3 settembre 2007 - 14 anni fa, la presentazione del documentario la Città del Baseball prodotto da John Borgonovo e dal regista Christopher Ralph
Dal documentario City Of Baseball al Nettuno B.C. 1945
Sono trascorsi diciassette anni da quando la troupe americana guidata del produttore John Borgonovo e dal regista Christopher Ralph, presentarono a Nettuno, il documentario Città del Baseball. Le riprese erano state effettuate durante l’estate del 2002, 2003 e 2004. All’epoca collaborai alle traduzioni nelle interviste e raccontai anche parte della storia in diretta e nel sottofondo. Gli fornii anche una copia del filmato (16mm) girato da Mr. Butte tra il 1947 e il 1950, con il quale ero in corrispondenza e gli fornii l’indirizzo della Florida (Riviera Beach) per l’intervista che appare nel film. Il mio ufficio, che era il Museo dello sbarco alleato, divenne in pratica il punto di appoggio, dal quale partivamo per le interviste. Nel mese di giugno del 2007, appena fu pronto il documentario, mi scrisse Christopher Ralph annunciandomi che sarebbe venuto la prima settimana di settembre, e mi chiese se potevo aiutarlo ad organizzare la proiezione. Risposi subito di sì. Organizzai subito il Comitato d’Onore e il Comitato Organizzatore. Buttai giù un programma che prevedeva che predisponessi una mostra fotografica; un intrattenimento musicale con gli artisti “Er Pirata e Lucy” che, tra le altre canzoni, dovevano cantare “Scende il Nettuno in campo” e la proiezione al cortile del forte Sangallo. Parlai con la dirigente Angela Santaniello e con uno dei tre commissari: Maurizio Alicandro per i permessi. Il drappo, da montare all’ingresso sul ponte levatoio, me lo fornì la ditta Tirocchi Pubblicità, le locandine furono curate da Gianni Iannozzi. Con me, sul palco, feci salire il giornalista sportivo Mauro Cugola.
Il presidente del Nettuno Baseball Augusto Spigoni e il direttore sportivo Alberto De Carolis, diedero sin dal primo momento, il nulla osta alla partecipazione di tutta la squadra, comprese le “vecchie glorie”. A tutti questi partecipanti pensai di far consegnare un “Attestato di Merito”; ai produttori e al regista tre statuette del dio Nettuno. Cercai subito gli sponsor e alle 16,30 del 3 settembre 2007 quando al forte Sangallo, arrivarono John Borgonovo, Christopher Ralph e sua moglie (co-produttrice) Yaromil, era tutto pronto. Gli diedi appuntamento alle 18, nel frattempo andai ad Anzio Colonia a prendere il giornalista-storico Gianni Bisiach che feci accomodare in prima fila.
In tutti questi anni il baseball ha subìto dei cambiamenti notevolissimi, sia nell’ambito societario del Nettuno, sia in quello della Federazione. La chiusura, per inagibilità, dello stadio di baseball, sembrava porre fine alle ultime possibilità di resurrezione. Era già accaduto nel 1955, dopo la partenza di Mr. McGarity e la morte del sindaco Ennio Visca. Sembrò che non ci fosse possibilità di iscrivere al squadra al campionato, pur avendo il tricolore cucito sulla casacca. Fu la ditta del polverificio Stacchini di Bagni di Tivoli a sponsorizzare la squadra, a condizione però che i giocatori per essere pagati avevano dovuto accettare di lavorare come operai nella fabbrica.
Da un anno la nuova società Nettuno B.C. 1945 ha acquistato il titolo e messo su una squadra affidata al campione locale Roberto De Franceschi, vincitore di 6 titoli italiani con il Nettuno 5 e con il Grosseto 1 e diverse coppe europee; detentore di record imbattuti nel baseball italiano come le presenze 1369, turni alla battuta 5141, battute valide 1548, doppi 322, giocate di sacrificio 80, battitori colpiti 123; dal 2015 è stato insignito del più alto riconoscimento del baseball italiano, la Hall of Fame. L’obiettivo del presidente Massimiliano Zazza, del direttore sportivo Leonardo Mazzanti, del coordinatore della squadra Pietro De Angelis e, soprattutto dello stesso allenatore Roberto De Franceschi, è quello di: «Riportare gli spettatori sugli spalti dello stadio Steno Borghese.
Uno stadio pieno, a supporto, come noi della “vecchia guardia” eravamo abituati ad avere».
Il Nettuno B.C. batte e corre. I fatti hanno dato ragione alla squadra, in ogni livello, dal presidente ai giocatori che hanno stravinto il girone D, riportando una sola sconfitta e 19 vittorie e corrono veloci alla fase successiva delle qualificazioni per provare a vincere di nuovo lo scudetto tricolore.
Silvano Casaldi