SIMPOSIO
Giuliana Bellorini
Coordinatrice corrispondente
del salotto sede del Simposio
22 aprile: un giorno per ricordare la Terra?
Eppure il giorno dedicato alla Terra, non è una festività da ricordare una sola volta all’anno. Noi viviamo TUTTI INSIEME ogni minuto, ogni istante in questa nostra unica casa. Una casa di tutti dove ogni necessità da soddisfare ci viene offerta “gratuitamente”. Ma, non è così… sarebbe, in questo breve spazio, troppo lungo elencare le disuguaglianze che esistono nella ripartizione dei suoi beni. Uno scandalo che ha motivato molti volonterosi a denunciare con campagne di protesta questa terribile ingiustizia; e iniziative finalizzate ad aiutare i più sfortunati… iniziative che non trovano se non un esiguo spazio d’azione compromesso non di rado da profittatori che speculano disonestamente.
Oggi non mancano le informazioni, tutti possono approfondire e documentarsi, ma nella inesorabile corsa quotidiana, la nostra sensibilità sembra sempre più refrattaria e la "carità", un tempo strumento di civica e umana convivenza, può diventare un veloce mezzo di redenzione delle coscienze. Mantenere, innanzitutto, la nostra umanità, diventa il primo passo necessario.
Giuliana
Sei la mia terra
Rotondo, celeste, bagnato globo
Tu giri su te stesso
Avvolto da una nube bianca
L’ozono.
Terra degli avi
Unica casa dell’uomo
Rotonda terra sotto il piede
Di nostra Veneranda Madre.
A te dobbiamo la vita
0Grati per le montagne e le pianure
Felici di bagnarci nelle tue acque pure.
Ci hai mostrato la via della bellezza
Ci hai donato il pianeta più bello
Dell’universo da noi conosciuto
E tu non vorresti mai essere graffiato
Bruciato, tagliato, seccato ingiustamente
Scalfito e reso schiavo.
Terra meravigliosa io ti amo per i tuoi colori
Ti adoro per i profumi
Ti amo per le meraviglie che mi regali.
Tu terra rotonda giri e giri e
Non ti fermi mai.
Tu avvolta dall’universo immenso
Sei il mio unico punto fermo
E quando chiudo gli occhi
L’unico pensiero che ho, È
Ti salverò.
Rita Salimbeni
Ardea, 24 luglio 2023
Domenica 28 aprile - ore 17:00
LEONARDO,
AL DI QUA DEL GENIO
con Sergio Bedeschi
LEONARDO DA VINCI
un genio immenso.
Ne abbiamo celebrato il pensiero, la fantasia e tante altre sue incredibili qualità soltanto quattro anni fa, nel 2019, quando ricorreva il centenario della sua morte. Precoce nel disegno e nella pittura prima di tutto, se è vero come è vero che non ancora quindicenne, nella Bottega del Verrocchio dove era entrato come lavorante, non cessava di stupire per la finezza del tratto sfumato e per l’unicità delle ombre quasi sapesse cogliere il respiro del mondo.
Si racconta che lo stesso Verrocchio, sconfortato nel confronto tra le sue pitture e i primi lavori del ragazzo, decidesse di abbandonare per sempre la pittura per darsi alla scultura. Cosa che davvero poi avvenne.
TANTE IDEE E NON PITTURA E DISEGNO, MA…
Leonardo nella sua vita progettò (con disegni che già da soli sono spesso un’opera d’arte) congegni meccanici, macchine, paesaggi e figure umane che la gente comune poteva soltanto pensare e immaginare come fantasie futuristiche. Poco importa se di tutta quella moltitudine di idee e di progetti ben poco, per ragioni diverse, fu realizzato.
Qualche maldicente diceva che Leonardo tutto cominciava e nulla finiva. Michelangelo era tra questi. Si racconta di una vera e propria rissa scoppiata tra i due in Piazza della Signoria quando Leonardo (certo non fu un comportamento simpatico) si schierò tra coloro che si opposero al posizionamento della sontuosa statua del David nella stessa Piazza. Pare che, al giudizio dato da Leonardo sulle figure di Michelangelo, a sua detta troppo “atletiche e muscolari”, il futuro scultore del Mosè ebbe a rispondergli, in faccia a brutto muso, qualcosa di molto simile: “Solo quei caponi di milanesi potevano credere che tu completassi il Cavallo”. Alludeva alla gigantesca statua equestre che avrebbe dovuto celebrare il vecchio Francesco Sforza e che, come tantissime altre cose, finì miseramente dopo il progetto. Duello tra prime donne, lo definirono i cronisti dell’epoca.
MOLTI I PETTEGOLEZZI E…
anche LE CRITICHE!
Anche da Michelangelo, che non aveva tutti i torti: l’incostanza di Leonardo è stata una realtà imperdonabile. Per non guardare alla sua spregiudicatezza (per non dire altro) nel tentare nuove tecniche pittoriche con cera calda ed altri avventurosi espedienti che hanno reso fin da subito così delicato ed effimero il capolavoro de “L’ultima cena” di Santa Maria delle Grazie.
Quando non addirittura concludere con un rapido disastro come fu per “La battaglia di Anghiari”. Dunque il genio aveva i suoi difetti? Le sue debolezze, le sue fragilità oltre all’incostanza di tutto cominciare e nulla finire? E come poteva non essere?
Ecco allora il titolo del Simposio:
“Leonardo, al di qua del genio”. Un genio che sapeva rovistare dappertutto, pittura, scultura, architettura, musica, astronomia, anatomia, ottica, fisiognomica (studio dei volti umani), geometria, ingegneria.
E LA MATEMATICA?
E qui casca l’asino, come si dice in gergo. Qualcuno nell’euforia dell’esaltazione del personaggio è venuto a raccontarci che fu un genio anche nella Matematica. Una sciocchezza grande come Leonardo, una non verità. E lo diciamo con tutto il più grande rispetto, dato che, anche in assenza di conoscenze matematiche, egli ha poi raggiunto le vette supreme che ha raggiunto.
Un genio ancor più grande di quello che fin qui avevamo stimato. Ma la Matematica, entrata in Europa dall’antica Grecia e dall’Islam ormai da parecchio tempo, proprio non riusciva a entrargli dentro. Non lo diremmo se egli, in taluni dei suoi Codici, non ci avesse lasciato testimonianza scritta, con calcoli sballati, tentativi assurdi, errori banali, talvolta ingenui e infantili che egli ci ha generosamente conservato e che noi sveleremo con tutta la simpatia e il rispetto verso quel grande. Che grande fu oltre ogni immaginazione se, anche in assenza della nuova scienza, ci ha saputo portare tanto lontano.
Simposio in via Venezia, 19, Lido di Cincinnato - ANZIO