Luigi Celori, già consigliere regionale e presidente delle Autostrade del Lazio ci elenca le opportunità e le occasioni sprecate
“Alziamo il livello per lo sviluppo di Pomezia”
Luigi Celori già consigliere regionale e presidente delle Autostrade del Lazio ci racconta delle opportunità create sul nostro territorio e delle grandi occasioni sprecate.
“Nel 1999 come consigliere regionale feci inserire nel sistema regionale dei parchi la sughereta di Pomezia. Cercando di conciliare l’interesse pubblico con quello privato, proponemmo un perimetro per l’area della sughereta che consentisse l’acquisizione gratuita di gran parte di essa.
In quella zona vi era una aspettativa edilizia di piano regolatore di ben 1milione di metri cubi, noi in convenzione dimezzammo la cubatura e pretendemmo 60 ettari di fascia di rispetto su 40 ettari di tutela integrale da acquisire a patrimonio comunale.
In più nelle opere di urbanizzazione facemmo realizzare al costruttore la strada che tutti possono percorrere dal Torvaianica Alta alla zona 167.
Probabilmente ci riuscimmo perché a Pomezia in quel periodo non amministravano i soliti fenomeni locali ma un commissario di governo
Oggi che l’amministrazione comunale prevede una ulteriore strada di collegamento tra Torvaianica Alta e la Pontina non posso che essere contento. Ma tra il dire e il fare vi è di mezzo il mare.
Intanto bisogna trovare le risorse economiche e poi con un percorso che presenta forti criticità, solo una attenta progettazione può venirne a capo per ottenere tutti i permessi necessari.
Ricordo che da presidente di Autostrade del Lazio feci prevedere due uscite a Pomezia.
Pomezia Nord altezza Tazza d’Oro e un’altra uscita a Pomezia Sud altezza via Tre Cannelle, dove era prevista una rotatoria che l’avrebbe raccordata con la strada Pomezia Santa Palomba, la strada Tav per la quale nel 1997 feci stanziare 100miliardi delle vecchie lire. L’errore fu mettere i soldi a disposizione del Comune di Pomezia invece di farla realizzare dalla Regione Lazio.
Risultato che a tutt’oggi sono rimasti solo 19 milioni di euro per un fantomatico allargamento di via di Valle Caia che probabilmente non si farà mai.
Se invece di buttare i soldi per piste ciclabili che probabilmente non userà mai nessuno si fossero concentrati su quello che serve veramente al territorio le cose sarebbero andate in meglio.
Ora bisogna aspettare un nuovo PNRR e probabilmente una nuova amministrazione.
Ho più volte presentato in Comune un piano complessivo della viabilità, qualcosa ora si muove ma per ora siamo solo agli annunci. Occorrerebbero probabilmente meno sagre e presentazioni e più incisività nei confronti degli Enti superiori.
Vedi pure come è finita la superpontina e la Cisterna Valmontone. Nel 2015 da presidente di Autostrade del Lazio non solo feci approvare il progetto ma facemmo la gara di appalto con relativa aggiudicazione ad una società italo-spagnola. Sono poi passati dieci anni ed ancora nulla.
La speranza, come sempre, è l’ultima a morire, posso solo augurarmi che prima o poi se ne venga a capo nell’interesse di tutti. Alziamo il livello, il comune di Pomezia merita di più”.
A.S.
Lavoratori Esseti
Il 23 gennaio, Veronica Felici, sindaco di Pomezia, ha annunciato la sua partecipazione a un tavolo di mediazione in Regione per affrontare la delicata situazione di 130 lavoratori dell’azienda locale Esseti. La Felici ha sottolineato l’importanza del dialogo e della collaborazione con i sindacati, evidenziando che questo confronto ha già permesso di gettare le basi per un accordo fra le parti coinvolte. L’obiettivo principale è garantire un percorso che consenta all’azienda di superare la difficile congiuntura economica attuale, assicurando così la continuità occupazionale per i dipendenti. Il sindaco ha espresso fiducia nei confronti del lavoro di tutti gli attori coinvolti e ha ringraziato l’Assessore al Lavoro della Regione Lazio, Giuseppe Schiboni, per la sua pronta disponibilità nel cercare soluzioni. La situazione di Esseti rappresenta una sfida significativa per la comunità di Pomezia, e l’azione di mediazione intrapresa dalla Felici potrebbe rivelarsi cruciale per il futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori.