Focus: la casa familiare nella disgregazione della famiglia
A chi resta la casa?
Quando una relazione sentimentale finisce, sia nel caso di matrimonio che di convivenza, una delle prime criticità da risolvere è capire a chi resterà la casa familiare, ovvero l’immobile dove si è svolta la vita familiare fino a quel momento.
In assenza di figli valgono le ordinarie regole civilistiche. Quando invece la coppia ha dei figli, la casa resterà al genitore presso cui saranno prevalentemente collocati questi ultimi. Infatti, in questo caso, deve essere tutelato l’interesse della prole alla conservazione del proprio habitat domestico, delle proprie consuetudini di vita e delle relazioni sociali che in tale ambiente si sono radicate. Abbiamo già parlato, in precedenti numeri di questo periodico, della differenza tra affidamento e collocamento della prole, evidenziando come il collocamento indichi il genitore con cui prevalentemente vive la prole.
Su questo argomento (l’assegnazione della casa familiare) si innesta un groviglio di profili problematici che la giurisprudenza, nel tempo, ha contribuito a dipanare e chiarire. Nei prossimi numeri cercheremo di affrontare alcuni di questi nodi problematici, quelli più diffusi nella realtà, in modo da offrire una panoramica ampia su una questione molto sentita nelle famiglie italiane, anche in considerazione del valore economico e culturale del “bene casa”.
In questo articolo invece ci concentreremo sull’assegnazione, cercando di capire se è sempre indispensabile assegnare l’immobile ad uno dei coniugi escludendone dal godimento l’altro oppure se sono possibili soluzioni diverse.
Nella realtà l’assegnazione ad un solo coniuge è la soluzione assolutamente prevalente, anche se è dato registrarequalche pronuncia di contenuto diverso. Ci sono casi in cui, ad esempio, la casa familiare ha dimensioni e caratteristiche che ne consentono la semplice divisione in due unità autonome, ciascuna idonea a soddisfare l’esigenza abitativa di ciascun coniuge e della prole. In questi casi potrebbe essere disposto un collocamento paritetico tra i genitori, con assegnazione a ciascuno di una frazione dell’immobile. Questa possibilità resta subordinata, oltre che alla sua fattibilità tecnica, anche al perseguimento del miglior interesse della prole, che può mantenere un rapporto continuativo con entrambi i genitori, perseguendo una piena condivisione dell’affidamento (Trib. Marsala Ord. 7.10.2021, Cass. 22266/2020, Trib. Gorizia dec. 26.5.2022).
In altri casi la scelta è stata più radicale, optando per lasciare l’immobile “ai figli” che continuano a vivervi stabilmente, con i genitori che vi si alternano. Si tratta di una soluzione totalmente divergente da quella cui siamo abituati: non sono i figli a doversi spostare da un genitore all’altro ma i genitori stessi. Questa opzione, che“presuppone una seria e concordata organizzazione dei genitori a ciò funzionale, nel rispetto e nell’esercizio della responsabilità genitoriale di ciascuno” (Cass 6810/2023), è stata oggetto di una recente pronuncia di merito (Corte d’Appello di Torino dec. 314/2024). E’ evidente che una simile scelta abbia dei vantaggi, ma è difficilmente percorribile nella realtà; richiede infatti che i genitori abbiano la disponibilità ciascuno di un immobile dove vivere quando non è il loro turno di stare nella casa familiare con i figli, richiede inoltre che i rapporti tra i coniugi siano tali da consentire la cogestione di uno spazio abitativo comune, condizione questa tutt’altro che ricorrente nelle coppie in crisi. Quindi questa soluzione deve essere ampiamente ponderata, per garantire ai genitori la serenità necessaria a far vivere serenamente alla prole la separazione, senza imporre condizioni che potrebbero rivelarsi di impossibile gestione.
Avv. Alessandra Lupi
L’Avv. Alessandra Lupi riceve a Lido dei Pini e Roma, previo appuntamento telefonico ai numeri 06.9178201 – 349.6358027.
Se avete domande su questo argomento potete scriverle all’indirizzo mail studiolegaleal@virgilio.it, è possibile approfondire gli argomenti consultando la pagina Instagramalessandralupiavv (#iltaccuinogiuridicodellavvalessandralupi).
La proposta per realizzare un museo per gli 80 anni del baseball a Nettuno
Dallo Sbarco... alla Città del Baseball
Da più parti pervengono sollecitazioni per una forte ed adeguata valorizzazione dell’ormai sedimentata tradizione relativa al Baseball, attività nata a seguito dello Sbarco Alleato di inizio 1944, unitamente all’auspicio, sentito, di realizzare un Museo che colleghi in qualche modo Sbarco e Baseball.
L’idea, al di là di chi la propone, può sicuramente coltivarsi, trovando nella popolazione locale tantissimi sostenitori, e pertanto si ritiene in qualche modo di diffonderla pubblicamente al fine di raccogliere contributi ed apporti augurabilmente positivi in un’ottica di realizzazione, legando appunto l’evento dello Sbarco e la pratica sportiva che tantissimo lustro ha arrecato all’immagine di questa bellissima città.
