La Salernitana di Ardea e Anzio vince con il panettone classico
Guiderdone campione del Mondo
17 novembre 2025 – La Pasticceria La Salernitana di Ardea e Anzio, guidata dal maestro Vincenzo Guiderdone e coadiuvata da Sabrina Scarponi, ha conquistato il massimo riconoscimento internazionale nel concorso “Miglior Panettone al Mondo 2025 – The Best Panettone of the World”. L’ambito premio, assegnato dalla Federazione Internazionale Pasticceria Gelateria Cioccolateria (FIPGC), è stato assegnato al panettone presentato dall’artigiano romano, collocando Ardea ed Anzio al centro della scena dolciaria globale.
La vittoria arriva al termine di una selezione severa: profumo, taglio, cottura, gusto, sofficità, alveolatura, abbinamento salato e shelf-life sono stati i parametri di valutazione impiegati secondo una griglia ufficiale. Secondo i responsabili della FIPGC, il prodotto di Guiderdone ha mostrato coerenza tra performance sensoriale e caratteristiche tecniche, distinguendosi tra numerosi concorrenti.
Il panettone premiato è stato descritto come il risultato di un processo artigianale basato su studio, sperimentazione e cura meticolosa. Ogni fetta, fanno sapere i tecnici della manifestazione, riflette tradizione e innovazione, con attenzione particolare a fattori quali bilanciamento degli ingredienti, consistenza e persistenza dell’aroma.
La vittoria, annunciata sul palco dell’edizione 2025, è stata presentata come un trampolino di lancio per la pasticceria regionale: l’evento viene interpretato non solo come successo individuale, ma come segnale di rinforzo per la filiera artigianale laziale e per la promozione del territorio costiero su scala internazionale.
Guiderdone, che ha operato con il supporto della compagna Scarponi, ha spiegato di aver seguito un percorso di perfezionamento che unisce tradizione e ricerca. Il riconoscimento assegnato, secondo quanto riferito dagli organizzatori, evidenzia l’impegno di una business community locale nel consolidare una reputazione competitiva a livello globale.
La giuria ha sottolineato come il panettone vincente rappresenti una sintesi di tecniche di lavorazione e selezione di materie prime di alta qualità, offrendo al consumatore un prodotto “di livello superiore” che coniuga gusto, profumi e una struttura soffice ma strutturata. La competizione resta comunque aperta: altre realtà artigiane continueranno a confrontarsi nelle future edizioni, con l’obiettivo di innalzare ulteriormente gli standard dell’alta pasticceria italiana.
P.V.
Il quinto articolo di Giuseppe Chitarrini sui censimenti dal 1951 a quello del 2017
Storia della popolazione di Nettuno
Breve storia della popolazione di Nettuno, dal censimento del 1951 al 2017. (1951, 1961, 1971, 81,91, 01, 2017)
Censimento del 1991
Il censimento del 1991 rileva, a Nettuno, una presenza residente di 33827 abitanti (16499 maschi e 17328 femmine). I presenti non residenti sono 475, più di una sessantina rispetto al 1981, rilevando così un aumento della mobilità e della migrazione nella cittadina; aumentano gli stranieri non italiani comunitari ed extracomunitari: se ne rilevano 280 unità (di questi i non residenti rilevati sono 257). La popolazione complessivaha un incremento rispetto al 1981 di oltre 2000 unità e di 4400 rispetto al 71. Un incremento da sottolineare e attribuibile soprattutto alle immigrazioni visto che le nascite sono state in rilevante calo: infatti la fascia d’età 0-5 aa è di 1890 unità, cioè meno 306 rispetto al 1981 e oltre 500 rispetto al 71 e la fascia 5-10 ne conta 2004 (mentre nel 1981 ne contava 2680 a fronte di neanche 30000 ab. e nel 1971, a fronte di un totale della metà degli abitanti attuali ne contava 2551). Cifre importanti se li si confronta con l’aumento totale della popolazione complessiva residente e no. Non a caso la popolazione anziana aumenta in misura ragguardevole: gli ultrasettantacinquenni sono 1418 (791 nel 1981). Fa poi riscontro una contrazione sempre in crescita della popolazione degli infratrentenni che sono poco più di 12000 unità, erano circa 14000 nel 71, nell’81 scendevano a poco più di 12000 nonostante il continuo incremento della popolazione totale. Insomma la popolazione di Nettuno invecchia, in piena sintonia von il cosiddetto ‘inverno demografico’ delle società dell’occidente sviluppato; a Nettuno credo si possa datare l’inizio di questo fenomeno proprio nel ventennio 1981- 2001, anche se le avvisaglie erano registrabili già dal decennio prima.
