La Commissione finanze ha approvato il nuovo regolamento per l’applicazione
Agevolazioni liti pendenti
E’ stato approvato nell’ultima Commissione finanze il nuovo regolamento per l’applicazione della definizione agevolata delle liti pendenti. Con questo documento, che doveva essere approvato entro e non oltre il 31 marzo prossimo, l’ente di piazza Roma concede ai contribuenti la facoltà di estinguere tutte quelle controversie che risultavano pendenti al gennaio 2023 attraverso o la proposizione di un ricorso non ancora depositato o con il pagamento della lite pendente nel caso di ricorsi che si trovavano già nei vari gradi di giudizio, compreso quello della Cassazione, ma ancora non definiti.
Il regolamento riprende i contenuti della legge 197 del 22 dicembre 2022. L’unico ambito in cui l’ente comunale di piazza Roma aveva un margine di discrezionalità riguardava il numero di rate in cui può essere dilazionato il credito vantato. Su questo fronte, l’amministrazione comunale ha cercato di rendere più ampi possibili i termini della dilazione.
“Abbiamo previsto la possibilità di richiedere fino ad un massimo di venti rate – ha spiegato la dottoressa Simona Macri in aula – le scadenze sono predefinite ovvero trimestrali. L’ente metterà a disposizione dei modelli affinché i contribuenti possano presentare l’istanza e regolarizzare la propria posizione”.
Il beneficio derivante dalla definizione è rappresentato dall’annullamento di sanzioni e interessi maturati nel tempo. Per risolvere la lite pendente servirà quindi pagare o il valore della controversia o una percentuale di esso a seconda dei vari gradi di giudizio in cui giace la lite. In caso di ricorso pendente iscritto in primo grado, la lite può essere definita con il pagamento del 90% del valore della controversia.
In caso di soccombenza dell’Agenzia o dell’ente comunale, le controversie possono essere definite con il pagamentodel 40% del valore della controversia (soccombenza in primo grado) o del 15% del valore della controversia (in secondo grado).
Le controversie tributarie pendenti in Corte di Cassazione per le quali l’ente comunale risulti soccombente in tutti i precedenti gradi di giudizio, possono invece essere definite con il pagamento di un importo pari al 5% del valore della controversia.
“Ad oggi abbiamo 108 ricorsi – ha spiegato la Macri - per un valore complessivo anche di sanzioni ed interessi è di 2milioni e 781mila euro circa. Se dovessero aderire a questa definizione agevolata tutti i contribuenti coinvolti, l’ente comunale avrebbe un incasso di un milione e mezzo di euro”.
Ma durante la commissione finanze si è discusso anche del regolamento che disciplina il canone patrimoniale di occupazione del suolo pubblico.
Sono state previste, in particolare, riduzioni dell’80% per gli undici edicolanti presenti sul territorio.
Alessandro Piazzolla
In alcune palazzine non si conferisce a dovere
Rifiuti case Ater
L’impegno dell’Ater e delle forze dell’ordine nei mesi scorsi ha portato ad una stretta sul fenomeno delle occupazioni abusive delle case popolari, beni che vengono così sottratti alle persone che presentano regolare richiesta ma che spesso restano in attesa di una abitazione per anni.
Le operazioni sono servite però anche per dare una risposta rispetto ad altri fenomeni di criminali diffusi nel comparto Toscanini realizzato con la legge 167. Eppure all’ombra dei palazzoni realizzati dalla parte pubblica per rispondere alle esigenze delle persone più in difficoltà, si annidano sacche di resistenza difficili da scovare. Sono i residenti della zona che si estende tra via Inghilterra e via Francia a segnalare episodi che si registrano presso gli appartamenti di via Lussemburgo.
Episodi noti a tutti quelli che vivono in quelle palazzine, ma che a detta dei residenti del quartiere non trovano il coraggio di denunciare temendo ritorsioni.
La manifestazione più evidente e superficiale del disagio profondo, può essere riscontrata nella presenza di sacchi di rifiuti che quasi a cadenza quotidiana vengono accatastati fuori dagli androni della palazzina, senza alcun riguardo per le regole dettate dal Comune, che ormai da anni chiede ai cittadini l’impegno di differenziare i propri rifiuti. Ciò non avviene in via Liverpool, dove i sacchi della spazzatura indifferenziata restano depositati per giorni e giorni, costringendo poi il Comune ad ulteriori sforzi per bonificare e garantire una situazione igienico sanitaria adeguata ai residenti.
E’ proprio in questa parte della 167 che gli abitanti si sono convinti che i disagi, come ad esempio il fatto che gli ascensori risultano costantemente rotti, possa in qualche modo essere legato a un problema di sicurezza, alla volontà di scongiurare controlli da parte degli enti preposti. Di certo gli elevatori rotti contribuiscono a creare disagio in un contesto già problematico.
“Di questa situazione - segnalano i residenti della zona 167 – abbiamo informato l’amministrazione ma soprattutto polizia locale e carabinieri. Riteniamo esista un grave problema di sicurezza all’interno di alcune delle palazzine ater. Ci risultano nuovi episodi di occupazione abusiva degli immobili e dopo l’arrivo di queste persone i problemi già presenti sono stati amplificati. Chi abita in quelle palazzine teme ritorsioni e per questo resta in silenzio, per questo chiediamo controlli a tappeto e l’intervento delle autorità, affinché la fama di questo quartiere possa risollevarsi e non essere sporcata da poche mele marce, a beneficio dei cittadini che per vivere in quelle case pagano l’affitto e per quelli che stanno aspettando una casa pur avendone diritto”.
Francesca Cavallin