Il Comune di Anzio scopre ora che il servizio di raccolta dei rifiuti non funziona
Tanto tuonò che piovve
Quando si insediò la Commissione Straordinaria di Anzio scrissi, a nome di Uniti Per l’ Ambiente, al Comune per offrire la nostra disponibilità a fornire ai Commissari elementi di conoscenza sui problemi ambientali di Anzio in base alla nostra esperienza . Essendo la nostra apartiticità nota a tutti, contavo sulla nostra credibilità ed ero convinto di aver fatto un gesto utile; un atto di servizio alla Comunità. Non ricevetti nemmeno un cenno di riscontro, nonostante la certezza che la mia lettera fosse pervenuta a chi avrebbe dovuto leggerla.
Tra gli argomenti di cui proponevo l’approfondimento, uno dei piu urgenti, era proprio quello della gestione dei rifiuti il cui contratto, siglato poco tempo prima, non sembrava molto significativo per un territorio come quello di Anzio e sembrava molto l’esito di una specie di copia ed incolla di altri contratti che la ditta AET ha con molti altri comuni dell’interno, nessuno dei quali con le caratteristiche e l’escursione demografica di Anzio. Chi legge il Litorale o chi segue le informazioni sui gruppi di Uniti Per l’Ambiente conosce il mio ripetuto accesso agli atti, il primo accolto e l’ultimo a cui non riesco ancora a ricevere risposte a domande semplici e lecite. Ripetute e ben specificate le ragioni delle critiche e delle lacune che sono formalmente fornite al Comune di Anzio. Manifestai i miei dubbi sin dall’inizio per la tipologia di “aggiudicazione”; avrei preferito una gara di appalto con libera competizione di ditte ben qualificate che avessero esperienza industriale relativa a città a forte vocazione turistica.
Da circa un anno mi sono convinto che il servizio non è adeguato e ne ho chiesto chiarimenti al Comune, citando specifiche inadempienze ed ipotizzandone altre ed il fatto che il Comune oggi affermi di aver “sanzionato” la ditta conferma che le inadempienze ed i disservizi esistevano ed erano consistenti. “L’ammontare ed il numero delle penali accertate nel corso del servizio, va a dimostrare una necessità di intervento sistemico, non potendo ritenersi sostenibile il prosieguo nella continua comminazione di penalità alla ditta né la mancanza di quel corretto dimensionamento, sia in termini di utenze che di servizi, necessario per il raggiungimento di standard di decoro e percentuali di raccolta differenziata” Ora la permanenza della Commissione volge al termine e gli uffici addetti alla gestione del contratto sono giunti alla determinazione che la raccolta, come viene attualmente svolta ad Anzio, non funziona. Si parla di una riprogettazione del servizio e di spese considerevoli per farlo. “Dall’atto di insediamento dell’attuale Dirigente sono state effettuate numerose riunioni, alla presenza della Commissione Straordinaria con la società Ambiente Energia e Territorio spa, in considerazione della superficialità e poca chiarezza della documentazione, sia tecnica che amministrativa, relativa al servizio di igiene urbana affidato alla società”.
Ma la ditta non ci sta ed accusa il dirigente ed il comportamento vessatorio del comune. Non ci volevano anni per arrivare alla conclusione che sia il contratto, sia il progetto e sia la selezione non erano adeguati, ma che avrebbero creato solo problemi, se a questa conclusione è giunto chi, come il sottoscritto, non fa il dirigente di un ufficio ambiente. Perché non si è agito prima? Nessun passo avanti è stato fatto, il compostaggio domestico, che riduce seriamente l’ammontare di rifiuti da smaltire e genera un risparmio apprezzabile non è stato iniziato. Dell’attuazione della “tariffa puntuale” nemmeno a parlarne, dalle ultime informazioni comunicate dal Dirigente, la percentuale di coloro che non pagano la TARI si avvicina al 50% e i cumuli di rifiuti nelle strade questa estate hanno riportato l’atmosfera degli anni di Gestione della Camassa.
Siamo di nuovo con i rifiuti nelle strade e l’ufficio addetto sembra incapace di gestire la situazione se la ditta si permette di chiudere anche i due centri di raccolta. Ora che il Commissariamento di Anzio volge al termine è in programma una ristrutturazione del servizio che si dice costi ai contribuenti circa 100.000 Euro e poi? Ristrutturare nell’ambito contrattuale? A che condizioni? Con quali garanzie visto che alla ditta si attribuiscono anche carenze organizzative? Con una ripetizione di gara? Cosa difficile perché la ditta AET rifiuta molte delle responsabilità che le vengono addebitate ed aprirà un contenzioso legale.
