Il Pontino Aprilia • 1/2023
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ANNO NUOVO:
NON GUARDIAMO INDIETRO
Colui che, dopo aver conosciuto Cristo ab-
bandona la sua grazia, il suo amore, la sua
misericordia e la sua comunione, si compor-
ta come un figlio che dopo aver vissuto per
anni mangiando il pane bianco di casa lo ri-
fiuta per andarsene a mangiare le ghiande
dei porci. Lo storico A. Barbero ha affer-
mato che non esiste alcun dubbio che Gesù
sia effettivamente esistito. Ma la dichiara-
zione dei documenti storici del Nuovo Te-
stamento va ben oltre questa semplice atte-
stazione di esistenza. Vediamo perché.
Quando si pensa a Gesù è difficile non con-
siderare che aveva più o meno trent’anni
quando fu giustiziato dopo un processo far-
sa. Un uomo nel fiore degli anni o, come si
dice, uno che aveva
tutta la vita davanti…
Occorre riflettere sulla
rivendicazione fon-
damentale della fede
cristiana: tutti POSSIA-
MO essere salvati gra-
zie a quella morte
scelta dal giovane Ge-
sù.
«La mia vita non me
la toglie nessuno, la
depongo da me».
«Cristo Gesù è colui
che è morto; e, più che
questo, è risuscitato;
ed è alla destra di Dio; ed anche intercede
per noi».
Invece di baloccarci coi bambinelli, provia-
mo a riflettere sulle difficoltà incontrate da
un giovane che da un certo momento in poi
della sua attività pubblica comincia a parlare
apertamente ai suoi amici della sorte che lo
attende. Dovrà andare a Gerusalemme, sarà
arrestato, dovrà soffrire molto, lo uccideran-
no, e anche i suoi stessi amici forse si vergo-
gneranno di lui, forse egli diventerà un osta-
colo per loro ed essi vorranno non averlo
mai conosciuto. Lo rinnegheranno.
AVANTI SULLA VIA DELLA SPERANZA
CHE NON DELUDE
Sapere di dover morire e continuare a lottare per
la verità di Dio con amore e senza darsi alla fuga
è coraggio. Parafrasando un motto si potrebbe
dire nel caso di Gesù: Chi per amore muor / vis-
suto è assai. Ma a noi chi ce la dà la forza di
vivere? Chi ci dà il coraggio di morire? Sono
domande che non ci poniamo mai e, se ce le po-
niamo, eccole subito fugate da una delle tate di-
strazioni. Non è forse questa proprio la società
della dis/trazione? Persino Epicuro era più atten-
to di noi quando diceva: «Quando ci sono io, la
morte non c’è; quando c’è la morte, non ci sono
io». Noi pensiamo che la morte sia sempre quella
degli altri. Non siamo mai noi a morire. Cam-
biamo canale…
La vita è davvero troppo breve per sprecarla in
liti e rancori, ricordi di
amarezze subìte e date, ge-
losie e calunnie, scontrosità
e malanimo. Il bambino uc-
ciso dal fulmine sulla piag-
gia non era più cattivo di
tutti gli altri bambini. La
moglie accoltellata dal ma-
rito in un accesso di furia
era come tutte le altre mo-
gli. «Ma se non ci ravvedia-
mo, tutti periremo come lo-
ro», dice Gesù.
Una vita spesa nella pace
del Signore è una vita lun-
ga. Forse per gustare la vita
occorre davvero spenderla nell’amore verso il
Dio vivo e verso la Sua immagine viva che è il
nostro prossimo. Dio consiglia: smettiamo di
guardare indietro, ai mali e malumori del passa-
to, protendiamoci in avanti, proseguendo sulla
Via della speranza che non delude, del penti-
mento positivo, della fede fiduciosa, dell’amore
che mai va sprecato, anche quando nessuno lo
nota. Forse, proprio quando nessuno lo nota. Se
si vuol restare giovani dentro, occorre tornare a
meditare sulla sofferenza del giovane Gesù, e di-
pendere in ogni cosa da Dio, come fece Lui an-
che in punto di morte.
FEDE
FEDE
RAGIONE
RAGIONE
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IL PANE
E LE GHIANDE
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La fede
come
esercizio
della
mente
Questa pagina,
interamente curata
ed autofinanziata dalla
comunità di cristiani
che si incontra in
APRILIA,
VIA G. CARDUCCI, 9,
ha il solo fine di
promuovere il
ragionamento sui temi
importanti della vita e
della fede in Cristo.
www.chiesadicristoaprilia.it Il prossimo numero uscirà il 10.02.2023 Tel. 328.12 99 756
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domenica ore 10.00 Conversazione biblica - culto a Dio
mercoledì ore 19.00 Studio degli Atti degli Apostoli
IL VANGELO PER I BAMBINI: SCUOLA PER I GIOVANISSIMI
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