Il naufragio di Crotone riguarda persone che avevano il diritto di profugo
Come strumentalizzare una tragedia
Il parlamento, la stampa, i talk show ed i social sono rimasti bloccati per giorni a dibattere sul drammatico naufragio avvenuto a pochi metri dalla spiaggia di Cutro, ma raramente ho assistito a confronti tra interlocutori a cui interessava stabilire le circostanze ed i fatti: solo scontri fra difese d’ufficio ed attacco politico. La drammaticità e l’impatto emotivo andrebbero sempre separati dai fatti e dalle circostanze se si vuole conoscere e valutare la verità, ma ho visto solo urla e frasi ad effetto propinate allo spettatore ai fini puramente speculativi e di ricerca del consenso. Cerchiamo di vedere i fatti come risultano dalle notizie disponibili. Chi sono i migranti che hanno intrapreso il viaggio per l’Italia? Al contrario di quelle che arrivano dalle coste libiche e tunisine l’imbarcazione partita da Izmir in Turchia trasportava quasi esclusivamente profughi e non emigranti; si può affermare che si tratta di persone che hanno il diritto alla protezione internazionale prevista dalla Convenzione di Ginevra del 1951. Quindi la prima domanda è: perché quelle persone sono state costrette a pagare somme dai 6 agli 8 mila dollari a dei trafficanti di esseri umani per raggiungere l’Europa? In Turchia, come in molte altre località del nord Africa, esistono vere e proprie agenzie reperibili su internet attraverso le quali si può accedere ai trasporti clandestini. Gli interessati, che sono in genere persone abbienti o che hanno venduto tutto per partire, contattano i rappresentanti di queste agenzie criminali e contrattano il prezzo e le modalità dell’imbarco.
Per le tratte dal nord Africa vengono offerte condizioni diverse in base al prezzo pagato: si parte dai viaggi rapidi su motoscafi, ai viaggi su carrette dirette sulle spiagge italiane, ai gommoni parzialmente sgonfi che verranno intercettati dalle ONG o dalla Guardia Costiera Italiana, che è attualmente l’organizzazione istituzionale che più di ogni altra al mondo sta salvando naufraghi veri o apparenti. La partenza dei migranti è avvenuta da Istanbul, da un punto di raccolta definito all’ultimo momento, dove i migranti sono stati fatti salire su pulmann e condotti alla spiaggia di Cesme nelle vicinanze di Izmir, Vi sono rimasti, nascosti in un bosco fino a circa le ore 21 quando sono stati fatti imbarcare sul Luxury 2, un battello da diporto che prende subito il largo. Un’altra domanda sorge spontanea: perché le autorità turche, che normalmente esercitano un controllo di polizia su ogni minima attività del territorio, permettono che traffici turpi di questo tipo avvengano? Gli abitanti della zona hanno dichiarato che le partenze sono frequenti e che tutti ne sono a conoscenza. O forse questa attività è tollerata dal governo turco per poter esercitare pressioni sull’Europa e per riceverne lauti compensi per contrastrarla? Sono questi traffici di essere umani verso l‘Italia creati ad arte per destabilizzare una struttura politica sempre traballante? Dopo circa tre ore i motori della Luxury 2 vanno in avaria e l’organizzazione invia una seconda imbarcazione, la Summer Love, un caicco turco più grande e più comodo della prima barca, che riesce ad ospitare tutti i migranti in coperta.
La navigazione procede normalmente se, al terzo giorno ed a 40 miglia, dalle nostre coste, un velivolo di Frontex, l’agenzia europea della guardia di frontiera, ne segnala la presenza come “imbarcazione in buone condizioni di galleggiabilità sulla quale si individua una persona ma su cui i rilevatori di risposta termica indicano la possibile presenza di persone in coperta”.
Il velivolo Frontex non rileva rischi per la navigazione. Un’altra domanda è d’uopo: la spiaggia di Izmir dista 87 km dall’Europa, questa è la distanza fra Izmir e l’isola greca di Chios; la distanza per Crotone è di migliaia di chilometri, perché gli scafisti non hanno fatto sbarcare i migranti a Chios? Dopo la segnalazione ed in assenza di un’emergenza richiesta dal caicco e nemmeno rilevata dal velivolo di Frontex, il protocollo prevede che venga fatto un controllo di Polizia da parte della Guardia di Frontiera italiana ed è quello che fa la Guardia di Finanza che, per le condizioni meteo difficili per i tipi di natanti usati, decide di monitorare lo scafo e di tornare alla base per attuare i controlli al suo sbarco. Si può eccepire e si può obiettare ma la procedura non prevedeva nessuna azione di intervento SAR da parte di imbarcazioni pesanti ed è inconcepibile attivare un intervento che non sia dettato da ragioni definite dal protocollo. Un intervento ritenuto necessario ma solo “a posteriori”. Ho letto vere e proprie accuse rivolte ai rappresentanti istituzionali di strage e di omicidio multiplo per quanto accaduto sulla spiaggia di Cutro.
