La casa familiare nella crisi della coppia e nodi problematici
Casa in comodato
Accade di frequente che i genitori concedano gratuitamente l’uso di un immobile ai propri figli, affinché questi vi vivano insieme alla loro famiglia. In questo articolo vedremo cosa succede se la famiglia cui è stato concesso l’uso dell’immobile si disgrega, per separazione dei coniugi o interruzione della convivenza, con assegnazione della casa familiare ad uno solo dei coniugi o conviventi.Come intuibileil problema si pone, con toni maggiormente conflittuali, quando il proprietario dell’abitazione sia il genitore del coniuge cui non è stata assegnata la casa familiare, assegnazione che, come ho già spiegato in precedenti numeri di questo periodico, spetta al genitore presso cui sono collocati prevalentemente i figli (minorenni o maggiorenni ma non economicamente indipendenti). In questi casi, il proprietario dell’immobile può esigerne la restituzione dall’assegnatario/a?
Per rispondere al quesito, dobbiamo preliminarmente qualificare come comodato il contratto mediante il quale viene concesso l’uso gratuito dell’immobile; il comodato è infatti il contratto col quale una parte (comodante) consegna all’altra (comodatario) un bene, in modo essenzialmente gratuito, affinché se ne serva per un tempo o per un uso determinato, con l’obbligo di restituirlo.
Se le parti hanno previsto un termine per la restituzione del bene o tale termine possa implicitamente dedursi dall’uso cui è destinato, il comodante non può esigerne la restituzione prima della scadenza del termine, a meno che possa dimostrare di avere una necessità urgente ed imprevedibile di rientrarne in possesso (art. 1809 cc).
Laddove invece un termine, espresso od implicito, non sia rinvenibile, si parla di “comodato precario” ed il comodante può rientrare in possesso del bene quando lo desidera, semplicemente facendone richiesta (art 1810 cc).
La giurisprudenza ha qualificato come “comodato a termine” quello mediante il quale viene concesso dai genitori ai figli l’uso dell’immobile, affinché questi lo destinino a casa familiare.
Il termine finale, ancorché non espressamente pattuito, può essere infatti desunto dall’uso cui, per comune volontà delle parti, è destinato l’immobile stesso, ovvero ospitare la famiglia.In questo modo si imprime un vincolo di destinazione alla casa, che prosegue anche dopo la crisi della coppia che vi viveva, poiché il coniuge assegnatario continuerà ad utilizzarla come casa familiare insieme ai figli. Si applicherà quindi alla fattispecie in esame la disciplina del comodato a termine, che sopra abbiamo succintamente ricordato e che trova la propria fonte nell’art. 1809 comma 2 codice civile. Questa norma tenta un equo bilanciamento tra due interessi contrapposti: quello del comodante a rientrare nel possesso del bene prima del termine e quello del comodatarioa conservare un godimento nel quale aveva fatto affidamento, prevedendo che il primo interesse prevalga sul secondo solo a fronte di un bisogno urgente ed imprevisto.
L’elemento caratteristico essenziale di questo bisogno legittimante non è qualitativo ma cronologico. “Ciò significa che il bisogno, sebbene non pretestuoso, voluttuario o artificiosamente indotto, non per forza deve essere grave. Piuttosto, deve essere imprevisto, ossia sopravvenuto rispetto al contratto. Inoltre, deve essere urgente, ossia attuale e concreto al momento del recesso. Da ciòdiscende che il bisogno ben può consistere nel deterioramento della situazione economica del comodante, che gli imponga urgentemente di rientrare in possesso del bene per disporne in modo più redditizio. Dunque l’interesse del comodante protetto dall’articolo 1809 c.c. non necessariamente implica il bisogno di un uso diretto del bene comodato” (Cass. Ord.18334/2023).
Ovviamente spetterà al giudice valutare se il bisogno allegato dal comodante sia idoneo a legittimare il suo recesso e quindi tale da consentirgli di rientrare in possesso della casa, sottraendola al nucleo familiare cui era stata destinata. In particolare, “essendo in gioco valori della persona ed in particolare le esigenze di tutela della prole, questa destinazione, con più intensità di ogni altra, giustifica massima attenzione in quel controllo di proporzionalità e adeguatezza, sempre dovuto in materia contrattuale, che il giudice deve compiere quando valuta il bisogno fatto valere con la domanda di restituzione e lo compara al contrapposto interesse del comodatario” (Cass. Ord. 27956/2023). Si tratta di valutazioni non sempre semplici, la stessa qualifica del comodato come “a termine” può essere contestata, implicando spesso una ricostruzione della volontà del comodante sul vincolo di destinazione, è quindi opportuno non cedere a semplici automatismi interpretativi e confrontarsi col proprio avvocato di fiducia per la valutazione del proprio caso.
Avv. Alessandra Lupi
L’Avv. Alessandra Lupi riceve a Lido dei Pini e Roma, previo appuntamento telefonico ai numeri 06.9178201 – 349.6358027.
