LAVINIO MARE DA RISPETTARE
A CURA DI GIUSEPPE COPPETA
ANZIO - PIOGGIA, ALLAGAMENTI,
CUNETTE E GRIGLIE STRADALI “TAPPATE”
Nemmeno le tanti e forti piogge che in questi periodi si abbattono su tutto il territorio nazionale e non di meno sul nostro litorale, arrecando danni enormi e mettendo in pericolo le persone, case e cose, non hanno scalfito minimamente le coscienze dei nostri “Amministratori” e fatto sì che capissero finalmente che molto prima e dopo le forti piogge che si abbattono sul territorio, il Comune e chi per esso si deve adoperare a tenere pulite le strade con continui spazzamenti e mantenere pulite le griglie, le feritoie stradali e le cunette libere da ogni elemento che possa impedire il naturale deflusso dell’acqua piovana. Facendo un giro in macchina per il centro e per le zone limitrofi e come dimostrato dalle foto pubblicate in questo articolo, ho potuto constatare che moltissime strade soffrono dell’incuria e dell’assenza della manutenzione “ordinaria”. Le più delle strade sono piene di buste lanciate dagli zozzoni di turno e talvolta buttate nelle cunette dove poi vengono coperte dall’erba alta e quando piove, irrimediabilmente otturano l’entrata dei grossi tubi di cemento posizionati al di sotto di passaggi carrabile o stradale. Altra nota dolente, è la mancata manutenzione delle cunette a lato delle strade ex Provinciali come quella impropriamente indicata come Ardeatina (SP 601 Ostia-Anzio) e quella di Via delle Cinque Miglia dove per entrambe la manutenzione e in certi tratti è di competenza della Città Metropolitana di Roma Capitale e alcuni tratti di cunette risultano, anzi, non risultano più delle cunette raccogli acqua piovana poiché allo stato attuale sono irrimediabilmente compromesse da strati di terreno al pari della careggiata. Sempre a seguito di un controllo del territorio e a largo raggio alla ricerca di anomalie da poter sottoporre agli Enti Pubblici e renderlo noto all’opinione Pubblica, in Via delle Cinque Miglia ho scorto un anziano e arzillo signore che non conoscendomi, ha pensato che fossi un ispettore della ex Provincia di Roma, rassicurato e presentatomi come collaboratore della redazione IL LITORALE, mi riferiva che era intento a liberare la cunetta stradale dallo strato di terreno lì accumulatosi e che otturava la tubazione in cemento posta sotto la strada. Fattomi autorizzare a fare una foto, ho proseguito per la mia strada. Dopo un’ora e manco a farlo apposta, è venuto a piovere e dopo poco mi sono recato di nuovo sul posto a fare un sopralluogo e nuova foto, riscontrando che il lavoro completato dall’anziano signore con la liberazione di parte del tubo posto sotto la cunetta, era stato ben eseguito e ha permesso all’acqua piovana di defluire senza impedimenti. Che dire, grazie e come recita il vecchio proverbio: “chi fa da sé fa per tre” (ex Provincia di Roma; Comune di Anzio e Consorzio di Lavinio). (foto del 25 c.m.) G.C.
