Come conservare il cognome dell’ex marito
Tengo il tuo cognome
Shakespeare sapeva bene quanto un cognome possa essere importante. Famose sono le parole che fa pronunciare a Giulietta quando, parlando tra sé e sé dal suo balcone di Verona, si rattrista di amare un uomo appartenente ad una famiglia nemica alla sua; i loro cognomi, segnando l’appartenenza a famiglie ostili, sono un ostacolo al loro amore. “Che cosa è un nome?” si chiede Giulietta, una rosa sarebbe meno profumata se la chiamassimo con un altro nome? Ne conclude che il cognome non è importante, chiede a Romeo di rinnegare il suo ed in cambio di quel nome offre tutta se stessa. Nonostante l’appassionata conclusione di Giulietta, non possiamo negare che poter utilizzare un cognome anziché un altro possa fare, in certi ambienti e contesti, la differenza. Lo sanno bene anche quelle donne che, nel procedimento del loro divorzio, chiedono di essere autorizzate a conservare il cognome del marito anche dopo che il vincolo coniugale si sarà definitivamente sciolto. Vedremo in questo spazio quando ciò è possibile. Prima però è necessaria una breve introduzione; il nostro ordinamento prevede che la moglie aggiunga al proprio cognome quello del marito e che lo conservi anche durante lo stato vedovile, finché non passi a nuove nozze. Il cognome del coniuge si perde anche con il divorzio.
Questa normativa è stata oggetto di interpretazione nel corso degli anni; si è riconosciuto quindialla moglie il dirittoma non l’obbligo di assumere il cognome del coniuge, specificando che comunque, ai fini dell’identificazione formale dell’individuo, continua a valere il solo cognome da nubile. L’uso del cognome del marito è quindi, più che altro, un uso informale, che potremo definire “sociale”.
In alcuni casi però, l’uso del cognome del coniuge può rappresentare qualcosa di più importante per la donna ed è per questo che, laddove sussista un interesse proprio o della prole meritevole di tutela, il giudice può autorizzarne l’uso anche dopo il divorzio. Va subito precisato che, come ribadito anche recentemente dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza 24111/2023, questa possibilità deve intendersi assolutamente straordinaria, anche perché il perdurante uso del cognome maritale può costituire un pregiudizio per l’ex marito, soprattutto laddove questo intenda ricreare un nuovo nucleo familiare. Che genere di interesse, quindi, legittima questa eccezionalissima deroga alla norma? Come consuetudine di questa rubrica, cercheremo nella giurisprudenza qualche esempio.
“L’interesse che può legittimare l’utilizzo del cognome del marito può essere un interesse che si esaurisce nella sfera del lavoro professionale, artistico o commerciale, ovvero possono valutarsi profili di identificazione sociale e di vita di relazione meritevoli di tutela, possono essere tutelati anche interessi morali, come quello della donna che non intenda per motivi religiosi rinunciare al cognome maritale in cui vede il segno di una comunità familiare a cui si sente ancora spiritualmente legata, possono essere valutati interessi legati alla tutela della prole, atteso che la diversità del cognome della madre affidataria e dei figli può creare disagi nella vita di relazione” (Tribunale di Milano sent. 1432 del 03.02.2016). Quindi, ad esempio, una donna che si sia affermata nel suo campo professionale col nome del marito, tanto da essere conosciuta ed identificata tramite quello, potrebbe avere un interesse meritevole di tutela a conservarlo.
Al di fuori dell’aspetto professionale, artistico o commerciale, la giurisprudenza di legittimità è piuttosto cauta nel riconoscere un interesse in capo alla ex moglie. La notorietà dell’ex marito, con tutti i vantaggi che ne derivano, è stato giudicato un interesse “effimero”, non meritevole di tutela, così come la conservazione della notorietà derivante dall’uso del cognome nelle frequentazioni sociali (Cass. Ord. 654/2022). Parimenti, l’interesse meritevole non può coincidere con il solo desiderio di conservare, quale tratto identitario (quindi come elemento della personalità), il riferimento a una relazione familiare ormai chiusa (Cass. Ord. 3454/2020). E’ stato invece riconosciuto l’interesse del coniuge straniero (svedese) a conservare il cognome maritale che, al momento delle nozze, aveva sostituito al proprio secondo la propria legge di nazionalità, onde impedire che si venisse a creare, per una stessa persona, una diversità di cognomi tale da generare seri inconvenienti di ordine professionale, derivanti, in particolare, dalle difficoltà di fruire, in uno Stato membro di cui ha la cittadinanza, degli effetti giuridici di atti o di documenti redatti con il cognome riconosciuto nell’altro Stato membro (Cass. Ord. 1388/2015).