1991 – 2000: un decennio di passaggio dalla modernità alla post o tarda modernità anche a Nettuno. I rapporti e le relazioni sociali si formalizzano sempre più: dalla stretta di mano si passa al contratto; dall’agricoltura prima, dall’industria e terziario tradizionale/commerciale, si passa poia forme ibride, plurali e ‘fluide’ di economia: l’edilizia, la rendita, i servizi. D al posto di lavoro più o meno stabile si passa alla flessibilità e al consumo: anche Nettuno -come dice Z. Bauman- diventa una realtà di consumatori, così da un’etica della produttività si passa alla competitività e alla ‘vetrinizzazione’ della performatività. L’eroina dilaga e con essa il suo carico di morte. A tal proposito vorrei ricordare l’uccisione -nell’adempimento del proprio dovere-, nelle sale del Comune di Nettuno- della guardia giurata GF Denni, forse -anche se con un po’ di ritardo- sarebbe il caso di intitolare a suo nome una via, un giardinetto, o una stanza del palazzo municipale.
Ormai i connotati di cittadina di mare della provincia costiera di Roma sono un nostalgico ricordo. Da angolo della provincia a metropoli. Un filamento urbano che da Roma si innerva con continuità, attraverso le arterie consolari ben oltre il perimetro della metropoli: caratteristiche delle moderne metropoli e megalopoli è l’eterno sconfinamento, l’andare oltre. E non è solo questione geopolitica, di amministrazione locale o di urbanistica, o di governance, è anche una questione socio antropologica. ‘Lo Spirito della Metropoli’ (G. Simmel) pervade gli stili di vita, le relazioni umane, la condizione individuale. La metropoli fagocita le realtà circostanti, borghi, aziende agricole, piccoli agglomerati urbani… I casali diventano b&b, i borghi vengono gentryficati diventando parti integrate alla metropoli: quartieri periferici, zone residenziali, aree turistiche. Espressioni della nuova urbanità, raffigurazioni eterogenee della metropoli, vetrine stilizzate che richiamano il ‘buon tempo antico’, ‘zone verdi’, oppure veri e proprie espansioni edilizie per lo più di tipo intensivo sulla tipologia delle banlieu… Anche quelle zone centrali che costituiscono delle enclave, delle bolle eterogenee e particolari rispetto l’omologazione urbana della metropoli (i centri storici, i quartieri tipici) vengono omologati alla metropoli, diventano luoghi ‘tipici’ da overturism, gentryficatie resi ‘appetibili’ per nuovi acquirenti danarosi, loft, ristorantini più o meno tipici, ‘rigenerazioni’ varie, case vacanze,laboratori artistici, boutique di lusso e sale espositive…
Giuseppe Chitarrini
(I dati statistici-demografici sono tratti dal mio libro “Nettuno a memoria. Una biografia fra comunità, società e società complessa” edito da Fusibilia (2020), con la prefaz. di U. Magnarti)
Violenza di genere
Oggi (25 novembre) siamo qui a celebrare la Giornata contro la violenza sulle donne. Una giornata che resta drammaticamente importante visto che i dati che riguardano questo argomento sono allarmanti e non accennano a migliorare.
Questa Amministrazione sin dal primo minuto ha messo in piedi iniziative per sensibilizzare su un tema che riteniamo tutti di grande importanza.
La violenza di genere è un comportamento che non trova giustificazioni, che racconta di una diseducazione profonda e di abusi che spesso si verificano anche in ambito familiare. In questi giorni si sta approvando una legge per contrastare il fenomeno della violenza sessuale, sono state inasprite le pene per i femminicidi, ma la vera sfida non può essere punire chi aggredisce e uccide, la sfida che dobbiamo riuscire a vincere deve essere l’educazione delle nuove generazioni. Educazione all’uguaglianza, al rispetto reciproco, ai sentimenti. Quanto fatto finora non è stato abbastanza per riuscire a salvaguardare le donne, anche giovanissime, che continuano a vedere i loro diritti violati.
Si tratta di madri, sorelle, figlie, persone con sogni e progetti che vedono violato il diritto di poter vivere una vita libera, sicura e dignitosa, donne che lottano per la propria indipendenza, per poter scegliere il proprio destino. Occorrono, per ottenere risultati importanti, delle azioni concrete ed è fondamentale che ognuno di noi, in ogni ambito, si impegni per superare pregiudizi e atteggiamenti discriminatori e che le Istituzioni, le forze della società civile, mettano in campo progetti educativi importanti per crescere una generazione migliore e per sostenere le donne nella denuncia di qualsiasi forma di sopruso, offrendo protezione e sostegno.
Il Sindaco di Nettuno Nicola Burrini