I Comitati contro l’impianto di Santa Palomba hanno organizzato una manifestazione presso la sede del Presidente della Regione Lazio per il 13 ottobre
Presidio in Regione contro l’inceneritore
La decisione di realizzare l’inceneritore di Roma a Santa Palomba, capace di bruciare 600mila tonnellate di rifiuti indifferenziati ogni anno per i prossimi 25 anni almeno, disegna il modello di governo della Città di Roma scelto dal Sindaco Gualtieri.
Un modello che si caratterizza per scaricare i problemi della città nella sua periferia più estrema e sui comuni limitrofi e che continua a fare pieno affidamento su operatori economici che, quotati sul mercato azionario, puntano a realizzare utili sempre più consistenti.
La realizzazione del mega impianto di incenerimento assume una valenza decisiva non solo perché costituisce la maggiore vertenza della Città di Roma ma perché mette a confronto due visioni contrapposte tra chi difende salute, territorio e futuro e chi, al contrario, punta esclusivamente a realizzare i dividendi per i propri azionisti che quell’opera vorrebbero realizzare al costo più basso per massimizzare i propri utili. Una spinta, quella alla massimizzazione degli utili aziendali, che investe o tende a investire il settore dei servizi pubblici essenziali, dalla sanità al servizio di approvvigionamento idrico, solo per citare due dei comparti direttamente interessati dall’inceneritore di Roma.
Non possono essere poi sottovalutate le inascoltate istanze di trasparenza che in materia di salute e ambiente dovrebbero, invece, essere prevalenti. Il progetto di fattibilità, quello presentato da Acea Ambiente e oggetto di aggiudicazione provvisoria, è stato letteralmente segretato dagli uffici di Roma Capitale.
In questo quadro, il Campidoglio ha confermato quanto già anticipato dai fan dell’incenerimento: lo slittamento del bando di gara, previsto da cronoprogramma per il mese di agosto, secondo le procedure della finanza di progetto è dovuto al mancato accordo sulle tariffe di conferimento che Acea chiede più alte ciò che, inevitabilmente, ricadrà sulle tasche dei romani.
A questo scenario in continua evoluzione si aggiungono da ultimo ulteriori profili vertenziali ricadenti nel Piano rifiuti di Gualtieri.
Il primo investe la bocciatura del biodigestore di Cesano, punto cardine del piano di rifiuti predisposto e approvato dal Commissario governativo Roberto Gualtieri. Una bocciatura, quella pronunciata dalla Soprintendenza del Ministero della Cultura, senza appello perché il progetto di biodigestore anaerobico targato Gualtieri/Alfonsi viola vincoli archeologici, ambientali e paesaggistici. E malgrado dal Campidoglio abbiano ostentato la consueta prepotente arroganza prospettando l’utilizzo dei poteri commissariali, la Soprintendenza ministeriale ha correttamente confermato il carattere vincolante del proprio parere. Al riguardo il duo Gualtieri/Alfonsi dimostra perfino ignoranza tecnica circa il perimetro dei poteri commissariali! Anche il Municipio XIII ha fortemente contestato l’approvazione dell’iter relativo al biodigestore anaerobico di Casal Selce.
Se del piano rifiuti di Roma, fortemente contestato da decine di realtà associative e che di suo fa acqua da tutte le parti, cade un punto cardine, per stessa ammissione della Assessora Alfonsi in riferimento all’impianto di Cesano, non resta che ritirarlo! Ed è su questo, sul ritiro del piano rifiuti di Roma, che sollecitiamo un pronunciamento della Regione Lazio.
Più di recente, la notizia è del 29 settembre, il Nuovo Salario, nel terzo Municipio, è insorto perché hanno appreso che Villa Spada – Smistamento - è quella maggiormente indiziata quale stazione di trasferenza delle ecoballe dirette a Santa Palomba. Ciò sta a significare che la vertenza dell’inceneritore presto o tardi andrà a toccare molti più territori di quelli al momento investiti direttamente e impegnati nell’azione di autodifesa.
Ora, in un quadro normativo segnato dall’improvvida legge regionale n. 14/2022, una Regione che intendesse riappropriarsi della propria potestà normativa in materia di rifiuti può abrogare in tutto o in parte quella legge definendo orientamenti per un nuovo e diverso piano considerando che il vigente piano rifiuti regionale esclude il ricorso a nuovi inceneritori.
Con il presidio del 13 Ottobre davanti alla Presidenza della Regione Lazio vogliamo sollecitare una netta presa di posizione della Regione circa la decisione dell’inceneritore a Santa Palomba voluto dal Sindaco Gualtieri che, è bene ricordarlo al centro destra, agisce in qualità di commissario di governo.
Con un camino che per 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno per almeno 25 anni emetterà fumi tossici quali furani, ossidi, diossina con inquinamento di aria, acqua e terra, è la salute della popolazione residente che viene a essere esposta a rischi elevatissimi dalla decisione di realizzare un’impiantistica i cui impatti sulla salute sono ormai acclarati e con una sanità pubblica in grave crisi e fortemente ridimensionata a vantaggio dei privati.
Il 13 Ottobre saremo quindi in presidio dalle 10.30 affinché chi governa la Regione Lazio ci dica, una volta per tutte, da quale parte ha deciso di stare: a favore o contro l’inceneritore di Gualtieri. A favore o contro il piano rifiuti di Roma voluto dal commissario Gualtieri.
E dopo la Regione, il Campidoglio sarà la destinazione della nostra prossima iniziativa.
Comitato No Inceneritore a Santa Palomba
Coordinamento Contro
L’inceneritore di Albano/
Presidio Permanente Contro la Discarica
Italia Nostra/Sezione
Castelli Romani
Comitato No Discarica
Tragliatella
Comitato per le Future
Generazioni
Comitato di Quartiere
Roma Due
Associazione Schierarsi/Piazza di Pomezia
Comitato di Quartiere
Santa Palomba
Lavoratori Ama Usb
Comitato di Quartiere
Pavona Uno