Il Litorale • 1/2019
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Malgrado i suoi scandalosi quan-
to inopportuni aumenti di stipen-
dio, ai componenti della Giunta
comunale di Anzio, recentemen-
te, non è però mancato l’ardire di
far aderire la città alla raccolta
firme per l’introduzione, nelle
scuole, dell’ora di educazione al-
la cittadinanza attraverso la quale
formare i cittadini del domani al
senso di responsabilità ed al ri-
spetto reciproco, promuovendo lo
sviluppo civico ed il valore della
memoria attraverso lo studio del-
la Costituzione, dei diritti umani
e degli elementi di educazione al-
la legalità, all’educazione am-
bientale, all’educazione digitale
ed infine anche a quella alimenta-
re. Intanto, mentre presso l’Istitu-
to Colonna Gatti di Anzio, è ini-
ziata una raccolta firme per far si
che, l’assessore alle politiche sco-
lastiche della Regione Lazio, pos-
sa attivarsi per modificare la pro-
posta di ridimensionamento degli
istituti superiori per l’anno scola-
stico 2019/2020 mantenendo così
il pieno funzionamento del Gatti
consentendo all’Istituto la riac-
quisizione della sua autonomia
anche in considerazione del nuo-
vo indirizzo di studio accordato,
la consigliere del PD Lina Gian-
nino, visto il perdurare del silen-
zio del sindaco e del segretario
comunale, sempre a proposito di
“quote rosa”, è tornata nuova-
mente all’attacco con un ricorso
al TAR che, se accolto, signifi-
cherebbe anche l’invalidazione di
tutte le delibere di Giunta sin ora
approvate compresa quella sugli
ultimi aumenti degli stipendi. Nel
suo ricorso, fatto presentare da un
legale specializzato, la Giannino,
in particolare, avrebbe voluto
portare all’attenzione del Tribu-
nale Amministrativo Regionale
una sentenza del Consiglio di
Stato che sancisce come, la “per-
centuale delle quote di genere”
(quote rosa), nei comuni sopra i
3.500 abitanti, sia divenuto un
fatto assolutamente inderogabile.
Se a questo aggiungiamo anche i
problemi fiscali che, il sindaco,
ha ora con la giustizia per via del-
la sua azienda di surgelati, per De
Angelis, il nuovo anno, non sem-
bra certo iniziare sotto una buona
stella anche perché, comunque
vada a finire, ormai, la sua imma-
gine, sembra apparire sempre più
come appannata mentre, il non
voler convocare un consiglio co-
munale per rieleggere il suo nuo-
vo presidente e parlare di bilan-
cio, la dice lunga su come vanno
le cose a palazzo dove, dopo l’al-
zata di scudi della Lega contro i
suoi rappresentanti anziati che so-
no stati commissariati, inizia a
mettere in seria difficoltà la mag-
gioranza dove, il consigliere co-
munale Cinzia Galasso, pur rima-
nendo all’interno del partito di
Salvini, ha tuttavia rimesso il suo
incarico da capogruppo.
Tito Peccia
In particolare - hanno continuato
Mattia e Minnucci - dalle carte, è
emerso chiaramente che i termini
della concessione risultano com-
pletamente disattesi dal conces-
sionario.
I recenti bilanci della Capo d’An-
zio (che ha già pesantemente sva-
lutato il capitale sociale iniziale)
presentano segnali di insolvenza
di notevole entità, non solo nei
confronti della Regione Lazio a
cui non sono stati pagati i canoni
annui, ma anche nei confronti
dell’erario in qualità di sostituto
d’imposta. A tutto questo poi, si
deve aggiungere che si sono an-
che verificati episodi che mettono
in discussione l’affidabilità della
società concessionaria, visto il
tentativo del socio privato della
Capo d’Anzio di far rifluire il
contesto aziendale in un fondo
speculativo alternativo ovvero in
un territorio che sappiamo essere
molto delicato. In pratica - hanno
così concluso i due consiglieri -
riteniamo sia arrivato il momento
di ridare ad Anzio una prospetti-
va di crescita e di sviluppo che,
allo stato attuale, non c’è. Senza
contare che, poiché il capitale so-
ciale della Capo d’Anzio è dete-
nuto al 61% dal Comune di An-
zio, tutte le inadempienze del
concessionario si traducono au-
tomaticamente in danni per la co-
munità e per la Regione. Per que-
sto, al fine di ripristinare le con-
dizioni di regolarità, siamo co-
stretti a muoverci tempestivamen-
te”.
Sarebbe dunque arrivato il mo-
mento per molti di dire basta e,
sinceramente, non solo per quan-
to riguarda la questione porto ma,
per una classe politica che, pro-
messe a parte, altro non ha mai
saputo fare se non far invadere la
città e le sue periferie dal cemen-
to armato.
Tito Peccia
Dunque, così come vado predi-
cando da anni, la questione nuovo
porto di Anzio si starebbe rivelan-
do per quella fregatura che è sem-
pre stata e che, con la classe poli-
tica locale, non avrebbe potuto
essere altrimenti.
Infatti, malgrado i tanti roboanti
proclami, ecco che, la proposta
indecente, sarebbe dunque arriva-
ta: la parte privata della Capo
d’Anzio sarebbe pronta a rilevare
la parte pubblica in mano al Co-
mune di Anzio e fare così del por-
to una cosa tutta sua.
Alla faccia del porto della città
ma soprattutto, alla faccia di tutti
quelli che, in questi anni, hanno
dato credito ai venditori di fumo
del centrodestra che, malgrado
tutto, c’è chi si ostina ancora a
votare e far rimanere al potere.
Un potere che, altrettanto negli
anni, hanno dimostrato di aver
usato solo e soltanto a loro uso e
consumo così come dimostra, alla
faccia di tutti, solo ultima in ordi-
ne di tempo, l’approvazione degli
sconsiderati aumenti di stipendio
per sindaco, vicesindaco, presi-
dente del consiglio comunale ed
assessori vari.
Comunque sia, dopo la manife-
stazione contro la privatizzazio-
ne del porto organizzata, domeni-
ca 9 dicembre, da “Alternativa
per Anzio” e la contrarietà ribadi-
ta in tal senso anche dalla locale
sezione del PD (malgrado una
certa riluttanza espressa dal suo
consigliere comunale Lina Gian-
nino), i consiglieri regionali del
PD Eleonora Mattia ed Emiliano
Minnucci, ormai saturi di questo
grande bluff, con una mozione,
hanno chiesto alla Giunta ed al
presidente della Pisana Zingaretti,
di dichiarare la decadenza della
concessione per il nuovo porto di
Anzio affermando: “Occorre por-
re fine ad una vicenda che sta
creando danni sia alla comunità
di Anzio che alla stessa Regione,
dichiarando la decadenza della
concessione demaniale del set-
tembre 2011 per la realizzazione
del nuovo porto commerciale e
turistico di Anzio in quanto, dopo
sette anni, non solo perchè non vi
è traccia del porto che doveva es-
sere realizzato ma in quanto, atti
alla mano, abbiamo prova di tutte
le inadempienze su cui si fonda la
richiesta di decadenza della con-
cessione.
Lina Giannino del PD ha fatto ricorso al TAR
Anzio in Breve
ANNO XIX - N° 1 - 1/15 GENNAIO 2019 Il Litorale Pag. 5
Per il nuovo porto la Capo d’Anzio è inadempiente da tanti anni e piena di debiti
Decadenza concessione demaniale
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