Cerimonia organizzata dall’Associazione Nazionale Carabinieri sezione di Pomezia per ricordare le 19 vittime della strage di 22 anni fa
Preghiera e corona per le vittime di Nassiriya
Sulle note di tromba del “silenzio” il giorno mercoledì 12 novembre, sul Monumento ai caduti dei Martiri di Nassiriya di Pomezia in piazza San Benedetto da Norcia, è stata depositata una corona di alloro per ricordare le 19 vittime della strage di Nassiriya. Una ferita profonda, che ancora oggi resta impressa nella memoria collettiva del nostro Paese. Celebrare questo avvenimento significa non solo rendere omaggio a chi ha perso la vita, ma anche interrogarci, con rispetto e consapevolezza, sul valore del servizio reso, sulla pace, sul ruolo delle nostre Forze Armate e su quanto ancora oggi sia necessario tenere viva la memoria di quei tragici eventi.
La cerimonia, in forma solenne, alla presenza di tutte le autorità civili, militari e religiose del territorio, si è svolta in occasione del 22° anniversario dell’attentato alla base militare italiana in Iraq, nel quale nel 2003 persero la vita 17 militari carabinieri e due civili. Lo scoppio di un camion-cisterna pieno di esplosivo davanti alla base militare di Nassiriya, provocò il 12 novembre 2003 la morte di 28 persone, nove delle quali irachene.
Dei 19 morti di nazionalità italiana, dodici erano carabinieri in servizio alla base “Maestrale”, cinque erano militari dell’esercito e due civili, un regista e un operatore della cooperazione internazionale.
Hanno partecipato alla cerimonia, il Sindaco Veronica Felici con il Gonfalone della città di Pomezia e il comandante della Polizia Locale avv.to Angelo Pizzoli, vari consiglieri comunali, il comandante dell’aeroporto di Pratica di Mare Generale di Brigata Aerea Luciano Ippoliti accompagnato da presidente della associazione AAA col. Cosimo Romano, il tenente Sandra Burgio comandante del NORM di Pomezia, il dirigente scolastico Mauro Scotto Di Tella con la insegnante Sara Coppola e tanti alunni del liceo artistico e linguistico Pablo Picasso di Pomezia.
Particolare interessante da sottolineare è stata la organizzazione di lezioni e illustrazioni della storia di Nassiryia brillantemente tenute agli studenti del Liceo artistico-linguistico Pablo Picasso dal tenente CC di Pomezia Sandra Burgio, coadiuvata per l’organizzazione da alcuni componenti della ANC di Pomezia, dal Dirigente scolastico e dalla insegnante Sandra Coppola.
Dopo la deposizione della corona di alloro, la cerimonia è proseguita con la lettura dei 19 nominativi dei martiri, per ognuno dei quali gli studenti delle classi quinte del liceo Picasso hanno depositato sul monumento mazzi di fiori tricolori e letto una preghiera a ricordo dei caduti.
Il vicario vescovile territoriale don Lorenzo Fabi parroco della parrocchia Pian di Frasso nel comune di Ardea ha benedetto i fiori e la corona, recitando preghiere di circostanza.
Ottima e puntuale è stata l’organizzazione della cerimonia curata dalla Associazione Nazionale dei Carabinieri della sezione di Pomezia guidati dal presidente Lgt. (r) cav. Adino Giorgi. Presenti anche la sezione dei carabinieri elicotteristi di Torvaianica, l’associazione ANC di Ardea, l’associazione aeronautica di Pratica di Mare l’associazione coloni di Pomezia, l’ispettorato della Croce Rossa e l’AVIS pometine, i Vigili del fuoco e la Protezione Civile di Pomezia, le associazioni della Polizia di Stato, l’asso finanza di Pratica di Mare, l’associazione Kronos (guardie zoofile) nonché le associazioni alpini e marinai territoriali.
Tanti, inoltre, i cittadini privati presenti, che ormai da sempre partecipano con commozione al ricordo dei diciannove martiri, soffermandosi spesso presso il monumento per un religioso ricordo e per recitare una preghiera di suffragio.
In tutti i presenti si avvertiva forte il sentimento e la responsabilità di mantenere vivo il ricordo sancito nella partecipazione della comunità, nella presenza degli studenti, delle associazioni e dei cittadini, in considerazione che la memoria diventa valore condiviso. Un anziano alpino con la piuma sul cappello, lasciando il monumento, ai vicini commentava “questo non è un rito da celebrare una volta all’anno, ma un dovere civico da coltivare quotidianamente”.
Attilio Bello
Un quartiere senza sicurezza
In questi giorni a seguito del mio articolo uscito sul Pontino e su sollecitazione di Domenica De Renzis, una cittadina attiva del quartiere di Viale Odisseo, il Comune è intervenuto nella potatura (solo da un lato) dei salici dello stradone che porta al quartiere. Hanno tagliato un ramo pericolante che pendeva sulla rampa di un garage, ma poi nulla si è visto nel quartiere…
Anzi si sono visti più volte i Vigili Urbani che solertemente hanno redatto numerose multe alle auto parcheggiate nel quartiere in modo selvaggio.
A tal proposito bisogna ricordare ai nostri amministratori che il quartiere, sotto l’aspetto della sicurezza, è totalmente abbandonato, non vi sono telecamere di sorveglianza né sulle strade, né tanto meno nei parcheggi e ciò comporta l’inutilizzo del parcheggio più grande del rione a causa dei continui furti e dei danneggiamenti alle auto in sosta. La sera la strada principale viale Odisseo è totalmente al buio a causa della mancata potatura degli alberi, che coprono completamente i lampioni; i rami sono talmente pesanti che sono ad altezza uomo e si rischia di sbatterci contro e farsi male. Non vi sono più le segnaletiche orizzontali e gli attraversamenti pedonali oramai sono un lontano ricordo.
Scrissi nel precedente articolo della pericolosità dell’avanzamento del bosco a ridosso delle palazzine e anche su questo vanno presi seri provvedimenti, prima che accada qualcosa di molto spiacevole e della mancanza di una area cani, dimenticandomi di sollecitare una manutenzione ai pochi giochi dei bambini che ci sono nel giardino di via Telemaco.
Voglio ribadire che questo abbandono non è più tollerato dagli abitanti e sicuramente la prossima volta che si presenteranno alle urne si ricorderanno di ciò che non è stato fatto per loro.
Francesco Santoli