QUARTIERE FALASCHE I RESIDENTI DI VIA CRISTINA CONTRO L’ISTALLAZIONE DI UN DIVIETO DI SOSTA PERMANENTE A FIANCO ALLE PROPRIE CASE
I residenti di Via Cristina, un bel giorno di qualche mese fa e come avviene da decenni, escono da casa e con le proprie macchine parcheggiate lungo la via Cristina e nelle adiacenze delle proprie abitazioni vanno a lavorare. A sera nel ritornare a casa, scoprono l’amara sorpresa trovandosi all’inizio della strada confinante con la SP Nettunense, un palo stradale con il segnala di “divieto di sosta permanente ambo” i lati e questo è pacifico in quanto il primo tratto di strada ovvero l’intera carreggiata esente da marciapiede non supera i 2,5 metri di larghezza e, una macchina in sosta proprio non ci può stare. Superando questo tratto di strada lungo circa 150 metri e dove la strada diventa regolare, i residenti si trovano sempre sul lato destro della strada, altro paritetico segnale stradale di “divieto di sosta permanente ambo i lati”. I residenti e visto che in questa via Cristina e nelle vicinanze di essa, non ci sono parcheggi Pubblici, si chiedono se non sarebbe stato meglio se l’Ufficio Tecnico e la Polizia Locale nel rispetto dei luoghi e della sicurezza stradale avesse fatto uno “studio” di fattibilità e, valutato se fosse stato possibile creare almeno qualche parcheggio bianco e/o riservato ai solo disabili al posto dell’assoluto divieto di sosta che francamente non se ne vede la necessità anzi, essendo una strada Pubblica “a fondo chiuso” si dovrebbe, anzi si deve, prendere in seria considerazione eventuali e possibili espropri per Pubblica necessità di quei pochi terreni non ancora edificati e acquistati all’asta giudiziaria per il fallimento dello storico cantiere navale appartenuto alla società Navaltecnica Srl, dove una volta aveva la sua sede proprio nel “palazzo” di 5 piani adibiti ad uffici/alloggi e un grande parcheggio (anch’esso andato all’asta e sopra ci hanno costruito più appartamenti e garage) e dove oggi in questo palazzo, ci vivono ben 20 famiglie che da qualche mese rischiano ogni giorno multe salate.
A questo punto ci si chiede, possibile mai che nel tempo e con il rilascio di varie licenze edilizie e la costruzione di tantissimi appartamenti e villini proprio nelle adiacenze e nella stessa via Cristina ove tuttora vi è l’ubicazione di questo “mini grattacielo costruito nel lontano anno 1961”, l’Ufficio Tecnico del Comune di Anzio non abbia nel tempo valutato l’impatto Urbanistico e Ambientale?...
Giuseppe Coppeta
LAVINIO MARE - PANORAMA SEQUESTRATO DALLE RECINZIONI
LUNGO IL PERIMETRO DEL MARCIAPIEDE DI LUNGOMARE ENEA
E CARTELLI STRADALI COPERTI DA RAMI E FOGLIE
Alla fine non ci resta che piangere. Dopo le mancate feste in Piazza Lavinia e per l’assenza di spettacoli, di esibizioni canore e di showman che avrebbero potuto alleviare le calde serate di questa torrida estate 2024, ci siamo visti a poco a poco, privarci anche del panorama ammirabile dal Lungomare Enea e non solo. Orribili palizzate antiintrusione e inestetiche reti frangivento installate a protezione delle proprietà private confinanti con quella Pubblica, privando il Cittadino della vista del panorama e del suo mare. Questo è quello che è successo e che ancora succederà lungo tutto il lungomare di Lavinio se qualcuno non fermerà questi scempi che in alcuni casi, sono stati autorizzati dagli uffici preposti del Comune di Anzio. Come potete vedere dalle foto assistiamo da parte delle Autorità preposte, a una totale inerzia e disinteresse per il territorio che ci fa pensare che siamo ad un passo dal baratro senza la possibilità di riscatto. Com’è possibile che siamo arrivati a tutto questo? Nessuno che vede un cartello stradale di limite di velocità 30 presente sul marciapiede di Lungomare Enea all’altezza del civico 64 e totalmente coperto da piante di canna comune che fuoriescono da un lembo di terra fronte mare e fronte strada e che le stesse piante oltre a deturpare l’ambiente e il decoro della passeggiata sul lungomare, coprono il magnifico panorama e privano ai Cittadini i magnifici tramonti mozzafiato. Stessa identica situazione indecorosa la troviamo a partire dalla proprietà attigua a quella dove sono presenti le piante di canna, contraddistinta dal civico 64 di Lungomare Enea. Questa proprietà che confina con l’affaccio sul mare all’altezza dello stabilimento balneare il Tritone, ha da tempo coperto la rete metallica da un telo verde frangivento del tipo cantiere edile che impedisce alle persone la visuale del mare. In breve, chiunque volesse ammirare i tramonti, il mare e il panorama, può farlo solo da questo affaccio al di sopra dello stabilimento balneare il Tritone e nella speranza che con il tempo non ci sia negato anche questo piccolo spazio, auspichiamo l’intervento degli Organi preposti per il ripristino e la liberazione dell’area a noi Cittadini sequestrata. (foto del 25 c.m.) G.C.