Il nostro Paese Ź oggetto di forti flussi immigratori
Una rivoluzione lenta
I fautori dell’immigrazione selvaggia, che sono presenti in molte nazioni europee, costituiscono una presenza rilevante nel nostro Paese che è stato ed è oggetto di forti flussi immigratori dal mare ma non solo. L’atteggiamento di accoglienza rivolto agli immigranti clandestini, da una consistente parte dei cittadini italiani, solo raramente rappresenta l’espressione di sentimenti umanitari ma è molto spesso solo un’irrazionale presa di posizione ideologica basata su convinzioni politiche e su una forma di pseudo-ecumenismo laico. Che la presa di posizione sia irrazionale lo dimostra il fatto che una buona parte dei migranti applauditi allo sbarco nelle coste del sud Italia diventano inesorabilmente coloro che distribuiscono hashish e cocaina all’angolo della strada, coloro che aggrediscono donne ed anziani nei centri urbani, che occupano case altrui e che cercano di trovare un modo per sbarcare il lunario, per sopperire in qualche modo al sogno italiano diventato triste quotidianità e spesso non lesinano violenza nel farlo. Quello che sfugge però è che questo atteggiamento lassista sta causando danni e malcontento anche in quei paesi del centro e nord Europa in cui l’immigrazione è sempre apparsa meno incisiva e piu controllata. Attentati, violenza nelle strade, guerre fra gang di immigrati, stanno lentamente portando le opinioni pubbliche alla convinzione che il benessere dell’occidente, checertamente è stato costruito anche con lo sfruttamento dei paesi che oggi originano i clandestini, così come la civiltà e la cultura frutto di secoli di progresso, non possono essere distrutti da un onda di umanità incontrollata. Forse è sfuggito ai fautori di un Italia senza confini che è in atto una rivoluzione lenta ma inesorabile basata su quella “reazione” che nella storia dei popoli ha costituito una presa del potere da parte di governi “reazionari”, con connotazioni quasi sempre dittatoriali. Colpisce un avvenimento in atto: nel torneo di calcio delle Nazioni, Israele non ha potuto ospitare le partite in casa ed ha eletto l’Ungheria ad ospitarle. Perché in Ungheria i facinorosi filo-Hamas sono praticamente assenti e dove il governo del paese non permette a stranieri non autorizzati di bivaccare nelle strade e di causare disagio e danni a chi in quel paese vive di diritto. Sembra una cosa normale ma siamo arrivati al punto che rivendicare l’accesso solo per chi ne ha diritto sembra sia diventata una bestemmia. Critiche sottili e attacchi grossolani sono rivolti al Governo Ungherese che pure è stato democraticamente eletto da cittadini in gran parte contenti di non patire i danni che l’immigrazione sta causando in altri paesi europei. Il buonismo deleterio, che certamente non fa gli interessi dei poveracci che vengono in Italia, non permette di accorgersi che in Europa, gradualmente, le minoranze ed il loro partiti con radici xenofobe stanno facendo passi da gigante nelle tornate elettorali. Non solo inUngheria, Serbia, Slovenia, Polonia, ma anche nei grandi paesi europei, stanno crescendo nuovi e vecchi rancori xenofobi. I partiti di destra avanzano in Francia ed in Germania e sein Italia il governo di centro destra e la stessa destra sono piuttosto annacquati da buonismo ed influenza vaticana, in Francia la radicata presenza islamica e dell’ immigrazione coloniale, hanno prodotto una reazione molto distinta per la connotazione xenofoba mentre in Germania la lenta reazione sta facendo emergere il mai sopito revanscismo nazionalista con un partito che definire neo-nazista non è azzardato.Il Governo socialista tedesco sembra aver compreso il pericolo politico e annuncia misure draconiane. Allora si pone una domanda? Che fare in Italia?: attendere che l’esasperazione cresca al punto tale da richiedere la legge dell’ “a mali estremi….” Ovvero è tempo di prendere coscienza che la sovranità del Paese va difesa contro chiunque voglia infrangerla, perchè ristabilire le regole democratiche e dar fuoco alla demagogia che privilegia teoremi senza soluzioni, è l’unico modo per gestire i problemi con un’accoglienza dignitosa ben delineata e calibrata al progresso del Paese. Il resto è solo perdere tempo. E’ sicuro che vi saranno altri attentati e violenze da parte di un’immigrazione non voluta e ad ogni nuova violenza l’asticella della sopportazione ne risentirà e la reazione sarà sempre piu dura e piu estrema. Prendere decisioni adeguate prima che ciò avvenga è l’unico modo per fermare la rivoluzione sociale in atto.
Sergio Franchi
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