Il segretario provinciale Cisl Raffaele Paciocca chiede di rivedere la decisione
“Non liquidiamo la Multiservizi”
“Chiudere il processo di liquidazione della Multiservizi e sottoscrive un contratto che garantisca i lavoratori”.
A chiederlo è Raffaele Paciocca, segretario provinciale Cisl Fb Latina. Si è tornato a discutere di Asam in questi giorni dopo le parole del sindaco Terra durante la conferenza stampa di fine anno. Il Primo Cittadino aveva sottolineato gli sforzi, sia del Comune che del collegio dei liquidatori dell’azienda speciale, capaci di risanare la municipalizzata dopo anni di passivi e contenziosi.
“Non ci sarebbe stato un futuro – spiega Raffaele Paciocca – senza l’impegno costante e zelante delle lavoratrici e dei lavoratori della Multiservizi, un’azienda che fornisce servizi di qualità alla città intera. Questa azienda è ormai sana e deve essere liberata dal processo di liquidazione in atto prima del settembre 2023. Come Cisl Fp Latina chiediamo l’elaborazione di un piano industriale che strutturi, con una visione rivolta al futuro, gli importanti impegni assunti dal Comune di Aprilia, in materia sociale e assistenziale, a tutela delle persone fragili e disabili. In questa mission il Comune attinge anche a fondistanziati dal Pnrr. Il risanamento, così sbandierato da tutti, della Azienda Speciale, potrà dirsi ultimato solo con la chiusura della procedura di liquidazione, e la salute sul piano finanziario deve trasformarsi in un impegno, utile e concreto, nei confronti dei lavoratori che da anni reclamano un Contratto Integrativo. In questi venti anni i dipendenti dell’Asamhanno pagato un debito non provocato da loro, ed ora possono, a buon titolo, considerarsi azionisti della Municipalizzata. Questo sforzo, questa partecipazione per uscire dalla palude, deve premiarli e coinvolgerli. Il 29 Dicembre abbiamo un confronto, con la parte pubblica, per chiudere il Contratto Decentrato e finanziare il neocostituito Fondo del salario accessorio dei dipendenti Asam. La nostra richiesta è chiara: sottoscrivere un contratto pubblico che garantisca istituti ed indennità parametrati ad una azienda col medesimo numero di dipendenti. L’occasione per l’Asam, non deve essere sprecata e non ci sono giustificazioni per sottrarsi da un impegno economico ed industriale da parte dei vertici dell’ente”.
Ale.Pia.
Emendamento illogico
“Presto nelle città italiane potrebbe essere istituzionalizzata la figura del cacciatore urbano. E il nostro paese torna al medioevo. Invece di emanare atti per ripulire il territorio dall’immondizia e abolire i fucili, nelle scorse ore infatti la commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha dato il via libera all’emendamento della manovra finanziaria, che apre alla opportunità di abbattimenti di fauna selvatica per motivi di sicurezza stradale anche in aree protette e in città. In sostanza, l’emendamento a firma di Fratelli d’Italia, dice che i cinghiali che saranno abbattuti, nell’ambito della misura inserita in manovra sulla caccia in città, saranno sottoposti ad analisi igienico-sanitarie e in caso negativo saranno destinati al consumo alimentare. Quindi gli ungulati si potranno mangiare. Una vera e propria eresia. Siamo di fronte, infatti, a un provvedimento inaccettabile, illogico che innanzitutto potrebbe dare adito a una sorta di far west sociale, con il rischio abbattimenti tra la gente impaurita ed i bambini che potrebbero assistere a spettacoli così cruenti e crudeli da portarsi dietro impresse nella loro mente e per tutta la vita certe scene. Inoltre, sarà messa fortemente in pericolo la vita di questi animali, semplicemente per agevolare gli interessi delle lobby venatorie. Ma questo governo non era dalla parte degli animali, come tanto decantato in campagna elettorale? Sollecitiamo la maggioranza del premier Meloni a far un passo indietro e a cestinare un emendamento deleterio e scandaloso”.
Così, in una nota, il segretario nazionale del partito Rivoluzione Ecologista Animalista, Gabriella Caramanica.
Ufficio Stampa
Approvato il nuovo contratto per i prossimi 5 anni
Progetto Ambiente
E’ stato approvato in aula consiliare il nuovo contratto di servizio della Progetto Ambiente. Il piano industriale della municipalizzata di via delle Valli, che resterà in vigore per i prossimi cinque anni, riguarda la gestione dei rifiuti ed il servizio di igiene urbana, la manutenzione del verde pubblico e l’amministrazione del cimitero comunale. Il nuovo contratto, da circa quattordici milioni di euro annui, è stato presentato durante l’assise comunale dall’assessore all’ambiente Michela Biolcati Rinaldi che ha spiegato le novità contenute nel capitolato.
“Questo documento – ha detto l’esponente della giunta Terra – rispecchia gli obiettivi che l’amministrazione si era prefissata. Andiamo a contrattualizzare alcuni servizi che finora erano soltanto sperimentali. Penso agli ecocentri di quartiere, agli sfalci di prossimità e alla raccolta domiciliare degli ingombranti. Tutti servizi che sono stati enormemente apprezzati dalla cittadinanza e che andavano inseriti nel nuovo contratto.
Inoltre, affideremo ad una società il servizio riguardante le fototrappole in modo da scovare quegli incivili che abbandonano i rifiuti nelle periferie. Il costo si aggira intorno ai 400 euro al mese per ogni telecamera che verrà installata. Una spesa che verrà ripagata anche attraverso le multe che eleveremo nei confronti di quei cittadini irrispettosi. Abbiamo pensato anche all’implementazione del personale, con in primis la nomina di un direttore generale, una figura che mancava in un’azienda in crescita come la Progetto Ambiente. Penso che la strada intrapresa sia quella giusta, vogliamo migliorare il 73% di raccolta differenziata già raggiunto”.
Il nuovo piano industriale non ha però convinto le opposizioni che, a parte l’astensione della consigliera Iacoangeli, hanno votato contro. Da segnalare anche il primo voto negativo del gruppo di Unione Civica dopo la recente uscita dalla maggioranza Terra. Le perplessità della minoranza di centrodestra hanno riguardato in primis la parte relativa alla gestione dei rifiuti.
“Secondo noi – ha attaccato Vincenzo La Pegna – la Tari aumenterà nei prossimi anni ed il tutto ricadrà sulle spalle della cittadinanza. Il piano industriale è composto solo da belle speranze che non hanno però la copertura necessaria. Non c’è una visione di ampio respiro per questa azienda. Anche il servizio dedicato alle fototrappole per noi è oltremodo esoso, circa 30mila euro. Avevo proposto di mettere una parte della Progetto Ambiente sul mercato, in modo tale da avere altre entrate autonome in grado di limitare gli aumenti in bolletta per le famiglie. Secondo noi la società potrebbe lavorare anche al di fuori di Aprilia”.
“L’amministrazione – ha poi commentato il sindaco Terra – è orgogliosa delle due municipalizzate. Ricordo che la Progetto Ambiente è stata ereditata con tutta una serie di contenziosi in essere con l’ente di piazza Roma. Noi li abbiamo archiviati promuovendo un percorso di risanamento dell’azienda. La Tari non aumenterà nei prossimi anni grazie alla proficua attività di accertamento che ci ha permesso di scoprire gli evasori e di incassare le somme dovute”.
Alessandro Piazzolla