E’ il senno del dopo tragedia, solo pericoloso sciacallaggio mediatico. C’è un elemento a riprova del fatto che il caicco non aveva problemi di navigazione tali attivare un’emergenza ed è il fatto che lo stesso non è naufragato durante la navigazione ma in prossimità della spiaggia dove le condizioni del mare sono attenuate. Fino a cento metri dalla spiaggia l’imbarcazione aveva navigato senza problemi e senza rischi di naufragare fino a quando gli scafisti, che avevano fermato l’imbarcazione in attesa che calasse la sera per sbarcare, hanno notato il lampeggiare di alcuni veicoli dei Carabinieri e della Guardia di Finanza intervenuti per eseguire gli usuali controlli ed hanno virato rapidamente in prossimità di una secca, provocando un capovolgimento del natante che è andato in pezzi. Questi sono i fatti come ricostruiti. Se uno spuntone di roccia ha fatto affondare la nave di crociera più grande della flotta Concordia di fronte all’isola del Giglio, non ci si può meravigliare che una secca abbia fatto spezzare in due un vecchio caicco turco. Non sono d’accordo sul fatto che la frase detta dal Ministro Piantedosi che “la disperazione non può giustificare viaggi che mettano a repentaglio la vita dei figli”, sia da deprecare. E’ un confronto fra qualità della disperazione e quantità dell’ amore per i figli. Personalmente non credo esista una disperazione tale da indurmi a mettere a rischio la vita dei miei figli; ma è la mia considerazione personale che un ministro non dovrebbe mai esprimere, specialmente se è come un animale chiuso in una gabbia circondato da chi vuole sbranarlo. Una tragedia di quelle che si discutono affinché non si ripetano più ma che si ripeteranno puntualmente. L’ineluttabilità del fenomeno immigrazione, ribadito ad ogni piè sospinto, indebolisce qualsiasi possibilità di risolverlo.
L’immigrazione clandestina si può controllare e lo fanno tutti i paesi: In Grecia i barconi non si avvicinano perché non vengono accettati; Malta viene bypassata, Perché? in Spagna vengono letteralmente respinti; in Francia, basta ricordare l’incidente Macron-Meloni per il dirottamento di un battello ONG sulle coste francesi e quello che succede a Ventimiglia; in Finlandia e non solo stanno costruendo un muro; l’Inghilterra paga milioni alla Francia per fermare i migranti a Calais e trasferisce i clandestini in un campo in Rwanda; in Australia chi arriva in mare senza permesso viene relegato a vita nell’isola di Papua Nuova Guinea ecc.. resta l’Italia dove campagne strumentali come quella orchestrata a seguito di una disgrazia rendono il contrasto alla clandestinità molto difficile. Il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri convocato a Cutro, lascia il tempo che trova con un inutile aggravio delle pene per gli scafisti, che sono sempre migranti a cui è affidato il controllo dell’imbarcazione e la cui eliminazione non cambia di un centimetro l’operatività e gli interessi dei trafficanti che restano nelle loro ville in Egitto, in Tunisia ed in Libia.
Dannose diatribe strumentali che accompagnano vere tragedie umanitarie non servono a costruire soluzioni ma predispongono a tollerare l’intollerabile, Nei giorni successivi tutta la flotta italiana è stata mobilitata a “salvare” barche e barconi anche di fronte alle coste tunisine e gli sbarchi di migranti sono quadruplicati. L’Italia è il luogo in cui tutto e possibile. Non credo che sia questa la soluzione del problema ma se questo è quello che si voleva ottenere, il risultato è stato raggiunto e di quei poveri disgraziati sbarcati nel paese sbagliato troveremo tracce drammatiche nelle nostre periferie, nelle nostre stazioni ferroviarie e nella quotidianità di gente pacifica.
Sergio Franchi
Si compattano le opposizioni intorno al pericolo fascista
Tutti insieme contro il fascio
Con la elezione di Elly Schlein a Segretario del PD ha avuto inizio la campagna di reazione del Partito per attuare quello che la nuova Segretario ha definito “il rilancio ed il ritorno ai valori che hanno forgiato questo partito”.
