Anche nella Città del Tridente è viva la tradizione artistico-artigianale
Un’escursione nella ceramica a Nettuno
Sin dai tempi del neolitico, i manufatti in ceramica hanno accompagnato la storia degli insediamenti umani. A partire dall’area della civiltà egizia (contemporaneamente in area assira, poi greca e cino-giapponese) la lavorazione della ceramica assume caratteri artistico decorativi, costituendo un indicatore dello sviluppo della civiltà materiale e della tipicità di un certo territorio. La ceramica pertanto è sempre stata coeva all’evoluzione culturale e civile di un certo sito e dei suoi abitanti, direi quasi una ‘sostanza archetipica’, che assume al contempo grande rilievo per gli studi di archeologia, storia e storia dell’arte, antropologia ed etnografia.
Con lo sviluppo delle società industriali fra 1600 e 1700, la ceramica (che intanto in Cina, e poi anche in altre aree del pianeta, era diventata ‘porcellana’), divenne anche una produzione su larga scala: ‘di fabbrica’, riuscendo comunque a mantenere la sua rilevanza specifica del territorio nel quale il manufatto stessoviene prodotto (si pensi alle ceramiche di Civitacastellana).
Anche a Nettuno è viva una tradizione artistico-artigianale della ceramica: tra i non pochi artisti e cultori che nel corso degli anni hanno mantenuto e implementato questa attività, va menzionato il laboratorio Gatti-Sivestri, evoluzione storica del precedente laboratorio Gatti, già attivo fin dagli aa 50-60. Il pomeriggio del 26 u.s., nel loro caratteristico laboratorio nella piazzetta Segneri-Soffredini (centro storico) -sede della loro ultra decennale attività di artisti artigiani ceramisti- Tonino Sivestri (già prof di storia dell’arte) e la prof. Laura Gatti ci hanno offerto una escursione storica ed estetica nel mondo di questa espressione artistica.
Dicevamo della ceramica come elemento identificativo di un territorio, infatti l’iniziativa è stata ideata, promossa e in parte realizzata dall’Antiquarium di Nettuno (che ha sede nella fortezza ‘Sangallo’), insieme al comune della città di Nettuno, nelle persone dei tre commissari prefettizi che amministrano la città; è qui che la manifestazione si è poi conclusa con un rinfresco.
Giuseppe Chitarrini
La Passione in dialetto romanesco
Nell’ambito delle giornate Nazionali sulle manifestazioni della Settimana Santa, è stata scelta la città di Nettuno per festeggiare il cinquantenario delle rappresentazioni della Passione di Cristo. E’ stata l’occasione per riunire i Sindaci e delegazioni di tutta Italia che promuovono nelle loro cittadine le Sacre Rappresentazioni. Da venerdì 27 settembre a domenica 29, sono stati accolti dall’Ente Nettunese ‘Sacre Rappresentazioni ed Eventi’ (Associazione APS), con Presidente il prof. Fausto Onori. Nella serata di venerdì 27 settembre, prima della cena conviviale che si è tenuta nel Grand Hotel dei Cesari ed a cui ha partecipato anche il Commissario Prefettizio di Nettuno Dott. Antonio Reppucci, si è svolta la rappresentazione della ‘Passione in dialetto romanesco’, recitata con brani musicali. ‘I tre a caso’, alias Maurizio Stasi (Presidente dei ‘Poeti estinti’), il M° Giacomo Antognarelli e l’attrice Emma Paoletti hanno interpretato, come già scritto, la Passione di Cristo tutta in rima ed in vernacolo. Ha completato la performance la splendida voce del Soprano anziate Marzia De Lorenzo che ha incantato gli ospiti con il canto lirico. Il trio ‘I tre a caso’ ed il Soprano hanno suscitato un notevole pathos, ottenendo un grande successo. C’è da ricordare e soprattutto da lodare il M° Antognarelli che ha scritto questa versione della Passione in dialetto romanesco, molto commovente e coinvolgente. Il giorno successivo, 28 settembre, il Prof. Onori ha invitato il poeta Antognarelli e la poetessa Mariagrazia Scordino a recitare alcune loro poesie sul vino presso la Casa vinicola della Divina Provvidenza, alla presenza delle varie delegazioni delle Sacre Rappresentazioni (più di cento persone). Gli astanti si sono complimentati con i due poeti. Con un brindisi ed un ricco buffet è terminato l’evento.
Rita Cerasani
Al Forte Sangallo la mostra di dipinti a tema
Rosso..e i suoi fratelli
‘Rosso …e i suoi fratelli’ al Forte Sangallo: mostra di dipinti a tema, riflessioni, introspezioni, letteratura e poesia.
I’Poeti Estinti’ si sono esibiti con le loro opere incentrate sul Rosso e tutte le sue sfumature il 26 settembre.
Vi piace il colore ‘Rosso’? A me tantissimo e lo preferisco agli altri colori perché denota passionalità, amore, dedizione ecc. Ebbene, proprio a questo colore l’Associazione ‘CittàInsieme’ ha dedicato un evento che si è protratto al Forte Sangallo dal 24 al 29 settembre. Non si è trattato solo di una Mostra di dipinti, i più svariati, in tema con tale colore e collegamenti letterari, ma anche di avvenimenti giornalieri di cultura e poesia che hanno attirato tante persone, nell’ultimo scorcio di settembre. Martedì 24, Lilia Cappella ha presentato il suo racconto: ‘Come granelli di sabbia’, coadiuvata dalla poetessa Maria Grazia Vasta che ha letto alcune poesie dell’Autrice, tratte dalla raccolta ‘Passi’. Mercoledì 25 settembre è stata la volta di Loretta Giacomozzi (esperta responsabile dei processi formativi) che ha dissertato sul potere della scrittura. Giovedì 26 settembre sono tornati Maurizio Stasi ed i ‘Poeti Estinti’ i quali hanno presentato con successo le loro opere sul tema del Rosso, intramezzate da brani, musiche, balli, canzoni con riferimenti al colore Rosso (ce ne sono tante nel panorama nazionale ed internazionale). Lucia Catacci ha interpretato in dialetto nettunese ‘Rosso e l’andri colori’; Maria Vittoria Catapano ha letto ‘Rosso Amaranto’, Rita Cerasani ha cantato ‘Rose rosse’ portata al successo da M. Ranieri; Carmen Corrado ha recitato ‘Er Rosso’ (in dialetto romanesco); è stata la volta di Francesco Felicissimo con ‘Mi chiamo il Rosso’; Tiziana Forcina si è esibita con la poesia ‘Oltre il bianco e nero’; Paola Leoncini ha recitato il brano ‘Rosso di sera’; Mariagrazia Scordino ha interpretato ‘Priore dai rossi ricami’( icone del gentile sesso che Nettun fan grande); Cristiana Temperilli ha declamato ‘Fai vivere quel sogno’; Maria Grazia Vasta ha presentato ‘Sanguinosa Corrida’; Rossana Venturelli e Paola Zucco hanno entrambe interpretato loro poesie dal titolo ‘Rosso’, la seconda in romanesco. Il 27 settembre Melissa Regolanti (regista ed insegnante) ha condotto: ‘A spasso fra i Tragici’ (la tragedia greca parla ancora di noi), con Maria Grazia Vasta come seconda voce. L’evento si è concluso domenica 29 con la consegna degli attestati a tutti i pittori. Un ringraziamento particolare va al Presidente di ‘CittàInsieme’Claudio Tondi ed ai suoi collaboratori, inoltre ai ‘Poeti Estinti’ che si cimentano in tali performance, sempre con successo, ampliando il panorama culturale locale.
Rita Cerasani