroso ed è il giusto riconoscimento ad un grande leader socialista che è stato anche un importante uomo di Stato. Per noi socialisti vi è l’impegno di costruire una sinistra moderna ed europea.
Le sezioni di
Pomezia e Torvaianica
L’allarme dei residenti per la fuoriuscita di acque reflue sui marciapiedi
Scarichi in via Fellini
Nuovo allarme igienico-sanitario in via Fellini a Pomezia. Questa volta si tratta della fuoriuscita di acque reflue lungo la strada. Una condizione di estrema emergenza e che da oltre un mese è stata segnalate alle autorità comunali, senza che ci fosse un intervento per risolvere la questione.
“Scrivo per segnalare - ha evidenziato Gianni Salvati in una mail inviata alla nostra redazione - che da oltre un mese in Pomezia alla Via Fellini vi è la fuoriuscita di acque reflue (ACQUE NERE) dalle tubazioni sotto il ponte della palazzina “occupata” popolare situata in Via Federico Fellini, provocando una situazione igienica sanitaria inaccettabile Inutile dire che sono state fatte centinaia di segnalazioni agli enti comunali per segnalare il rischio igienico sanitario al fine di salvaguardare la salute pubblica e l’ambiente. Si inoltra la problematica nel tentativo di sensibilizzare tramite i vostri canali un intervento che tarda ad essere attivato”.
(s.me.)
S. Antonio Abate
Il 17 gennaio a Pomezia ed Ardea si festeggia Sant’Antonio Abate. Fabio Feri, storico del territorio, ci racconta che è una tradizione antichissima.
“Il culto di Sant Antonio Abate a Pratica di Mare:
“Così Sant’Antonio, come protettore del fuoco e come benevolo verso gli animali, venne venerato con immagini e chiesette, tanto che si può dire aver esso, come agricoltore e patrono degli animali, trasformato in tal modo la religione della campagna da divenire il più frequentemente raffigurato e ricordato” tratto da “La Campagna Romana” di Giuseppe Tomassetti.
Ecco allora la presenza e il culto per il nostro Santo anche nella vicina Pratica di Mare. Come già riportato dal compianto Mario Bianchi, la statua di Sant’Antonio Abate nella chiesa di San Pietro Apostolo a Pratica, in legno di Ortisei, sarebbe stata acquistata con l’elemosina dei fedeli nel Settembre del 1949. Dall’anno successivo sarebbe quindi seguita la processione e ripresa la tradizionale benedizione degli animali.
Il Santo a Pratica di Mare, ancora presente nella ormai ex chiesa parrocchiale di San Pietro, è raffigurato con il tradizionale maialino al suo fianco.
Tale cosa non avrebbe nulla di sorprendente se non si riflettesse su di un particolare: Pratica di Mare, con la sua chiesa, non occupa forse l’Acropoli dell’antica Lavinium?
Quest’antica città, secondo il mito, non fu fondata da Enea sul luogo dove vide fermarsi una bianca scrofa che, gravida, partorì finalmente trenta porcellini?
Il grande storico romano Marco Terenzio Varrone, tanto era sicuro di questi fatti, che attestava come, ancora ai suoi tempi, i sacerdoti del luogo potevano mostrare ai pellegrini i resti della scrofa di Enea, conservati in una sorte di salamoia, mentre nel vicino foro pubblico una statua in bronzo la ricordava con i suoi trenta porcellini.
Tutto questo potrebbe e dovrebbe ricordare quel maialino ai piedi del nostro Sant’Antonio Abate a Pratica di Mare”.
A.S.
Tanti autovelox sulla via Laurentina
Il Comitato delle Cinque Colline Laurentina esprime profonda frustrazione per una serie di problematiche che affliggono i residenti e i pendolari che quotidianamente percorrono via Laurentina. Al centro delle lamentele c’è l’autovelox installato lungo il tratto, che gli abitanti della zona e coloro che la percorrono provenienti da Ardea e Pomezia considerano un vero e proprio incubo.
“La Laurentina è diventata una strada piena di autovelox, paragonata a una via centrale di Roma, e questo sta causando migliaia di multe che colpiscono pesantemente famiglie e lavoratori”, affermano i membri del comitato.
Non è solo la questione dell’autovelox a preoccupare i residenti. Le recenti installazioni di pali 5G in zone abitate, come a Colle dei Pini, hanno suscitato indignazione.
“Ci sono famiglie che piangono per i sacrifici distrutti da un palo piazzato senza alcuna considerazione per il territorio”, dichiarano. La situazione si aggrava ulteriormente con la possibile costruzione di un inceneritore a Santa Palomba, destinato a bruciare 600.000 tonnellate di rifiuti provenienti da tutta Italia, con la conseguente presenza di centinaia di camion al giorno.
A rendere il quadro ancora più preoccupante ci sono i progetti di un biodigestore vicino a Selvotta, con il rischio di impatti devastanti sull’ambiente e sul sito archeologico limitrofo. Inoltre, le già esistenti discariche nella zona, tra cui quella a Selvotta, continuano ad espandersi, aggravando la situazione.
I residenti lamentano anche il deterioramento dei servizi pubblici, con trasporti inaffidabili e fermate prive di pensiline, costringendo studenti e lavoratori a ripararsi dalle intemperie.
“Sembriamo bestie abbandonate in mezzo alla strada”, evidenziano, sottolineando la mancanza di manutenzione delle strade e l’assenza di spazi pubblici e servizi essenziali.
In un quartiere che si trova nel IX Municipio di Roma, considerato uno dei più ricchi della capitale, la situazione appare paradossale. I membri del Comitato delle Cinque Colline chiedono un intervento immediato e una maggiore attenzione da parte delle autorità locali, sperando in un futuro migliore per la loro comunità.