I Commissari lasciano Anzio con un problema grosso come una casa perché, per chi non lo sapesse, la gestione del contratto e la responsabilità della raccolta dei rifiuti rappresentano gli oneri, economico e gestionale, più onerosi in assoluto di un comune come Anzio. Sarà la politica erede di quella passata che dovrà gestire un problema cosi difficile e che sarebbe stato meno difficile se fosse stato gestito in modo diverso sin dall’inizio.
Sergio Franchi
C’è bisogno di attività per bilanciare una politica incapace
UPA fuori dai partiti
Uniti Per l’Ambiente nasce dall’incontro fra i due comitati, quello di Lavinio e quello dei Cittadini della Sacida, nel tentativo di bloccare la realizzazione di due centrali per la trasformazione di rifiuti organici in biometano. Sono passati oltre sette anni e su quel fronte i risultati sono stati buoni: delle due centrali previste, una in via Nazzari ed una in via della Spadellata, si riuscì ad arrestare l’iter autorizzativo di una delle due, quella di via Amadeo Nazzari, ma la seconda, quella di via della Spadellata che, ricordiamolo, è stata realizzata nonostante la sua ubicazione sia in deroga alle distanze di sicurezza previste a salvaguardia degli insediamenti abitativi e scolastici pre-esistenti nella zona, era già stata autorizzata col placet comunale, senza che nessuno ne avesse dato notizia agli gli abitanti della zona.Quella di Uniti Per l’Ambiente non era una battaglia ideologica contro la trasformazione anaerobica dei rifiuti organici ma una sacrosanta presa di posizione contro quelle centrali perché ubicate in una zona fortemente antropizzata e del tutto inadatta ad ospitare impianti del genere. Altri gruppi si mobilitarono, ci fu un comitato che fu creato ad hoc che servì solo a far fare un po’ di carriera politica a chi lo aveva creato ma non ne rimase niente. Uniti Per l’Ambiente continuò il suo impegno e lo fece in un modo originale perché si trasformò in un coordinamento associativo disponibile anche per realizzare altri progetti in difesa del territorio.
La ferrea apartiticità e la decisa scelta etica hanno espulso, nel tempo, ogni contaminazione divisiva ed ogni coinvolgimento strumentale permettendo al coordinamento di crescere con la condivisione di altri gruppi ed altri comitati. Uniti Per l’Ambiente non è un’associazione, non ha presidenti, non ha tesorieri e nemmeno un consiglio direttivo perché è un consesso in continuo divenire che si esprime attraverso le collaborazioni ed i progetti e opera in un coordinamento del gruppo che ne costituisce l’ossatura e che si chiama Action perché prelude al concetto del fare. Uniti Per l’Ambiente si riferisce però ad un documento condiviso che non è uno Statuto ma si chiama proprio termini di riferimento perché definisce le modalità etiche ed operative del gruppo. Chi può partecipare ad Uniti Per l’Ambiente? Ogni persona onesta che non voglia limitarsi a criticare e giudicare ma che intenda dare un piccolo contributo nella direzione condivisa. Nessuna preclusione per ragioni di genere, di razza, di religione, di condizione sociale ma solo quella di apartiticità che significa che nell’ambito di Uniti Per l’Ambiente o in relazione ad esso non è permesso fare attività riferita a partiti politici. Le attività di UPA sono quelle condivise che si riferiscono all’ambiente ed alla difesa del territorio. I progetti e le attività vengono discusse e decise nelle riunioni settimanali che avvengono quasi esclusivamente on line. La partecipazione è quella che è possibile dare compatibilmente con le proprie attività lavorative o di famiglia. Nella sua configurazione operativa UPA è attivo nella gestione dei rifiuti e delle iniziative ad essa relative, come il compostaggio domestico. E’ attivo nel controllo dell’inquinamento dell’aria e di quello da attività elettromagnetica. E’ attivo nella difesa del verde e della protezione della flora. E’ attivo nella difesa dei diritti degli animali. E’ attivo nella divulgazione dell’educazione ambientale e della difesa della legalità che ad essa è spesso legata. UPA non ha mai ricevuto nessun finanziamento da enti pubblici o privati ma finanzia tutte le proprie attività con il contributo dei sui aderenti. Non ci vuole molto a verificare che Uniti Per l’Ambiente è un coordinamento per la difesa ambientale unico sul territorio sia per la sua conformazione e sia per il suo totale ripudio di ogni attività legata o riferita a partiti politici.
Dopo anni di lavoro insieme un gruppo di volontari partecipa all’attività comune con la convinzione che l’adesione di qualche nuovo elemento potrebbe incrementare livello ed ampiezza degli interventi in difesa del territorio,
Per questo invitiamo chiunque abbia le caratteristiche sopra indicate e voglia decidere ed agire con noi di contattarmi alla mail sergiofranchi@hotmail.com .
Sergio Franchi