Il Litorale • 1/2019
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Pag. 10 Il Litorale ANNO XIX - N° 1 - 1/15 GENNAIO 2019
I danni, accidentali o voluti, che
un’amministrazione comunale
può causare alla comunità sono
spesso provocati attraverso deci-
sioni prese da un suo rappresen-
tante con o senza la partecipazio-
ne del Sindaco che resta sempre e
comunque il responsabile di ogni
decisione. L’assessore all’Am-
biente, accompagnato dal suo di-
rigente, disse e ribadì il suo pare-
re favorevole, per gli aspetti di
competenza, alla realizzazione di
una pericolosa centrale per la
produzione di biogas in via Spa-
dellata. In quell’occasione gli
aspetti di competenza comunale
non furono fatti valere se nessu-
no, a nome del Sindaco, si oppose
alla realizzazione di quella cen-
trale contro le norme vigenti in
termini di distanze di sicurezza
dagli obiettivi sensibili e contro
ogni altra considerazione di logi-
ca ed opportunità.
La centrale è in via di completa-
mento dal punto di vista ingegne-
ristico senza che il Comune di
Anzio abbia concesso il proprio
permesso a costruire e con seri
dubbi che i tanti aspetti di sicu-
rezza siano stati verificati dal Co-
mune di Anzio. Siamo al parados-
so che per aprire una nuova fine-
stra nella vostra abitazione l’Uffi-
cio Tecnico vi tortura con richie-
ste di documentazione mentre per
realizzare una centrale biogas,
che costa decine di milioni di Eu-
ro, tutto viene lasciato all’autorità
Regionale. Perché il Comune di
Anzio diede parere favorevole?
Chi ne avrebbe tratto beneficio?
Perché gli abitanti non vennero
nè interpellati e nemmeno infor-
mati? La politica non ha saputo
dare risposte di nessun genere a
questi quesiti che sono legittimi;
spesso dove la politica non ri-
sponde è perché non ha risposte
accettabili oppure ha risposte in-
confessabili ed allora, interviene,
a sopperire, la Magistratura e le
risposte sono sempre amare per
tutti. Ora la gente, che non accet-
ta di vedere i propri diritti sacrifi-
cati ad una logica che nessuno si
è degnato nemmeno di spiegare,
continua a chiedere ragione alla
stessa autorità che prese quella
sciagurata decisione chiedendole
di riparare il danno fatto. Esiste
un altro metodo per trattare que-
sta materia che è ancora più sub-
dolo ed è quello omissivo. La-
sciare che tutto avvenga evitando
di intervenire in barba a qualsiasi
dovere di porre in atto le tante
prescrizioni cautelative che sono
sempre richieste quando si devo-
no realizzare complessi impattan-
ti, come sono sempre quelli che
trattano rifiuti. Il deposito di stoc-
caggio di rifiuti normali e perico-
losi previsto a Padiglioni rientra
in questa categoria.
Questo impianto è posto a circa
295 metro dagli stessi obiettivi
sensibili, è un tipo di installazio-
ne che ricade sotto la sfera fun-
zionale della Città Metropolitana
che ne ha trattato gli aspetti in
quattro sedute della Conferenza
di Servizi. Alle prime due parteci-
pò il rappresentante della Giunta
Bruschini che, anche attraverso il
suo dirigente tecnico, espresse il
netto parere contrario alla sua
realizzazione e lo fece per le ra-
gioni di sicurezza; le stesse ragio-
ni per cui anche la Regione Lazio
espresse il suo parere globale ne-
gativo.
Con il cambio della Giunta la po-
sizione del Comune è cambiata e
sembra che le ragioni di sicurezza
che rendevano questo impianto
inaccettabile, nella posizione in
cui è stato proposto, siano svani-
te. Sembra che coloro che hanno
vinto le elezioni ad Anzio, sven-
tolando la bandiera della lotta
agli impianti di trattamento dei ri-
fiuti non a norma, abbiano am-
mainato il vessillo.
La gente non ci sta. Davanti all’i-
nerzia dell’assessorato all’am-
biente che tarda a mettere in atto
le azioni decise in Commissione
in presenza del Sindaco, per la
centrale Biogas della Spadellata;
davanti al fatto gravissimo che lo
stesso assessorato non ha ottem-
perato alle richieste della Città
Metropolitana, causando l’auto-
rizzazione del deposito di Padi-
glioni, per silenzio assenso; la
gente non accetta più il metodo
del dialogo e del confronto ma
vuole andare oltre. Alcuni cittadi-
ni scendono in piazza, le mamme
degli alunni della Sacida si mobi-
litano, alcune decine di abitanti
della zona hanno dato il via ad
un’azione legale nei confronti del
Comune di Anzio per atto omissi-
vo. Il 22 dicembre presso il bar di
Padiglioni erano molte decine i
cittadini che hanno fatto la fila
per apporre la propria firma al-
l’atto di querela contro il Comune
di Anzio. Purtroppo quella offerta
di collaborazione che molte asso-
ciazioni avevano proposto alla
Giunta De Angelis e che il Sinda-
co in persona aveva ribadito di
volere, svanisce di fronte a fatti
gravi e concreti che avvengono
nel nome del Sindaco mettendone
in risalto una contraddizione della
quale si spera abbia compreso
tutta l’importanza.
