Il Litorale • 18/2019
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Le città di Anzio e Nettuno insie-
me in difesa del diritto alla salute
dei loro cittadini in merito alle
gravi criticità e disservizi degli
Ospedali Riuniti. Così si può rac-
chiudere lo scopo del consiglio
comunale congiunto tenutosi, gio-
vedì 26 settembre, a Villa Sarsina
al quale, unico rappresentante
delle autorità della ASL presente
è stato il dottor Narciso Mostarda
mentre, il presidente della Regio-
ne Lazio Nicola Zingaretti ed il
suo assessore alla Sanità Alessio
D’Amato, hanno preferito darsi
alla macchia. Ora, dal momento
che quello che è stato detto ed ap-
provato durante questa seduta di
consiglio è ormai arcinoto a tutti,
quello di cui voglio parlare, è il
risultato che, malgrado le solite
promesse, ha ottenuto: nessuno!
Non a caso, dopo solo pochi gior-
ni da questo consiglio comunale,
dalle sue decisioni e dalle parole
concilianti del dottor Mostarda, i
sindaci, si sono visti costretti a
scrivere nuovamente al Presidente
della Regione Lazio, nella quale
hanno sottolineato: ”A tutela del
diritto alla salute della cittadi-
nanza, vista anche l’assenza della
Giunta, nell’audizione della
Commissione Regionale alla Sa-
nità e nel consiglio straordinario
congiunto, dei nostri Comuni,
conferma tutte le nostre perplessi-
tà rispetto all’assenza di un indi-
rizzo politico sull’immediato futu-
ro dell’Ospedale e, per questo, le
chiediamo nuovamente un urgen-
te incontro. Con la presente quin-
di, pur apprezzando il clima di
dialogo con la Direzione Genera-
le dell’ASL RM 6, siamo ancora
qui ad evidenziare il perdurare
delle gravissime problematiche
strutturali, di prestazioni sanita-
rie bloccate o dilatate sino all’in-
verosimile nonchè della carenza
cronica di personale medico, in-
fermieristico e di apparecchiature
degli Ospedali Riuniti Anzio-Net-
tuno che, purtroppo, visto il suo
depauperamento, sta andando
verso un declassamento da DEA
di primo livello. Anche il sopral-
luogo effettuato martedì 1° otto-
bre dal consigliere regionale An-
tonello Aurigemma, ha conferma-
to la drammatica situazione nella
quale versa il Riuniti. Invece dei
34 posti in più, come annunciato
dal direttore generale dell’ASL
RM 6, tra week-surgery (16) e
long-surgery (18), ha detto Auri-
gemma, debbo constatare che al
Riuniti ci sono ben 12 posti in
meno, causati dalla chiusura di
ortopedia (16 posti), di otorinola-
ringoiatria (8) e chirurgia (22),
che sono stati eliminati, per poter
annunciare l’attivazione di questi
nuovi posti letto. Per non parlare,
inoltre, della cronica assenza del-
la risonanza magnetica, essenzia-
le per un DEA di primo livello co-
me il Riuniti Anzio-Nettuno e del-
l’impossibilità di poter ricoverare
i pazienti, presso l’Unità Terapia
Intensiva Coronarica, a causa
dell’assenza della Telemetria,
fondamentale per il monitoraggio
dei pazienti malati di cuore”.
Ora, certe volte, tanto il sindaco
di Anzio che quello di Nettuno,
sembrano stranamente perdere il
senso della realtà delle cose. In
Italia, non mi stancherò mai di
sottolinearlo, per anni ed anni di
politiche dissennate, il debito
pubblico è schizzato alle stelle e,
la coperta è ormai diventata trop-
po corta e, siccome i tagli che si
dovrebbero fare per riportare i
conti in ordine, non si possono fa-
re senza mettersi contro “certi en-
ti” ed altrettanti “poteri forti”, ec-
co che la scure governativa e re-
gionale va a colpire solo ed esclu-
sivamente le solite categorie e le
solite strutture pubbliche. Premes-
so che, nel nostro Stato, da quan-
do esistono, la vera rovina è rap-
presentata poi proprio dalle Re-
gioni, ecco che, quando si parla di
sanità si parla di uno degli aspetti
più scandalosi di molti di questi
Enti mangiasoldi dove, quello del
Lazio, sembra essere una delle
punte di diamante. Ed ecco che,
chi ancora continua a protestare
ed a chiedere il ripristino o il po-
tenziamento di certe strutture
ospedaliere, non fa che perdere il
senso della realtà in quanto, quel-
lo che è e sarà della sanità pubbli-
ca del domani, è già stato scritto e
programmato da anni ovvero, per-
lomeno per quanto riguarda Anzio
e Nettuno, da quando è stata po-
sata la prima pietra del Polo Sani-
tario dei Castelli. Infatti, se qual-
cuno pensa che, questo nuovo Po-
lo, vada a potenziare quelli locali
già esistenti, pecca di una inge-
nuità che fa quasi tenerezza in
quanto, quello che farà questa
struttura, sarà proprio quello che
sta già facendo da tempo al Riuni-
ti di Anzio e Nettuno: delocaliz-
zarne i reparti e ridurne sempre
più il personale, sino a quando, in
un futuro penso neanche troppo
lontano, lo ridurrà ad un semplice
presidio ospedaliero o quasi. E
tutti i disagi ed i problemi per la
salute e l’incolumità della gente
che questo andrà sempre più a
comportare? Ma perché, sino ad
ora, tranne che a parole, a qualcu-
no degli addetti ai lavori gliene è
mai importato qualcosa? L’impor-
tante è risolvere i “problemi di
palazzo” e niente più. E se qual-
cuno pensa che nella Capitale, do-
ve gli ospedali sono tutti operati-
vi, le cose stiano diversamente al-
lora, diciamo questo: andate a fa-
re un giro nei vari reparti dei vari
nosocomi dove, i posti occupati,
sono un quarto di quelli disponi-
bili in quanto, per risparmiare, i
ricoveri hanno subito una diminu-
zione impressionante. Comunque,
al momento, per Anzio e Nettuno,
l’unica fievole speranza, potrebbe
essere legata all’iniziativa del se-
natore Saccone il quale, presente
al consiglio straordinario, ha det-
to che, sulla possibile chiusura dei
Reparti di Pediatria e Ostetricia,
presenterà un’apposita interroga-
zione parlamentare.
Tito Peccia
Malgrado le rassicurazioni del direttore generale della Asl Mostarda la Regione fa orecchie da mercante sulla struttura sanitaria di Anzio-Nettuno
Consiglio comunale congiunto per l’ospedale
ANNO XIX - N° 18 - 16/31 OTTOBRE 2019 Il Litorale Pag. 5
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