17 novembre, giornata di lutto nazionale della Germania, la cerimonia al sacrario militare del cimitero germanico di Pomezia
“Oggi piangiamo le vittime della violenza e delle guerre”
Nel sacrario militare del cimitero germanico di Pomezia si è tenuta domenica 17 novembre la commemorazione ufficiale dei caduti in occasione del giorno di lutto nazionale celebrato in Germania.
La cerimonia, organizzata dall’ambasciatore tedesco in Italia Hans-Dieter Lucas, rappresentato dal Ministro Plenipotenziario Benjamin Hanna, accolto dalla collaboratrice del Volksbund signora Nancy Menegoni, si è tenuta alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose, delle associazioni combattentistiche e d’Arma del territorio dei Comuni di Pomezia, Ardea, Aprilia, Anzio e Nettuno, con il sindaco Veronica Felici per Pomezia e del consigliere Riccardo Roma per Ardea, scortati dai rispettivi Gonfaloni comunali, del comandante dell’aeroporto militare di Pratica di Mare, di un picchetto militare dell’esercito Italiano, da tre deputati del parlamento tedesco e dai rappresentanti mondiali del Volksbund, e da un picchetto militare tedesco della 1° brigata avio-trasportatori di Saarlonis sotto il comando del sergente maggiore Dirk Bremm in servizio presso il cimitero per i normali annuali lavori di manutenzione del sacrario.
Il giorno di lutto nazionale venne istituito nel 1919 dal Volksbund Deutsche Kriegsgraberfursorge per i caduti americani, (associazione umanitaria tedesca per la cura delle tombe di guerra) al fine di commemorare le vittime della Prima guerra mondiale. La prima celebrazione ebbe luogo nel1922 con l’obiettivo di contrapporre ad un mondo segnato dalle ostilità l’idea di riconciliazione e comprensione. Attualmente, per conto del governo federale, l’associazione umanitaria Volksbund si prende cura delle tombe di 2,8 milioni di caduti in guerra, in oltre 832 cimiteri di guerra sparsi in 46 Paesi. L’associazione umanitaria Volksbund, sostenuta da oltre un milione di membri, fornisce in questo modo un contributo decisivo alla commemorazione collettiva, quale simbolo di testimonianza costante e fonte di elaborazione del lutto. Il cimitero monumentale raccoglie le spoglie di 27.443 soldati del III Reich caduti in Italia sul finire della II guerra Mondiale. L’area, ampia 10 ettari (è suddivisa in 20 riquadri ricoperti di un folto tappeto erboso ed inframezzati da gruppi di rustici croci in porfido) fu inaugurata nel 1960. Nel 1946 furono traslati a Pomezia i primi 2700 caduti germanici dal cimitero militare americano di Nettuno, a causa della destinazione di tale luogo a cimitero monumentale per i caduti americani. Il luogo di sepoltura provvisorio per questi caduti fu proprio Pomezia, scelta per le favorevoli condizioni del terreno, le possibilità d’irrigazione, di ingrandimento, e per il panorama. Per espressa volontà del governo italiano, furono sgombrati anche altri cimiteri germanici (nelle zone di Anzio, Nettuno, Roma, Latina, Salerno, Avellino, Frosinone, L’Aquila, Chieti, Siena, Pistoia, Ancona, Arezzo, Ascoli, Grosseto, Livorno, Macerata, Napoli, Perugia, Pesaro, Rieti, Viterbo e Reggio Calabria) e i caduti furono inumati a Pomezia. All’ingresso del sacrario una carta geografica in lamiera indica il posizionamento geografico di tutti questi cimiteri. Pochi mesi dopo l’accordo sulle tombe di guerra del 22.12.1955 tra il governo italiano e quello della Germania federale, i dipendenti del V.D.K. iniziarono i lavori. La maggior parte di questi soldati caddero sui campi di battaglia di Anzio e Nettuno, e durante la ritirata tra Cassino e Roma e poi tra Roma e Firenze. Un viale rettilineo lastricato, fiancheggiato da ambo i lati da cipressi, porta dal fabbricato di accesso fino al monumento commemorativo. Pietre funerarie in porfido, raso terra, recano le generalità dei Caduti. Quattro massicce colonne sostengono un baldacchino, il cui lato inferiore rivestito di mosaici. La colonna centrale è formata da quattro figure riunite più grandi del naturale, rappresentanti soldati e familiari dolenti. La cerimonia è iniziata con il saluto e il discorso del ministro plenipotenziario signor Benjamin Hanna. Nel suo articolato discorso il dottor Hanna ha anche ricordato i morti dei nostri giorni sullo scenario mondiale.
“La nostra commemorazione sarebbe incompleta se non ricordassimo anche le vittime della violenza e della guerra di aggressione russa contro l’Ucraina, alle vittime del terrorismo di Hamas e alle sofferenze della popolazione civile nella striscia di Gaza, in Cisgiordania e in Libano”.
Ha poi parlato il membro dal Bundestag tedesco Christian Hirte che ha ricordato che nella giornata odierna per conto del governo federale tedesco, l’associazione umanitaria Volksbund si prende cura delle tombe di 2,8 milioni di caduti in guerra, in oltre 832 cimiteri di guerra sparsi in 46 Paesi.
“Oggi piangiamo le vittime della violenza e delle guerre in tutto il mondo, le donne, gli uomini e i bambini che hanno perso la vita o le cui vite sono state oscurate dalla guerra. Questo è quello che facciamo oggi qui a Pomezia come cittadini delle nostre due nazioni. Ricordiamo i soldati caduti durante la seconda guerra mondiale, che hanno perso la loro vita nelle operazioni belliche o, successivamente, come prigionieri, sfollati e rifugiati. E proprio in questo luogo qui, a Pomezia, è importante per la memoria dei nostri popoli, perché qui nel 1944, durante la battaglia di Anzio, infuriarono feroci combattimenti, l’amaro esito fu quello di oltre 12.500 morti, 65.000 tra feriti e dispersi”.
Dopo la rituale deposizione delle corone c’è stata il commosso rito della parte religioso ecumenica con le preghiere officiate dal pastore Patrich Spitzenberger della chiesa Evangelica-Luterana di Roma e del curato Guido Funke della chiesa cattolica tedesca di Roma. Anche da parte degli altri due rappresentanti del parlamento tedesco è stato richiamato l’invito rivolto a tutti a difendere i valori europei quali libertà, stato di diritto, rispetto e tolleranza dagli attacchi dei loro nemici.
“Dobbiamo opporci ai populisti nazionalisti, all’attacco terroristico di Hamas contro Israele e alla guerra di aggressione russa guidata da Vladimir Putin in guerra contro l’Ucraina.
“MAI PIU” anche in questo caso significa non fare della paura la nostra consigliera politica, ma impegnarci ogni giorno, con chiarezza e piena fiducia in noi, a favore dei valori europei, difendendo in questo modo l’Europa democratica”.
E’stato questo il messaggio che ha unito tutti i presenti nel cimitero militare di Pomezia e che ci ricorda anche ogni singola tomba di guerra qui a Pomezia.
Attilio Bello