Sono quindi molte le ragioni che possono spingere una donna a voler conservare il cognome dell’ex marito e su questi interessi si sono svolti processi infuocati. Sicuramente, come scriveva Shakespeare, una rosa conserva il suo profumo anche cambiando nome, ma probabilmente aveva ragione anche Oscar Wilde: a volte può fare molta differenza chiamarsi Ernest piuttosto che Jack.
Avv. Alessandra Lupi
Se avete domande su questo argomento potete scriverle all’indirizzo mail studiolegaleal@virgilio.it. Alessandra Lupi riceve a Roma e Lido dei Pini, previo appuntamento telefonico ai numeri 06.9178201 oppure 349.6358027. (@alessandralupiavv #iltaccuinogiuridicodellavvalessandralupi).
Indagine della Polizia di Stato che ha portato a 6 misure cautelari
Perquisizioni ad Anzio e Nettuno
Spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e munizionamento, estorsione e ricettazione i reati contestati.
Sottoposto a Sequestro Preventivo un locale commerciale utilizzato come “schermo” per proteggere i proventi dell’attività di spaccio.
Nella giornata del 28 settembre gli agenti della Polizia di Stato del commissariato di Anzio-Nettuno, insieme agli uomini della Squadra Mobile di Roma, Latina e Livorno, con l’ausilio di unità cinofile della Polizia di Stato, e con la collaborazione delle pattuglie delle Volanti dell’U.P.G.S.P. della Questura di Roma e dell’R.P.C. Lazio, al termine di una scrupolosa indagine coordinata dalla Procura di Velletri, hanno dato esecuzione a sei misure cautelari personali nei confronti di 5 uomini e una donna, tutti italiani, poiché gravemente indiziati di aver commesso, a vario titolo, i reati di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e munizionamento, estorsione e ricettazione.
Eseguiti 15 decreti di perquisizione locale nel territorio di Anzio e Nettuno. Notificati inoltre 10 avvisi di garanzia.
Nello specifico, il GIP dello stesso Tribunale ha emesso la misura cautelare della custodia cautelare in carcere a carico di 4 uomini, un 36enne e tre 34enni, uno dei quali continuava a gestire l’attività illecita di spaccio e ad impartire all’esterno disposizioni nonostante fosse detenuto all’interno di un Istituto carcerario. Inoltre nei confronti di altre 2 persone, un 27enne e una donna di 36 anni, è stata eseguita la misura cautelare degli arresti domiciliari.
L’indagine risale al 3 gennaio scorso quando un 37 enne è stato arrestato poiché trovato in possesso di 18 involucri di cocaina già confezionati per lo spaccio al dettaglio e di un telefono cellulare con scheda SIM intestata fittiziamente a un’altra persona. Dagli accertamenti sul suo telefono gli investigatori hanno rilevato nominativi, quantità di denaro incassato, nonché da incassare, immagini riproducenti scatole di legno con all’interno involucri in cellophane, e un ventaglio di banconote di vario taglio. Da questo momento in poi un’intensa attività investigativa, caratterizzata dall’analisi dei tabulati, unita alle tradizionali attività di osservazione e pedinamento, ha condotto a perquisizioni e sequestri di ingenti quantitativi di droga. A seguito delle scrupolose indagini eseguite dagli agenti della Polizia Giudiziaria del commissariato di Anzio Nettuno è stato possibile effettuare una dettagliata ricostruzione dei fatti, dalla quale è emersa una chiara ed inequivocabile attività volta allo spaccio di sostanze stupefacenti, legata in alcune circostanze anche ad ambienti criminali di più alto livello. Tali risultanze hanno permesso alla Procura di chiedere ed ottenere dal Giudice per le Indagini Preliminari le predette misure cautelari.