La prima e significativa azione politica per dare vita al nuovo corso è stata la manifestazione antifascista di Firenze. Elly Schlein ha quindi ritenuto che il primo segno di attivismo del nuovo corso sia la lotta al pericolo fascista. Che cosa era successo? In breve sintesi e da quanto testimoniato da un professore del Liceo presente : due studenti di Azione Studentesca stavano distribuendo volantini di fronte al Liceo Michelangiolo di Firenze; secondo una prassi in voga da sempre il volantinaggio di destra non è permesso e quindi. alcuni appartenenti al collettivo di sinistra hanno cercato di fermare il volantinaggio invitando gli studenti a “tornare nelle fogne, perché fascisti e carogne”. Sono intervenuti altri 4 studenti di Azione Studentesca ed è nata una zuffa come quelle che se ne vedono spesso quando vengono a contatto giovani avversari politici.
Un video mostra una brutta scena in cui si prende a calci un giovane a terra. Si va bene ma dov’è il pericolo fascista? Se lo è inventato Annalisa Savino, la preside del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci, cioè di un altro istituto, che con una lettera si rivolge agli studenti ricordando che “è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede”.
Una zuffa tra studenti in cui, una volta tanto quelli di destra le danno e non le prendono, diventa per la signora Savino, attivista del PD già candidata alle primarie locali nel collegio Empoli-Scandicci nel gruppo a sostegno di Ignazio Marino, squadrismo fascista. Ma non è tutto: il Ministro della Pubblica Istruzione si permette di ricordare alla preside che un dirigente di istituto deve restare al di fuori delle diatribe politiche. Questo è troppo: si scenda in piazza, si convochi subito una manifestazione antifascista. Con tutta la buona volontà non riesco ad afferrare la logica ma nemmeno la strategia politica di questa decisione che potrebbe invece servire solo ad esacerbare gli animi.Non si può mobilitare la piazza per una zuffa, una delle tante, fra studenti.
Non si può perché, per esempio, è di questi giorni il rinvio a giudizio di otto giovani dei Collettivi e Centri Sociali di Bologna con l’accusa di “rapina aggravata e lesioni personali aggravate”per avere massacrato di botte alcuni studenti della destra universitaria ed averli derubati. Questo è un rinvio a giudizio e cioè il risultato di un’indagine della Magistratura, non un’ipotesi giornalistica. Ma nessun preside ha ritenuto opportuno intervenire e nessuno ha cercato di strumentalizzare il fatto paventando l’avvento del Comunismo nel nostro Paese. L’opposizione si è subito mobilitata di fronte al pericolo squadrista. Se Elly Schlein e Giuseppe Conte avevano bisogno di una buona ragione per fare una fuitina forse avrebbero potuto trovarne un’altra più credibile. Vi sono tante rivendicazioni in atto: fabbriche in sciopero e vertenze a livello nazionale ed internazionale che avrebbero potuto costituire momento di aggregazione e lotta comune. A sentire le dichiarazioni di Giuseppe Conte e di Elly Schlein in occasione della manifestazione si resta basiti e nasce spontanea la domanda: ma è possibile che in un mondo di crisi economica, di difficoltà sociale, di una pandemia che resta sotto traccia e di rischi di guerra globale, due rilevanti forze politiche, che se ne sono dette peste e corna fino a ieri, si possano oggi riconciliare nella comune lotta contro il Fascismo, nel 2023, in Italia, perché alcuni ragazzi ne hanno pestati altri e perché un Ministro ha ritenuto di richiamare una dipendente del suo ministero alle norme etiche del suo incarico? La fregola dell’alleanza col Movimento 5 Stelle nel nome del “da soli non si vince” è tattica utilitarista quando è proposta a livello di amministrazione locale ma diventa strategia sconsiderata se rappresenta la proposta politica di un nuovo corso del Partito Democratico. Il PD non deve allearsi col M5S perché oltre all’antifascismo è poco altro che li accomuna, ma deve sfidarlo sui temi del lavoro, dei diritti, dell’ambientalismo e della politica internazionale; deve riprendersi i voti che il M5S ha sottratto sventolando il populismo del reddito di cittadinanza, del superbonus ed il doppio gioco del pacifismo inutile. Ricercare la vicinanza di chi ieri ti ha offeso ed umiliato in mille modi è suicidio politico. La manifestazione è stata abbastanza partecipata e molte bandiere con la falce e martello, identiche a quelle sventolate dai russi in Ucraina, sventolavano lungo il corteo.
Nel frattempo la camerata Meloni non era intenta ad organizzare squadracce fasciste ma si muoveva fra India ed Emirati per siglare importanti trattati internazionali e partenariati commerciali.
Sergio Franchi