Per l’occasione era presente anche il direttore del museo Garibaldi-Meucci di New York Carl Ciaccio e della sua consorte
Concerto all’alba nella tenuta Ravizza-Garibaldi
Domenica 24 passata, dopo una splendida alba musicale organizzata dall’infaticabile Barbara Calandro, la Tenuta Ravizza Garibaldi di Carano ha avuto l’onore di accogliere la graditissima vista del direttore del museo Garibaldi-Meucci di New York Carl Ciaccio e della sua consorte Nancy. Forse non tutti sanno che nel 1850 durante il suo secondo esilio, dopo la gloriosa difesa di Roma e la morte della sua amatissima Anita, Garibaldi fu ospitato da Antonio Meucci nella sua casa di Staten Island mentre fabbricava candele e inventava il telefono. Quella casa è oggi un museo e accoglie molti visitatori interessati. Da qualche mese questo museo è entrato a far parte del circuito internazionale “Anita Fidelis” che si pone l’obiettivo di divulgare e valorizzare nel mondo l’immagine della donna e della femminilità in ogni sua forma, declinazione ed espressione, attraverso la diffusione e la messa a dimora di una pianta di rosa creata da Giulio Pantoli, dedicata all’eroina brasiliana Anita Garibaldi e non commercializzata.
Questo esemplare di rosa è stato scelto quale simbolo istituzionale per commemorare le donne carismatiche, virtuose e intraprendenti di tutto il mondo e per diffondere ovunque i valori e le virtù in senso lato della donna, a partire dalla valorizzazione e dal sostegno alla parità di genere, già promossa dal progetto internazionale delle celebrazioni relative al Bicentenario della nascita di Anita Garibaldi (1821-2021).
Grazie allo staff romagnolo del progetto nelle persone di Antonioli, Grilli Ricci e Brandolini, anche il casale del primogenito di Giuseppe e Anita, Menotti, ha potuto ricevere questa rosa. Il casale si trova all’interno della Tenuta Ravizza Garibaldi che ospita anche la tomba di famiglia dove riposano insieme a Menotti stesso, tutti i suoi familiari.
Ufficio Stampa M. Garibaldi
Domenica 24 settembre, alle ore 06:30, puntualissimo è iniziato il concerto all’alba nella Tenuta Ravizza Garibaldi di Carano. Dalle alle ore 06:00, sfidando l’ardua sveglia, l’umidità e l’incertezza meteo, una processione silenziosa di spettatori coraggiosi ha varcato la soglia della tenuta con a seguito la propria seduta e tanta curiosità. È stata un’ora di musica bellissima: il repertorio ha spaziato in lungo e in largo, nello spazio e nel tempo, restituendo melodie lontanissime e celebrando quelle più vicine alla nostra tradizione musicale. Il tutto mentre, dal buio della notte, si è passati al sorgere dell’alba, in un’atmosfera di pura magia: un viaggio, all’unisono, tra Arte e Natura.
A condurre il pubblico in questo viaggio è stato un duo: Roberto Berti al pianoforte e Daniele Querini al flauto traverso. La loro esibizione è stata apprezzatissima tanto da ricevere anche una emozionante standing ovation.
“Desidero ringraziare davvero tutti”, commenta l’organizzatrice e la direttrice artistica, Barbara Calandro. “Innanzitutto, i presenti. Per aver raccolto il mio invito, così informale e, diciamolo, piuttosto faticoso. La risposta è andata ben oltre le mie più rosee aspettative e il calore ricevuto, in termini di apprezzamento e applausi, ci ha riempito il cuore.
A seguire, i musicisti: Roberto Berti e Daniele Querini, professionisti coraggiosi e generosi, si sono spesi, senza risparmiarsi, in condizioni meteo davvero poco favorevoli.
Grazie alla Tecnomaco di Aprilia, nella persona del Dott. Carlo Federici, che ha sostenuto il progetto e lo ha reso realizzabile.
Grazie a Sam e Giorgia che hanno curato il suono in modo pregevole.
Grazie a Daniele che ha gestito la parte logistica.
Un grazie di cuore a Cuba Caffè che ci ha offerto il primo, graditissimo caffè della giornata.
L’ultimo grazie, il più sentito, va alla contessa Costanza Ravizza Garibaldi: donna generosa e appassionata, ha abbracciato la mia proposta artistica con grande entusiasmo, mettendo a disposizione la sua meravigliosa tenuta e permettendoci di vivere un momento di pura magia”.
Quando l’Arte chiama, Aprilia risponde.