Il mitico Osvaldo, della stirpe dei Faraone, ha compiuto 95 anni il 4 febbraio
Il re dei classificatori di baseball in Italia
Osvaldo Faraone è un uomo ordinato, preciso, affidabile e rassicurante. Averlo al fianco è un privilegio. Conosco Osvaldo Faraone da più di sessant’anni perché ero compagno di scuola e amico di giochi del cognato Giancarlo, il fratello minore di Giuliana Pernafelli che sposò Osvaldo il 18 aprile 1959. Maria, la suocera di Osvaldo, che era una Ottolini, vedova di Pasquale, aveva una grande ammirazione per me, così capitava spesso che mi chiedesse di fermarmi a pranzo a casa sua, soprattutto quando c’erano gli sposi Giuliana e Osvaldo. Fu Maria a raccomandarmi al cugino Manlio Desideri per farmi ammettere al corso di maître d’hôtel, già frequentato dal figlio e mio amico Giancarlo.
Da giovane Osvaldo Faraone aveva lavorato col fratello maggiore Benedetto, come autista di camion e conosceva non solo tutte le strade della provincia di Roma e di Latina, ma anche quelle fuori regione. Poi fu assunto dall’azienda dei trasporti Sita per le corse a Roma e ritorno. Io da giovane frequentai la scuola alberghiera e lavorai a Roma, in Svizzera, in Inghilterra e in Canada. Si può dire che noi siamo rimasti sempre in rapporti famigliari tanto che nel 1968, mentre ero a Montreal (Canada), Giuliana e Osvaldo mi mandarono una foto della figlia Simona giovanissima.
Nel 1974, quando cominciai a lavorare per il comune di Nettuno, come vigile urbano interprete, e facevo servizio in piazza Mazzini, lui, Osvaldo, guidava la corriera per il servizio di Anzio-Nettuno. C’incontravamo perciò in piazza e dovendo poi svoltare sulla via S. Maria per arrivare al deposito di via Cavour ci scambiavamo i segnali per rendere la strada libera dalla sosta delle autovetture che avrebbero ostruito il passaggio della corriera.
Poi lui andò in pensione ed io aprii il Museo dello sbarco alleato. Credo che la metà delle cose che ho fatto al museo non sarei riuscito a farle senza la sua collaborazione. Iniziammo con i gruppi di ufficiali americani di stanza in Germania organizzati dall’Agenzia David Rossi e guidati da John Rogers. Insieme, io e Osvaldo, andavamo a Cassino ad incontrare il gruppo in hotel, poi salivamo sul pullman e facevamo il giro storico: Cassino e l’abbazia, Sant’Angelo in Theodice, San Pietro Infine. Osvaldo Faraone si metteva seduto a fianco dell’autista e gli indicava la strada, mentre io al microfono raccontavo aneddoti e storia. Al termine noi tornavamo con la nostra autovettura seguiti dal pullman. Ne facemmo una dozzina di queste visite guidate che comprendevano, naturalmente anche Nettuno, Anzio, Cisterna e Aprilia. La stessa cosa la facemmo con i gruppi di veterani dello sbarco che arrivano in pullman e insieme trascorrevamo intere giornate. Osvaldo era sempre con me anche quando iniziai la collaborazione con lo Stephen Ambrose Battlefield Tours che comprendeva gli stessi itinerari.
Naturalmente quando arrivò il famoso attore e produttore Billy Crystal che voleva sapere del baseball chiamai subito Osvaldo Faraone. Insieme andammo al vecchio campo di villa Borghese e al nuovo stadio comunale di baseball, che poi con Osvaldo suggerimmo di intitolarlo a Steno Borghese.
Per mia fortuna Osvaldo Faraone si rese sempre disponibile a collaborare; penso sempre se non ci fosse stato lui al museo quel giorno che telefonò il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per ringraziarmi. Rispose Osvaldo che gli riferì che ero con il sindaco Monaco e l’assessore Serra a Cassino per la cerimonia di inserimento della Città di Nettuno come Città Martire. Restando nell’ambito famigliare, Giuliana e Osvaldo furono i padrini di battesimo di mio figlio Mario, nato il 1° dicembre 1982.
Nel mondo del baseball, con due fratelli: Benedetto e Giampiero giocatori e allenatori e Franco l’altro fratello arbitro, Osvaldo che è un uomo ordinato, preciso, affidabile non poteva che diventare il migliore dei classificatori (Scorer) della F.I.B. Un ruolo importante e di responsabilità che permette di definire il miglior battitore, miglior lanciatore, miglior fuoricampista di tutte le squadre.
Tutto questo preambolo era necessario per dire che quando giorni fa Michele Modica mi disse che con alcuni amici “Classificatori” erano pronti a partite per Firenze, a casa di Simona Faraone, dove Osvaldo tra trascorrendo un periodo di riposo, per portargli una targa ricordo per il suo 95° compleanno, lo pregai di salutarlo e fargli auguri da parte mia e della mia famiglia.
Silvano Casaldi