Sia ad Anzio che a Nettuno si voterà nel 2025
Proroga commissariamento
“Con la proroga del commissariamento di Anzio e Nettuno, Comuni del Lazio sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata, lo Stato oggi ribadisce la sua presenza e autorità. Già nei mesi scorsi abbiamo portato ad Anzio le Commissioni Antimafia di Consiglio regionale e Parlamento in seduta congiunta per dare un segnale forte e un sostegno soprattutto a quella parte sana della società civile che ogni giorno lotta contro la criminalità. Questa proroga è un punto a favore per il ripristino della legalità e un passo in avanti nel complesso percorso di bonifica del tessuto politico, amministrativo, produttivo e sociale del territorio. Per avanzare in questa direzione, ora è indispensabile che sia resa pubblica al più presto la lista dei politici incandidabili entro le prossime elezioni europee 2024, ormai alle porte, affinché con questo processo di rigenerazione sia sciolto, grazie alle Autorità competenti nelle quali ripongo la mia piena fiducia, l’intreccio tra politica e criminalità e nasca un nuovo e sano patto di rappresentanza con la comunità locale”.
Così la consigliera regionale Pd del Lazio, Vice presidente della I Commissione Antimafia alla Pisana.
Rosa Lella
Ufficio Stampa
Cons. Eleonora Mattia
Il prossimo 15 ottobre si conoscerà il destino della costruzione sul porto di Nettuno
La storia infinita dell’ecomostro
Forse, ancora una volta il cosiddetto Ecomostro che fa brutta mostra di sé nella Marina di Nettuno riuscirà a scamparla e non verrà abbattuto. Ciò perché la Società che gestisce il porto si è rivolta al Tar del Lazio chiedendo l’annullamento di diniego Dia in sanatoria ed il diniego alla variante di costruzione.
Ma il Comune di Nettuno non ci sta, come tutti i cittadini che ci tengono alla loro città, perché la costruzione, ossia lo scheletro che da 15 anni si erge sul porto, deturpa il paesaggio. Molte associazioni locali, molti comuni cittadini, subito dopo la sua realizzazione, insorsero, perché pur essendo un edificio con funzione polifunzionale, era stato palesemente costruito con un volume superiore al previsto in un’area che deve rispettare i vincoli paesaggistici. Tredici anni fa il Comune emise un’ordinanza di abbattimento che in effetti non è mai avvenuto. Eppure nel 2014 il Tribunale di Velletri condannò a dieci mesi di reclusione l’ex Amministratore delegato del Marina, imponendo il risarcimento al Comune (mai avvenuto).
Poi è subentrata la prescrizione e così si è arrivati al 2024 con la richiesta di annullamento da parte della Società ed al suo riutilizzo mediante delle varianti volumetriche. Ora si attende l’udienza che è fissata per il prossimo 15 ottobre, quando finalmente si farà chiarezza: si riconfermerà l’abbattimento dell’Ecomostro o si prenderà in considerazione il ricorso della Marina? Intanto quando si scatta una foto al porto di Nettuno ecco che viene rovinata da questa costruzione che da 15 anni compromette ogni inquadratura. Ma tanto in Italia le cose vanno purtroppo così: quando si deve abbattere un manufatto abusivo si tentenna fino alla prescrizione. Figuriamoci se per l’Ecomostro la legge verrà applicata! Solo così il Comune potrebbe aspirare al risarcimento ed i cittadini al riconoscimento delle loro giuste rimostranze.
Rita Cerasani