La scoperta è stata fatta dalla polizia locale di Lanuvio in un fosso a Campoleone
Targhe abbandonate
Settantanove targhe ritrovate in un fosso a Campoleone. La scoperta è stata fatta dalla polizia locale di Lanuvio in un fosso situato in via Petrarca. Nascoste tra i rovi, gli agenti diretti dal comandante Sergio Ierace, hanno rinvenuto ben 79 targhe di veicoli, rimorchi, mezzi d’opera ed altro, sui quali si stanno facendo i dovuti accertamenti per capire se siano oggetto di furti o ricettazioni, oppure di riproduzioni eseguite per altri scopi, quali ad esempio l’elusione di sanzioni amministrative. Il rinvenimento si pone nell’ambito di una più ampia attività di controllo dei veicoli sul territorio posto al confine tra Aprilia e Lanuvio che ha già portato a scoprire, grazie alle nuove apparecchiature Velox posizionate sulla Nettunense, la presenza di diversi veicoli che transitano sull’arteria con targhe risultate rubate o contraffatte, sui quali, anche insieme alle altre forze di polizia del territorio, la municipale sta indagando.
“Diversi sono gli occhi elettronici che usiamo sul territorio per il controllo della sicurezza a cui si aggiungono le diverse segnalazioni che giungono al comando di Lanuvio e che ci aiutano a riscontrare illeciti e fatti sociali da attenzionare. - ha commentato il Comandante della Polizia Locale lanuvina Sergio Ierace - ringrazio tutti i cittadini che segnalano fornendo dati che contribuiscono alle indagini. Per ciò che concerne questo ultimo rinvenimento stiamo verificando se dette targhe siano state apposte su veicoli che sono transitati sotto le telecamere Velox di Via Nettunense, oltre a verificare le telecamere sul territorio posizionate anche nei pressi del depuratore. Nelle prossime settimane approfondiremo quanto accaduto, incrociando anche i dati che arriveranno dalla consultazione delle banche dati circa le sigle alfanumeriche riprodotte da tali targhe.”
A.P.
Sommersa da vegetazione e di rifiuti abbandonati
Ciclabile dimenticata
Una pista ciclabile dimenticata, ormai quasi scomparsa tra la vegetazione spontanea e i rifiuti abbandonati tutto intorno al piazzale di via delle Cannucce. Si tratta di una delle prime opere compensavate realizzate da Sorgenia Spa proprio nell’area adiacente all’impianto. Prima ancora di ricomporre la lite con il Comune di Aprilia, rinunciando ai contenziosi e assicurando oltre un milione di euro all’ente da spendere per il risanamento igienico sanitario ma anche per altre opere a favore della collettività, la società proprietaria della Turbogas di Campo di Carne aveva realizzato anche l’area a servizi che sorge sul retro dell’impianto e con ingresso lungo via La Gogna.
Questa comprendeva il parcheggio - dove come noto persevera da anni la pessima abitudine di gettare rifiuti indifferenziati e speciali di ogni tipologia - ma aveva realizzato anche panchine e un tratto di pista ciclabile che pur conservando tutte le caratteristiche dei tratti presenti in quelle del centro città, di fatto per anni è rimasta praticamente inutilizzata per anni, tanto da essere ormai quasi scomparsa tra rifiuti e cespugli. Una situazione di degrado già nota, quella che riguarda la zona periferica, tanto che proprio nei giorni scorsi l’amministrazione, attraverso la delibera di giunta 216 del 15 dicembre scorso aveva approvato un piano da 111 mila euro proprio al fine di installare telecamere di videosorveglianza in quella zona e porre una volta per tutte rimedio al degrado ambientale generato dagli incivili che approfittano dell’isolamento di quella strada per riversare i loro rifiuti. Un piano, quello che prenderà forma nei prossimi mesi, che a sua volta verrà finanziato dalla Green Eleven, società che si prepara a creare in quel comparto un nuovo impianto fotovoltaico. Il piano contempla solo la videosorveglianza per cancellare una parte del problema, ma una volta realizzato cosa ne sarà del tratto di pista ciclabile nel cuore del quartiere Campo di Carne? Quell’opera verrà in qualche modo riqualificata e resa funzionale o resterà la cattedrale del deserto che appare ora? Un’opportunità potrebbe derivare anche dalla tranche di finanziamento appena erogato da Turbogas e che al netto delle somme già impegnate per fognature e casette dell’acqua, include anche 600 mila euro da impiegare per attività ecologiche e sociali non meglio specificate. Insomma un’opportunità da non sprecare per migliorare la vivibilità del quartiere.
Francesca Cavallin