L’ondata di dissenso sembra ven-
ga sottovalutata e questo è un er-
rore politico grave perché essa
può diventare uno tsunami. Il
Sindaco di Anzio la fermi. Solo
lui può farlo. Quando la gente è
così arrabbiata la maggioranza in
Consiglio Comunale serve a poco
a chi ha sempre detto di “amare
Anzio ed io suoi abitanti.
Sergio Franchi
Ricordare o non ricordare? O
meglio, ricordare alcuni dettagli
e dimenticare la vera radice del
problema oppure ricordare tutto
minuziosamente per denunciare
le reali inadempienze?
Un grande dilemma al quale re-
centemente il PD è però riuscito
a dare una risposta: naturalmen-
te sbagliata.
Correva l’anno 2013 quando la
Regione Lazio fu presa dal Par-
tito-Deadline (il fu PD) dall’al-
lora presidente Zingaretti. Im-
portante punto del programma
di governo era la creazione di
un piano regionale rifiuti, un
piano che se finalmente scritto
ed approvato avrebbe impedito
e risolto a monte la lamentala in
questione.
Ovviamente la promessa eletto-
rale fu disattesa ed anzi ripropo-
sta nelle scorse elezioni regio-
nali, ma ad oggi non resta che
un nulla di fatto. Immobilismo,
in una sola parola. Che sia cau-
sato o meno dall’incompetenza,
dall’inefficienza o peggio dalla
priorità del Presidente Zingaret-
ti di scalare il PD piuttosto che
badare al bene dei cittadini la-
ziali, non è dato sapere.
Ma non finisce qui. È bene ri-
cordare che fu proprio la regio-
ne Lazio a guida Zingaretti
(PD) nel 2016 a portare la Rida
(azienda proprietaria e gestore
dell’impianto di Tmb di Aprilia)
a poter trattare ben 400.000 ton-
nellate di rifiuti ovvero ben ol-
tre il fabbisogno dell’ato4, am-
bito territoriale del quale fanno
parte la Nettuno, Anzio e la pro-
vincia di Latina.
Se il Partito-Deadline avesse
pensato a mantenere le promes-
se elettorali piuttosto che “bi-
sticciare” e badare solo ai pro-
pri interessi probabilmente oggi
avremmo un piano piano rifiuti
e il problema non esisterebbe.
Inoltre, qualche pillola di me-
moria è doverosa in tempi in cui
i ricordi tentennano, svaniscono
e si modificano in base alle esi-
genze elettorali: in passato tutti
hanno conferito alla Rida e la
stessa oggi può prelevare i rifiu-
ti di Roma grazie all’aumento
di tonnellate adoperato dalla re-
gione (PD).
Non resta quindi che chiedersi:
i rifiuti di Anzio preoccupano
meno di quelli di Roma? Si sa
che nel 2017 Anzio ha conferito
alla Rida il proprio umido? O
ancora, i rifiuti di Roma sono
peggiori dei rifiuti provenienti
dagli altri Comuni?
Ora è toccato a Roma fronteg-
giare da sola una emergenza do-
vuta alla mancanza di un piano
rifiuti regionale, ma in futuro
potrebbe toccare ad altre città. E
quando avverrà, sarà anche que-
sta volta “colpa della Raggi” o
magari di chi fino ad oggi non
ha fatto né ciò che ha promesso
né tantomeno ciò che dovrebbe
essere il proprio lavoro?
A meno che i “compagni” di
partito non possano essere criti-
cati e toccati anche dove sono
in maniera assoluta e definitiva
responsabili.
P.S. Il 10 dicembre è stato aper-
to l’iter per il riesame dell’AIA
della KiKlos. Siamo vicini a
Natale e quindi ci auguriamo gli
stessi appelli rivolti alla Regio-
ne di Zingaretti, altrimenti sco-
priremo se l’ipocrisia vada o
meno nell’umido.
I Meetup Nettuno in
Movimento e
Amici di Beppe Grillo
Nettuno
Il Comune di Anzio non interviene per difendere la salute e la sicurezza della gente
I cittadini diffidano ad adempiere
Pubblichiamo il comunicato dei grillini di Nettuno
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