Ieri, durante le perquisizioni nei luoghi nella disponibilità di alcuni degli indagati, siti nel territorio di Anzio e Nettuno, sono state tratte in arresto, inoltre, altre tre persone e sono stati sequestrati un coltello intriso di sostanza stupefacente, diverse dosi di hashish e cocaina, un bossolo di cartuccia cal. 45 marca “Geco” e un’ arma modello beretta 7,65 con caricatore rifornito con 3 munizioni, compendio di furto ed è stato sottoposto a sequestro preventivo un locale commerciale, nel centro di Nettuno, poiché la licenza commerciale del bar e la relativa azienda sarebbero verosimilmente da ritenere uno “schermo” per proteggere i proventi dell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti.
Questura di Roma
Dylan, il nostro cuore combattente
Dylan è un bambino italiano (di Palermo) e con i suoi genitori e fratelli abita qui da noi a Wehr (Germania). Ama giocare a calcio ed è un gran tifoso della Juventus. Ho conosciuto Dylan quattro anni fa durante le mie lezioni di religione. Dylan era un ragazzino molto vivace. A volte mi è costato un po’ di nervi, ma quando mi guardava con i suoi occhioni marroni ed il suo fascino italiano, non potevo proprio prendermela con lui.
Poco dopo era arrivato il momento della prima comunione e insieme al suo gruppo di catechismo Dylan partecipava con entusiasmo alle preparazioni. Ma prima della grande festa nell’ottobre del 2020 arriva il grande shock - Dylan si era ammalato di leucemia. Immediatamente si incominciò con una chemioterapia molto intensiva e Dylan purtroppo ne risentì ogni effetto collaterale. Ma dopo un anno così difficile di maratone di terapie sembrava stare meglio ed anche la famiglia e la comunità tirarono un sospiro di sollievo. Nel maggio del 2021 abbiamo potuto perfino festeggiare la prima comunione.
Nell’estate del 2022, purtroppo, ricominciò di nuovo da capo l’incubo. A quel punto era chiaro che Dylan necessitava al più presto una donazione di cellule staminali. Insieme alla famiglia di Dylan abbiamo dato vita ad una campagna di tipizzazione a Wehr, nel luogo dove abita. Ma poco dopo Dylan è stato così male che un trapianto non sarebbe stato più possibile. Intanto però, anche questa volta si fece sentire il suo cuore combattente. Grazie ad un nuovo medicinale Dylan si riprese, contro ogni aspettativa, per la seconda volta da questa brutta malattia.
Nel frattempo Dylan ha compiuto 12 anni ed ama sfrecciare con il suo monopattino per la nostra cittadina. Per poco tempo è potuto andare di nuovo perfino a scuola. Ma la vita a volte è molto dura ed ingiusta. Il cancro è ritornato e adesso l’ultima speranza di Dylan è un trapianto di cellule staminali. Per questo motivo appelliamo di nuovo, che più persone possibili si lascino tipizzare ed iscrivere al registro dei donatori di midollo osseo/cellule staminali emopoietiche. Proprio per essere fedeli al motto tedesco “Stäbchen rein, Spender sein” (secondo il senso: Prendi un campione salivare e diventa donatore). Per una persona sana un trapianto di cellule staminali non è un gran problema - per Dylan invece è l’ultima possibilità di guarigione e di futuro. La probabilità di trovare un donatore/una donatrice compatibile è molto più alta nello stesso gruppo etnico, quindi tra gli italiani. Per questo vogliamo pregare anche in Italia più persone possibili di iscriversi al registro dei donatori.
Per favore, aiutate Dylan a vincere questa battaglia una volta per tutte!!!
Carmen Horvatic - insegnante di religione di Dylan e rappresentante della parrocchia St. Martin/Wehr (Germania)
Per essere ammesso come donatore bisogna essere rispondente dei seguenti requisiti:
- età dai 18 ai 35 anni; - godere di buona salute; - pesare più di 50 kg.
Come iscriversi al Registro Nazionale Italiano Donatori di Midollo Osseo/Cellule Staminali emopoietiche:
- Recarsi presso uno dei Poli di reclutamento o Centri Donatori IBMDR (per la regione Lazio vedi qui: https://www.ibmdr.galliera.it/ibmdr/Rete/Poli di reclutamento e Centri Donatori/Lazio)
- Iniziare il percorso attraverso una pre-iscrizione online (https://www.ibmdr.galliera.it/ibmdr/news_eventi/diventa-donatore)
> Attraverso questa iscrizione verrà verificata anche la idoneità a livello internazionale!
> Maggiori informazioni su https://www.ibmdr.galliera.it/ibmdr