Il Litorale • 18/2019
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se qualcuno va al mare di Anzio e
lo trova si spaventa. Non è bello
che l’hanno lasciato là. Devono
chiamare e intervenire subito. Se
lo lasciano lì significa che la gen-
te è in pericolo, tutti sono in peri-
colo perché il delfino è morto e se
qualcuno ci monta sopra si spa-
venta perché è morbido e si sente
anche la plastica.
Samuel – il delfino è morto per-
ché pensava che aveva visto un
pesce e invece era la bottiglia, e
l’ha mangiata. Il delfino stava
sulla spiaggia morto, e non l’han-
no portato via.
Giulia T – secondo me dovrebbe-
ro andare a prenderlo quelli che
hanno buttato tanta plastica nel
mare, è loro la colpa.
IL DISCORSO DI
GRETA THUNBERG
ALLA COP 24 DI KATOWICE
“Il mio nome è Greta Thunberg,
ho quindici anni e vengo dalla
Svezia. Molte persone dicono che
la Svezia sia solo un piccolo Pae-
se e a loro non importa cosa fac-
ciamo. Ma io ho imparato che
non sei mai troppo piccolo per fa-
re la differenza. Se alcuni ragazzi
decidono di manifestare dopo la
scuola, immaginate cosa potrem-
mo fare tutti insieme, se solo lo
volessimo veramente.
Ma per fare ciò dobbiamo parla-
re chiaramente, non importa
quanto questo possa risultare
scomodo. Voi parlate solo di una
crescita senza fine in riferimento
alla green economy, perché avete
paura di diventare impopolari.
Parlate solo di andare avanti con
le stesse idee sbagliate che ci
hanno messo in questo casino.
(…) Ma non mi importa risultare
impopolare, mi importa della giu-
stizia climatica e di un pianeta vi-
vibile. La civiltà viene sacrificata
per dare la possibilità a una pic-
cola cerchia di persone di conti-
nuare a fare profitti. La nostra
biosfera viene sacrificata per far
sì che le persone ricche in Paesi
come il mio possano vivere nel
lusso.
Molti soffrono per garantire a po-
chi di vivere nel lusso.
Nel 2078 festeggerò il mio settan-
tacinquesimo compleanno. Se
avrò dei bambini probabilmente
un giorno mi faranno domande su
di voi. Forse mi chiederanno co-
me mai non avete fatto niente
quando era ancora il tempo di
agire. Voi dite di amare i vostri fi-
gli sopra ogni cosa, ma state ru-
bando loro il futuro davanti agli
occhi.
Finché non vi fermerete a focaliz-
zare cosa deve essere fatto anzi-
ché su cosa sia politicamente me-
glio fare, non c’è alcuna speran-
za. Non possiamo risolvere una
mondo per come era il mondo.
Martina - Greta è andata a parla-
re con i grandi perché vuole un’a-
ria pulita non vuole che tutte le
strade e tutta la gente si senta ma-
le perché la gente cattiva butta le
carte a terra e non le butta al sec-
chio. Poi è ingiusto che se qualco-
sa sta morendo i soccorsi non lo
vanno a prendere. Il mare ha por-
tato un delfino fino alla riva, e
nessuno l’è andato a prendere. Io
e mamma e mio fratello oggi an-
diamo a vedere se hanno buttato
carta a terra così almeno possia-
mo raccoglierle e buttarle. Un
giorno con mio papà sono andata
al mare e abbiamo trovato tutti i
pesci sulla riva che stavano per
morire e li abbiamo rimessi nel-
l’acqua e si sono salvati, però mio
fratello li vuole uccidere perché
vuole mangiare i pesciolini picco-
lini!
Nicole M – Greta è andata a par-
lare con i grandi per dirgli che
stanno sbagliando tutto, che stan-
no inquinando l’aria e non voglio-
no rispettare l’ambiente. Quando
Greta ha detto tutte queste cose a
loro si è messa a piangere perché
con tutte quelle cose che diceva
erano giuste.
Greta A. – Greta era andata in
America per dire al Presidente
dell’inquinamento e gli dice io
dovrei essere a scuola invece di
essere qui a parlare dell’inquina-
mento. Ci stavano dei ragazzi che
la stavano incoraggiando, i ragaz-
zi di tutto il mondo hanno sciope-
rato con lei. Ha detto a Trump che
non si può più buttare la plastica
in mezzo al mare. Io penso che
sta facendo una cosa bella per i
pesci e per noi. Se i pesci mangia-
no la plastica e i pescatori li pe-
scano, ce la mangiamo anche noi.
Quello che succede è brutto, è
brutto il mare inquinato, pure la
benzina inquina anche l’aria. Gli
alberi la respirano e buttano quel-
la pulita.
Ginevra N - Secondo me Greta
ha fatto bene a andare a dire a tut-
ti i forti del mondo che la plastica
non si butta in giro, perché inqui-
na l aplastica e i pesci dopo non
ci sono più e non possiamo più
vivere noi senza i pesci perché
sono anche loro esseri viventi.
Quello che fa Greta è giusto per-
ché la plastica inquina perché i
pesci poi se la mangiano e poi noi
ci mangiamo la plastica e stiamo
male anche noi. Noi già inquinia-
mo perché la buttiamo nella dis-
carica e quindi non dobbiamo in-
quinare più di così, infatti mam-
ma un giorno ha trovato una bot-
tiglia perché avevamo dei signori
davanti e hanno lasciato un vetro
vicino alla riva del mare e mam-
ma l’ha raccolta e l’è andata a
buttare.
UN DELFINO
ABBANDONATO
Giulia Z – sulla spiaggia a Lavi-
nio c’è un delfino morto da tanti
giorni; questo delfino è morto for-
se perché ha mangiato la plastica
perché gli sembrava un pesce, ma
non era un pesce, era plastica, ma
loro vedevano da lontano e poi
l’hanno mangiata e il delfino è
morto. La corrente l’ha trascinato
nella riva e dopo è successo che è
morto. È morto. Io penso molto
male che l’hanno lasciato lì.
Gioele – chi lo doveva togliere?
Forse la polizia.
Giulia Z – nessuno è andato a
prenderlo, quindi è rimasto lì, ma
crisi senza trattarla come tale.
Noi dobbiamo lasciare i combu-
stibili fossili sotto terra e dobbia-
mo focalizzarci sull'uguaglianza e
se le soluzioni sono impossibili da
trovare in questo sistema significa
che dobbiamo cambiarlo. Non
siamo venuti qui per pregare i
leader a occuparsene. Tanto ci
avete ignorato in passato e conti-
nuerete a ignorarci. Voi non avete
più scuse e noi abbiamo poco
tempo. Noi siamo qui per farvi
sapere che il cambiamento sta ar-
rivando, che vi piaccia o no. Il
vero potere appartiene al popolo.
Grazie”.
Altri discorsi sono di Greta:
World Economic Forum - Davos -
25 gennaio 2019
Senato italiano - Palazzo Madama
- 18 aprile 2019
World Earth Day – Londra – 22
aprile 2019
Pag. 26 Il Litorale ANNO XIX - N° 18 - 16/31 OTTOBRE 2019
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