Indagati Terra e Caporaso
Oltre al sindaco Lanfranco Principi finito agli arresti domiciliari per i reati di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico-mafioso, vi sono altri due politici apriliani toccati dalla maxi indagine condotta dai carabinieri del comando provinciale di Latina e coordinata dalla Dda di Roma. Si tratta dell’ex sindaco di Aprilia Antonio Terra e dell’ex assessora ai lavori pubblici dell’ente, nonché candidata sindaca alle scorse elezioni comunali, Luana Caporaso. Anche per loro il pubblico ministero aveva chiesto l’applicazione della misura cautelare che però è stata respinta dal giudice per le indagini preliminari per “inadeguatezza delle misure in relazione alle concrete esigenze cautelari”.
Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori dell’Arma, i due esponenti della coalizione civica, oggi all’opposizione, insieme al dirigente del settore lavori pubblici dell’ente di piazza Roma Paolo Terribili, all’imprenditore operante nel settore dei trasporti Urbano Tesei e all’attuale sindaco, all’epoca vice, Lanfranco Principi si sarebbero “macchiati” del reato di turbativa d’asta in concorso successivamente all’indizione della gara pubblica per il Tpl del 25 luglio 2019. In particolare emerge come “con promesse, collusioni ed altri mezzi fraudolenti, Urbano Tesei, contitolare della ditta di trasporti “Nuova Tesei Bus srl”, turbava la gara relativa all’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale indetta il 25 luglio 2019 con determina dirigenziale e con il concorso di Antonio Terra, sindaco di Aprilia, che dava mandato al vicesindaco Lanfranco Principi e all’assessore Luana Caporaso di dare indicazioni al Rup Paolo Terribili e a membri della commissione giudicatrice identificati in Umberto Martone di procedere all’aggiudicazione della gara alla ditta “Nuova Tesei Bus srl” nonostante la ditta Schiaffini Travel Spa avesse ottenuto un punteggio superiore di circa un punto percentuale. La gara veniva aggiudicata alla “Nuova Tesei Bus srl” con un punteggio pari a 98,75 e la Schiaffini Travel dichiarata seconda classificata con un punteggio pari a 95,25”.
A seguito di ciò, il Gip ha sospeso dall’esercizio di dirigente il dottor Paolo Terribili mentre per l’imprenditore Urbano Tesei è scattato il divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione. Allo stesso modo, come per Terra e Caporaso, il Gip ha respinto anche per Martone la richiesta cautelare per mancanza di gravità indiziaria.
Alessandro Piazzolla
Principi pensava a diventare
sindaco già nel 2018
Il 5 giugno 2018, a pochi giorni dalle elezioni comunali che avrebbero visto sfidarsi Antonio Terra, a capo di una coalizione civica, e Domenico Vulcano sostenuto da uno schieramento di centrodestra, Lanfranco Principi era già proiettato alle amministrative del 2023. Era il 2018, da li a pochi giorni Antonio Terra sarebbe stato riconfermato primo cittadino grazie ad una vittoria al ballottaggio su Domenico Vulcano. Principi, candidato tra le fila di Unione Civica nella coalizione pro Terra, sarebbe stato nominato vicesindaco e assessore alle Finanze con deleghe anche al personale e alle municipalizzate. Eppure l’orizzonte politico a cui stava pensando Principi in quel momento era di più ampio respiro. Quello che sarebbe diventato poi il numero due di Terra, infatti, stava già riflettendo sulla successione meditando ad alta voce su una sua possibile investitura, nel 2023, a candidato sindaco di una coalizione, civica o di centrodestra. Ciò emerge dalla ricostruzione fatta dagli inquirenti. L’ex sindaco, da mercoledì scorso confinato agli arresti domiciliari, il 5 giugno del 2018 esprimeva tutta la sua soddisfazione al suo avvocato per come, la sera precedente, si era svolta una cena a cui avevano partecipato quelli che Principi considerava “grandi elettori” ovvero un gruppo di imprenditori, costruttori e commercialisti di Aprilia “che stanno girando per darmi una mano”. Ma nelle idee di Principi c’era già il 2023, quando Terra non sarebbe più stato “ricandidabile” dopo i due mandati da primo cittadino. Un pensiero che avrebbe guadagnato maggior vigore se alle imminenti elezioni, Principi avesse fatto il “pieno” di voti.
“Poi – è l’ex sindaco che parla - mi sono reso conto pure di questo, i 150 voti te li riesci a gestire, i numeri che vorremmo fare stavolta non ce la faccio ad arrivare dietro a tutti perché poi le rotture di coglioni a lavoro, le cose, però insomma se mi rispondono ci potrebbe essere un buon, cioè le condizioni ci stanno tutte perché possa uscire un buon risultato e questo è l’ultimo mandato che Tonino fa hai capito? Perché poi la prossima volta non si può più candidare quindi...avere 5 anni di tempo per organizzarsi, tante cose”.
Ma Principi, uomo che proveniva dal centrodestra e che con quell’universo politico non aveva mai rotto, parlava anche con esponenti di Forza Italia e con lo stesso candidato sindaco Vulcano in ottica futura.
“Io sto in buonissimi rapporti, è stata fatta una scelta di campo condivisa anche con loro che io stia qua, perché nel caso in cui dovessimo perdere io non è che ho litigato con nessuno perché questo poi gli ho detto potrebbe essere un ragionamento che si potrà no…”.
Principi otterrà 453 preferenze. Di queste, almeno 200 secondo la Procura sono il frutto del patto elettorale con la cosca mafiosa che faceva capo a Patrizio Forniti. Un ottimo risultato che, secondo gli inquirenti, lo avrebbe poi portato a succedere a Terra nel 2023 “utilizzando la medesima base elettorale gestita dalla cosca amica. In tal modo può spiegarsi la necessità del Principi di assecondare ogni richiesta proveniente dal sodalizio criminoso che lo aveva sostenuto e che lo avrebbe sostenuto anche nelle elezioni del 2023, richieste soddisfatte mediante una serie di condotte illecite dirette all’ottenimento di cospicue risorse finanziarie che, oltre all’arricchimento personale, erano destinate a sostenere la prossima campagna elettorale del Principi”.
Alessandro Piazzolla