Il Museo del Baseball di Nettuno è un’iniziativa intesa a celebrare la storia, l’introduzione, la crescita e l’influenza del Baseball nella città di Nettuno. Il progetto, in fase embrionale, si propone di onorare il legame tra lo Sbarco Alleato a Nettuno durante la Seconda Guerra Mondiale e l’introduzione del Baseball in Italia grazie ai soldati americani.
Nel 2024 si celebrano 80 anni dalla “Nascita” del Baseball a Nettuno.
Fase 1: Creazione del Museo
Realizzare un Museo dedicato alla storia del Baseball a Nettuno, nel contesto dell’attuale Museo dello Sbarco, accessibile tramite un sito web dedicato.
Fase 2: Raccolta di Artefatti e Documenti
Coinvolgere istituzioni locali, associazioni sportive e famiglie per raccogliere artefatti, uniformi, attrezzature e documenti relativi alla storia del Baseball a Nettuno, anche organizzando una campagna di raccolta fondi per finanziare l’acquisizione e la conservazione di questi materiali.
Preparare le sale espositive, le vetrine, l’illuminazione, lo stoccaggio, il piano di sicurezza e antincendio, i programmi dei volontari.
Fase 3: Marketing e Promozione
Implementare una strategia di marketing e promozione su piattaforme online e offline per aumentare la consapevolezza del Museo del Baseball di Nettuno, legato al Museo dello Sbarco. Collaborare con agenzie di viaggio, il Dipartimento dello Stato (USA) e tour operator per includere il Museo nei loro pacchetti turistici.
Fase 4: Creazione di Itinerari Tematici
Sviluppare itinerari tematici che guidino i visitatori attraverso i luoghi storici legati al Baseball nella città di Nettuno, inclusi campi da baseball, luoghi di ritrovo dei soldati e punti di interesse storico.
Integrare tecnologie digitali, come app mobili o guide audio, per arricchire l’esperienza dei visitatori. I temi interpretativi ed espositivi saranno compatibili con l’Interpretazione come stabilito dall’Associazione Nazionale per l’Interpretazione (USA).
Fase 5: Programmi Formativi e Eventi Speciali
Organizzare programmi formativi di storia per scuole locali e gruppi giovanili per diffondere le regole del Baseball.
Pianificare eventi speciali, come partite di baseball storiche, conferenze, proiezioni di film e mostre temporanee, per coinvolgere la comunità locale e i visitatori.
Fase 6: Installazione della Statua del Soldato Giocatore
Posizionare eventualmente una statua a grandezza naturale del Soldato nella piazza principale di Nettuno, vicino alla stazione ferroviaria o altro luogo da identificare.
La statua servirà come punto focale per il Museo, per interessare i visitatori al Museo, per identificare l’ubicazione e come arrivarci, e allo stesso tempo per simboleggiare l’inizio della diffusione del Baseball in Italia. Ciò rafforza l’esistenza del motto di Nettuno “Città del Baseball”.
Alla luce di quanto sopra il Museo dello Sbarco e del Baseball di Nettuno rappresenterebbe un’opportunità unica per celebrare la storia e la cultura del Baseball in Italia, e per onorare il contributo dei soldati alleati durante la Seconda Guerra Mondiale.
Attraverso la preservazione del patrimonio storico, esposizioni statistiche, e l’attività divulgativa, il Museo contribuirebbe a mantenere vivo il ricordo dell’evento dello Sbarco, farebbe lievitare la passione per il Baseball e, nel contempo, si verrebbe a potenziare il dialogo interculturale e lo spirito sportivo in un contesto che va oltre l’ambito locale.
La Commissione Straordinaria
Giallongo, Reppucci, Infantino
Pranzo di beneficenza
In un mondo spesso frenetico e individualista, ci sono momenti in cui la generosità e la solidarietà emergono come una luce calda e accogliente. Uno di questi momenti è il pranzo di beneficenza, un’occasione in cui le tavole si uniscono per nutrire non solo i corpi, ma anche le anime.
Il Rotary Club Costa Neroniana ha abbracciato questa nobile causa, organizzando un pranzo speciale presso la Parrocchia San Benedetto di Anzio. Il 21 Aprile sarà un giorno in cui i cuori si apriranno e le mani si stringeranno per sostenere chi ha bisogno. Molti i Soci che parteciperanno come Volontari.
Gli Sponsor: Questo evento non sarebbe possibile senza il sostegno di ristoranti, supermercati e pasticcerie locali. Il Supermercato Tigre Amico di Anzio, guidato da Gianluca De Santis, ha già dimostrato la sua generosità fornendo le bevande per il pranzo, mentre il Ristorante Molo 5.63, nella persona di Cristina Giovannini, fornirà i primi piatti. Altri Sponsor stanno unendosi a questa catena di solidarietà, dimostrando che, quando le imprese locali si uniscono, possono fare la differenza, perché un pranzo di beneficenza non è solo cibo, ma un abbraccio.
Unisciti a Noi: Se sei un ristorante o una pasticceria interessata a partecipare come Sponsor, contattaci alla Segreteria (segreteria@rotarycostaneroniana.org). Insieme possiamo fare la differenza e contribuire a un mondo più solidale.
Rotary Club Costa Neroniana