Se avete domande su questo argomento potete scriverle all’indirizzo mail studiolegaleal@virgilio.it, è possibile approfondire questi temianche consultando la pagina Instagram alessandralupiavv (#iltaccuinogiuridicodellavvalessandralupi).
Cosa sono e dove trovare le “Big Bench” sopratutto ora che la bella stagione è arrivata
Le panchine giganti
Quante volte vi è capitato di voler stare tranquilli, in pace con noi stessi, sereni e soprattutto in un luogo ameno, contemplando la natura intorno, approfittando di una visione magnifica dall’alto? Ebbene sono nate le panchine giganti anche in Italia, come all’estero e specialmente nella nostra provincia. Ma cosa sono queste panchine giganti e chi le ha ideate per primo?
Tutto è iniziato da Chris Bangle, un designer americano e da sua moglie Catherine che nell’anno 2009 si trasferirono a Clavesana (in Piemonte, presso Cuneo) e che nel 2010 realizzarono la prima panchina gigante dando il via al progetto ‘Big Bench Community’. Con tale progetto ‘BBCP’ si sostiene il turismo e le attività locali ritornano a fiorire. Salendo su una Big Bench si torna a innamorarsi della natura, si guarda il panorama intorno con occhio diverso, ci sembra di far parte di un mondo fantastico.
Le Big Bench attirano molti turisti che vengono a scoprire luoghi incantati ed incontaminati. La Fondazione che le promuove ‘Big Bench Community Project’ è no profit e per chi vuole costruirne una, provvede con disegni e linee guida per realizzarla.
L’importante è che lo si faccia con fondi e manodopera volontaria. L’idea è che possano essere finanziate dalle Pro Loco con crowdfunding e donazioni private. Ci sono però dei punti fondamentali da rispettare: che venga posizionata in un punto panoramico, in una zona ricca di verde, che sia facilmente accessibile, lontano da strade e dai piloni telefonici o dell’alta tensione. Non deve essere recintata in modo che l’accesso possa avvenire 24 ore su 24.
Ogni panchina è numerata ed è caratterizzata da un diverso colore. Gli appassionati girano l’Italia per cercarle ed hanno un ‘passaporto’ dove ad ogni panchina corrisponde un timbro. Quando ne hanno scovata una,la fotografano e postano la foto su Fb. Esiste una cartina con le panchine giganti e dove trovarle.
In provincia di Roma vi è la nr. 289 nel Comune di Lariano (sul Colle Magisterna), la 291 a Tolfa e la 304 a Castel San Pietro. Molte sono in costruzione. La nr. 265 ( in provincia di Latina) si trova a Sperlonga, posizionata sulla collina prospiciente la Villa di Tiberio e vi si gode un panorama che arriva fino alle isole campane. Ed allora cosa si aspetta per sedersi sulle Big Bench, soprattutto ora che la bella stagione finalmente è arrivata?
Rita Cerasani
Prevenire per Vivere
A partire dal 27.07.2024 fino al 21.03.2025 verranno organizzate mensilmente nei Comuni di Nettuno ed Anzio otto serate divulgative in materia di salute, denominate “Prevenire per Vivere”, in collaborazione con i Lions Anzio-Nettuno e con la Croce Rossa Italiana Anzio-Nettuno.
Si tratterà di incontri interattivi con la popolazione per spiegare le malattie e la relativa cura, ponendo l’accento sulla Prevenzione, dove le persone potranno chiedere notizie e consigli su i temi trattati.
Le serate hanno il Patrocinio del Comune di Anzio e del Comune di Nettuno.
Medici attivi sul territorio insieme a colleghi universitari saranno a disposizione della popolazione
per spiegare e rispondere a tutte le domande.
Gli organizzatori di queste serate, la Dr.ssa Stefania Casaldi, Primario di Medicina Interna Ospedale di Anzio ed il Prof. Daniele Maggiore, Professore Ordinario di Chirurgia a Ginevra (Svizzera), hanno scelto una serie di tematiche utili alla popolazione.
SA 27.07.2024 Colesterolo, Obesità e diabete - Nettuno, Sala Consiliare Comune ore 17-19;
VE 27.09.2024 Lombosciatalgia ed ozonoterapia - Anzio, Parrocchia dei Santi Pio e Antonio ore 17-19;
SA 26.10.2024 Alzheimer e Demenza senile - Nettuno, Sala Consiliare Comune ore 17-19;
VE 22.11.2024 I tumori intestinali - Anzio, Parrocchia dei Santi Pio e Antonio ore 17-19;
SA 14.12.2024 Malattia da “Long Covid” - Nettuno, Sala Consiliare Comune ore 17-19;
VE 24.01.2025 Infarto del cuore - Anzio, Parrocchia dei Santi Pio e Antonio ore 17-19;
SA 22.02.2025 La tiroide e le sue malattie - Nettuno, Sala Consiliare Comune ore 17-19;
VE 21.03.2025 Il tumore del seno - Anzio, Parrocchia dei Santi Pio e Antonio ore 17-19.
Le serate saranno trasmesse in streaming sulla pagina Facebook
https://www.facebook.com/prevenirepervivere
Per contatti e domande info@prevenirepervivere.it