Estratte le 13 priore che indosseranno il tradizionale costume nettunese per il 2023
“Evviva Maria” la festa di maggio più importante che ci sia
Mercoledì 8 marzo, presso la Collegiata San Giovanni, il parroco don Fabrizio Pianozza ha fatto sorteggiare le giovani candidate che indosseranno il tradizionale costume nettunese. I nomi delle fortunate sono di seguito elencati. Come assistenti lateriali: Francesca Calabrese, Giorgia Guida, Rebecca Mastracci, Dalila Combi, Giulia D'Antuono, Erika De Paolis, Lucrezia Mancini, Giorgia Ferraioli, Aurora Vicario; le due assistenti centrali saranno Linda Correnti ed Eleonora Onori, il ruolo più ambito, quello della priora centrate o capo priora, è andato a Vittoria Venditti.
Cosa significa per i nettunesi la processione di maggio? Senza dubbio è la festa annuakle che la popolazione celebra con maggiore partecipazione; un imponente spettacolo di fede e di folclore, ma anche di penitenza e di supplica di grazie, che i nettunesi si tramandano da secoli e di cui sono orgogliosi. Può capitare di vedere donne devotamente a piedi nudi, col fazzoletto nero in testa, un grosso cero in mano e gli occhi luccicanti di commozione. Un fiume umano fluisce lentamente tra due ali di folla sui marciapiedi che accompagna la Madonna delle Grazie, coperta di oro e gioielli e sfolgorante di di luce. La Madonna che venne da lontano (Ipwich – Inghilterra) e scelse Nettuno, come i nettunesi hanno scelto lei.
Ufficialmente la data di nascita di questa imponente processione è il 1878, quando il papa Pio IX, il 23 agosto 1877, proclamò la Madonna delle Grazie, patrona principale di Nettuno e stabilì che se ne celebrasse la festa ogni anno, la prima domenica di maggio. Quindi il sabato che precede la prima domenica di maggio, la statua della Madonna si porta solennemente in processione, dal santuario alla Collegiata di San Giovanni, dove rimane otto giorni, secondo un'antica consuetudine.
Già del 1878, però, si svolgevano le processioni. Nel 1643, la confraternita del SS. Sacramento, responsabile della manutenzione del primitivo santuario, fece costruire un nuovo trono, per portare in processione la venerata statua, essendo quello più antico, maltrattato e rotto. Un inventario del 1646, fa risalire di almeno 80 anni, l'esistenza del vecchio trono, perciò vicinissomo al 1550, anno in cui la Madonna della Grazie, recante la scritta THU ARET GRACIAS in antica e volgare lingua inglese, sotto il piede destro, approdò sulla spiaggia, davanti l'antica chiesetta dell'Annunziata, dove i mariani inglesi lasciarono la sacra statua per grazia ricevuta. Con la peste (1655-1656), il colera (1911), la spagnola (1919) e più recentamente il coronavirus, le processioni furono sospese. Come non si svolse nel 1944, durante l'occupazione tedesca e lo sbarco americano, quando la Madonna fu portata a Roma per sicurezza. Al Celio, nella basilica dei SS. Giovanni e Paolo, però, dov'era custodita, un gruppo di nettunesi sfollati organizzarono un piccola processione nel piazzale antistante la basilica.
Il prossimo 6 maggio, perciò, la priora Vittoria Venditti, guiderà la schiera delle sue due assistenti laterali e le dieci di fila (cinque per ogni fila), sotto il grande arco di trionfo che sarà allestito in piazza Mazzini. Il momento più commovente si avrà al momento che la Madonna, sorretta dagli incollatori, attraverserà anche Lei il grande arco di trionfo al grido di «Evviva Maria» così la saluteranno tutti: credenti e non credenti, e si lasceranno andare in gesti di fede inginocchiandosi e segnandoli col segno della croce e grideranno «Evviva Maria».
Silvano Casaldi