Il libro di Domenico De Masi scomparso recentemente
La felicità negata
Domenico De Masi,”La felicità negata”, Einaudi, Torino 2022, pp. 137, Euro 12,00.
Nelle società industriali prima e in quelle post industriali dopo (dagli aa ’50 in poi), la rapidità, complessità e contraddittorietà dello sviluppo e del progresso, le differenziazioni create nei sistemi sociali, culturali ed economici, costituiscono delle grandi sfide per il raggiungimento di uno stato armonico ed equo nella distribuzione delle ricchezze, preludio a quella felicità tanto agognata da sempre dal genere umano. De Masi nei primi capitoli di questo suo studio, prende in esame due risposte, fra le tante, che due scuole di pensiero del 900 hanno voluto dare a questa antica questione. Due risposte fortemente antitetiche: quella della scuola di Francoforte, di carattere post marxista; e quella neo liberista di Vienna(e poi di Vienna e Chicago).
Nell’attuale fase storica quest’ultima ha avuto la meglio, seminando però, come documenta De Masi,(cfr. da p, 39 a 79) infelicità, diseguaglianze, povertà, migrazioni e precarietà. Una ‘marcia trionfale’ che sembra aver rallentato solo dal 2008 con il crollo dei sub prime (cfr. pp. 74 e 75). Una delle cause prime dell’infelicità contemporanea è dovuta “al lavoro…derivata dallo sfruttamento in esso implicito e in cui i sociologi, sulla scorta di Marx, individuano l’alienazione: cioè la condizione di chi svolge l’attività lavorativa in assenza di potere, di significato e controllo…privo dei necessari margini di discrezionalità”(p. 88), di creatività operativa, di informazioni e consapevolezza riguardo l’intero processo produttivo di cui si è parte.
A tutto questo si è aggiunto nelle società post industriali, dal secondo dopoguerra ad oggi, una serie di altre inquietudini, domande, incertezze, presentimenti, solitudini e disorientamenti (cfr. da p. 98 a 102); poi l’aumento quantitativo e qualitativo di nuove e vecchie povertà, le enormi e radicali diseguaglianze globalizzate, con il sopraggiungere di nuovi risentimenti, invidie sociali, rancori, egoismi, l’avvento di nuove forme di eterodirezionalità implicite nelle tecnologie di recente generazione. Questo il ‘portato’ del neo liberismo di questa ultima metà di secolo e adesso, dopo le ricorrenti e divoranti crisi planetarie, sembra affacciarsi un diverso modo di concepire la vita. La coscienza e la conoscenza ambientalista, la consapevolezza della necessità di differire e ridurrei profitti, di modificare l’assettoe le organizzazioni di un lavoro che va sempre più trasformandosi e del quale si avverte la diminuzione del suo fabbisogno (cfr. p. 134). Tutto questo non può non lasciar emergere nuovi assetti lavorativi che possonoscaturire , nel tempo, in quello che De Masi chiama ‘ozio creativo’. Con questa espressione lo studioso non intende la pigrizia, il ‘divanismo’, l’inattività, l’ammazzare il tempo con il rischio di demotivarsi e deprimersi (cfr. p. 136), intende invece una nuova socialità e una nuova produzione basata sulla non predazione indiscriminata di risorse, sulla cooperazione, sulla dismissione dell’utilitarismo, sul lavoro socialmente utile, sull’equa ripartizione e la solidarietà diffusa…
De Masi delinea questa possibilità alternativa rispetto la condizione attuale, che ha avuto -come abbiamo detto- il suo anteprima gestatorio e la sua connotazione nei decenni successivi nel neo liberismo delle Scuole di Vienna e Chicago,un assetto che oggi sembra avviarsi verso una fase di superamento; l’autore a tal propositoprende in esame i paradigmi e le concettualizzazioni fornite da alcuni importanti studiosi. Già dalle bonarie utopie dei classici del liberismo (Smith e Mill – cfr. p. 132), ad alcuni passi dell’opera di Marx (cfr. pp. 135 e 136). Poi Keynes, che già dal 1928-30 tenne delle pregevoli conferenze sull’aumento del tempo libero e la diminuzione ed ‘estetizzazione’ del lavoro (cfr. da p. 113 a 119). Venendo poi ai ns giorni, oltre De Masi stesso, abbiamo diversi teorizzatori e fautori di paradigmi alternativi, che prevedono un lavoro più creativo, con maggiori margini di libertà, un’operosità ‘felice’ e affrancato dai rigidi parametri di un profitto soverchiante, assoluto e discriminatorio: A. Gorz (p. 120, 121), J. Rifkin (127, 128), U. Back (130, 132), S. Latouche (132, 134) e altri.
Con la recente scomparsa del prof. D. De Masi, questo testo sembra assumere le caratteristiche e i connotati di una sorta di Manifesto, di testamento intellettuale e Politico (politico con la ‘P’ maiuscola).
