Gli alunni della terza media del Garibaldi hanno parlato di legalità con il Magistrato
Incontro con Pietro Grasso
Mercoledì 15 marzo circa 200 alunni di terza media dell’I.C. Garibaldi di Aprilia hanno incontrato il magistrato Pietro Grasso. L’evento, nato dalla volontà della dirigente scolastica, prof.ssa Giuseppina Forgione e dai docenti del dipartimento di lettere da sempre fortemente animati dall’esigenza di trasmettere agli alunni l’importanza della legalità e della memoria, ha coinvolto l’intera platea dei giovanissimi suscitando in essi la volontà di esporre domande e informazioni legate ai temi in questione. Già Procuratore e Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Pietro Grasso, da qualche anno, si dedica ad un’attività che fu molto cara ai nostri due grandi magistrati Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, vittime ambedue della ferocia stragista dei mafiosi. Come loro, i quali non perdevano occasione per incontrare gli studenti andando nelle scuole a parlare di mafia e giustizia, anche lui ha scelto di andare incontro ai giovani con l’intento di trasferire loro la passione per la verità e il rispetto della legalità.
Dopo il benvenuto della Dirigente, il Magistrato ha introdotto il libro ‘Paolo Borsellino parla ai ragazzi’ che gli alunni quest’anno hanno letto, analizzato e discusso con i docenti di storia, ed. civica e religione. Una didattica trasversale mirata a creare una coscienza sana e responsabile sin da ora e per il futuro.
“Come Paolo proseguo nell’impegno di parlare a voi – ha sottolineato il Magistrato dopo due ore di acceso dibattito con gli alunni – perché si continui a seminare e far fiorire la giustizia, lasciando sempre accesa la fiammella della legalità per una convivenza democratica e civile nel nostro Paese”.
Pina Farina
La posizione da oppositore di Vittorio Marchitti
Co-Working
Un progetto messo in campo in maniera frettolosa per aver qualcosa da raccontare in vista dell’imminente campagna elettorale, ma snaturato rispetto a ciò che era nel 2018, quando il piano per creare una rete tra consorzi, associazioni di categoria e scuole aveva preso forma. Una critica durissima nei confronti della maggioranza civica, degna di un oppositore politico, ma che in realtà arriva dal capogruppo di Forum per Aprilia Vittorio Marchitti e che proprio per questo suonano colme dell’amarezza di chi cinque anni fa, in veste di assessore aveva visto nascere l’ambizioso progetto, rendendosi conto che questo rischia di essere strumentalizzato e snaturato dalla sua stessa parte politica.
“Nel 2018 - dichiara Vittorio Marchitti - dopo i 5 anni da assessore alle attività produttive, scrissi del CO-WORKING su questo volantino, al termine di un lavoro di rete con i consorzi, le associazioni di categoria, le scuole. Stava finalmente decollando un progetto che aveva già basi solide. Chiesi di inserirlo nel programma elettorale, come avvenne, salvo poi vedere congelare il tutto subito dopo la vittoria elettorale. E si sa, è sempre la solita musica, qui anche quando le cose vengono impostate correttamente da qualcuno con il supporto di tanti, chi arriva dopo sente la necessità di stravolgere tutto. Infatti negli anni successivi, in diverse riunioni con le associazioni e i miei colleghi in aula consiliare, in appuntamenti pubblici con le categorie interessate, ho più volte sottolineato come quel progetto fosse stato lasciato nel cassetto e gli spazi del Culturaprilia non utilizzati in modo continuativo”.
Uno stop forzato per un progetto che poteva già funzionare da anni e che ora la coalizione civica ha deciso di riesumare proprio in concomitanza della campagna elettorale, suscitando le critiche del leader di Forum per Aprilia.
“Ora magicamente - contesta Marchitti - a due mesi dal voto, senza alcuna condivisione vera, come ho avuto modo di dire già ad ottobre scorso a chi ha scongelato l’idea oggi, torna sulla scena il bando del co-working. C’è da augurarsi che oltre allo spot, il tutto possa vedere la luce nel concreto, visto che raccolgo qualche dubbio sull’onere e quindi sulla sostenibilità finanziaria del progetto da parte di coloro che dovevano essere i primi interessati. Questi dubbi, uniti alla fretta di accelerare proprio ora, potrebbero far correre il rischio di vedere snaturata l’idea originaria. Più che una visione d’insieme, mi pare invece la necessità di correre a buttare in mezzo il più possibile, in modo confusionario, come nel caso, ad esempio, del tratto di ciclabile su via Toscanini, che tanti disagi sta provocando”.
Un giudizio pieno di amarezza questa volta sui contenuti, che lascia presagire anche su questo versante una rottura evidente proprio nel cuore del progetto civico.
Francesca Cavallin