Giuseppe Chitarrini
I 100 anni di Emilia Maria
La concittadina, Emilia Maria Caironi, ha festeggiato l’11 febbraio, il traguardo del 100 anni, con gli auguri dell’Amministrazione comunale ed il ringraziamento per aver regalato ad Anzio ed ai suoi cari un secolo di storia.
Comune
di Anzio
Centro Ecumenico di Lavinio
Interessante pomeriggio del 7 c.m. al Centro Ecumenico di Lavinio. La sala Conferenza era gremita per ascoltare una conferenza organizzata dal Comandante dei Carabinieri di Stazione Lavinio. Dopo la presentazione da parte di don Vittorio si è parlato sul Vademecum contro truffe e raggiri per anziani e non solo. Il Comandante ha fatto rilevare che non vengono denunciati ed è grave errore. I truffatori possono presentarsi sia da soli che in coppia e possono essere anche donne. I ladri bussano alle porte travestiti da falsi dipendenti tecnici ed il consiglio, del Comandante è quello di non aprire agli sconosciuti sia per riparare che per vendere prodotti. Molti si fingono amici o conoscenti dei figli o dei nipoti per estorcere denaro. Sconosciuti che vogliono consegnare un pacco chiedendo in cambio denaro per merce ordinata dai figli o parenti. Chiamate da un finto Carabiniere per un incidente.
Qualcuno si presenta come dipendente di Banca per verificare il numero di serie delle banconote appena ritirate. Infine il Comandante ha invitato di chiamare il numero d’emergenza 112. Rispondere con calma alle direttive dell’operatore r non riattaccate il ricevitore finché non ve lo dice lui. Non fermatevi mai per strada per dare ascolto a sconosciuti che vi chiedono informazioni, dati personali e non consegnare documenti, denaro ed oggetti di valore. Se si hanno dubbi chiamate il 112 e la Caserma è sempre pronta ad aiutare. Moltissime sono state le domande che il Comandante, con precisione, ha risposto ai dubbi ribadendo che la prevenzione è al migliore difesa. Moltissimi hanno ringraziato il Comandante e don Vittorio per un pomeriggio veramente utile ed interessantissimo.
Eduardo Belcastro
Bollette della luce
È stato comunicato l’esito della procedura che assegna i clienti che non sceglieranno autonomamente l’operatore del mercato libero e che quindi dal primo luglio usciranno dalla tutela.
Per la provincia di Roma, quindi per Anzio e Nettuno, la società sarà Illumia, mentre per Latina e provincia l’operatore sarà Edison energia, a Roma città invece i clienti tutelati passeranno tutti con Enel energia.
Le aste sono legate al fatto che i clienti del mercato tutelato che non avranno scelto l’operatore del mercato libero saranno spostati su un servizio a tutele graduali. Per questo servizio, il territorio italiano è stato diviso in 26 aree e ciascuna è stata assegnata a un singolo operatore mediante un’asta. Le condizioni economiche saranno uguali in tutta Italia indipendentemente dal gestore che si è aggiudicato l’asta in quanto è previsto un meccanismo di perequazione.
Il cambio fornitore avverrà automaticamente e senza alcuna interruzione nell’erogazione della fornitura. Anche in caso di domiciliazione bancaria, il Rid resterà attivo e sarà reindirizzato automaticamente. Questo servizio a tutele graduali durerà tre anni (da luglio 2024 a marzo 2027) e durante questo periodo il consumatore potrà scegliere liberamente, e in ogni momento, di passare ad un fornitore sul libero mercato.
Roberto Alicandri
Bonus mamme lavoratrici
È stati finalmente sbloccato il cosiddetto bonus mamme, ovvero l’esonero contributivo, fino a 3mila euro, destinato alle donne lavoratrici che abbiano almeno 2 figli.
Il bonus è sperimentale, anche perché incide sul montante contributivo e quindi sulla futura pensione, e potrà arrivare al massimo a 250 euro al mese.
Requisiti
Come detto, per ottenerlo è necessario avere almeno 2 figli a carico. Il primo paletto però è che almeno 1 figlio deve avere meno di 10 anni. L’agevolazione riguarda sia i dipendenti pubblici che quelli privati basta che abbiano un contratto a tempo indeterminato. Ne restano invece escluse le lavoratrici domestiche. Non sono invece previsti limiti legati all’isee. Per le madri che invece abbiamo almeno 3 figli minorenni questa misura riguarderà anche il 2025 e il 2026.
Come riceverlo
È sufficiente comunicare al datore di lavoro la volontà di avvalersi di questo esonero contributivo, dichiarando il numero di figli e i loro codici fiscali.
Il bonus di gennaio verrà erogato nelle prossime buste paga, visto che il decreto è uscito dopo il pagamento dello stipendio.
Criticità
Purtroppo non è oro tutto quello che luccica, perché se da una parte, per quest’anno, si avranno più soldi in tasca, questa cifra, essendo una decontribuzione, renderà in futuro più basse le pensioni delle donne lavoratrici. Quindi il consiglio è quello di valutare bene, caso per caso, la convenienza di richiederlo e di non lasciarsi attirare dall’avere subito in tasca questa cifra.
Roberto Alicandri