La confusione regna nelle alleanze fatte per vincere, non per governare
In politica non c’è campo
Si chiamano partiti perché dividono, creano parti diversificate per aggregare coloro che di una parte condividono il significato e gli intenti. Nella loro conformazione politica costituiscono associazioni fra cittadini che hanno la stessa visione della società, distinguendosi generalmente in due macro-aree, quella progressista e quella conservatrice e condividendo le stesse proposte per raggiungerne gli obiettivi. Se questa definizione si avvicina alla realtà, dove è la logica di quanto sta avvenendo nell’ala progressista dello scenario politico italiano? Non che la logica debba sempre essere necessariamente prerogativa di un partito ma essa resta il metro di misura che la gente usa, generalmente, per dare il consenso e per far prevalere un partito nella selezione della classe da scegliere per guidare il Paese.
L’arte nobile della rappresentanza dei cittadini nelle varie istanze di governo si trasforma troppo spesso in un mezzo per raggiugere il potere perdendo completamente l’afflato ideale dello spirito di servizio. La finalità di “governare” e cioè di porre in atto un programma di decisioni per dar vita ad una visione condivisa, sembra diventata un obiettivo trascurabile. Non è di guerra che sto parlando ma di battaglie, di schermaglie che servono più ai segretari di partito per esercitare il proprio potere decisionale, che di modi per raggiungere obiettivi politici, anche perché la politica è un’altra cosa. Le elezioni regionali sono competizioni importanti perché le regioni godono di una notevole autonomia in molte aree e ciò sarà ancora più vero in futuro.
Dopo la vittoria della candidata grillina in Sardegna,eletta da una coalizione di partiti messi insieme per prevalere ma non per sviluppare un programma condiviso e con il partito che l’ha proposta che ha preso il 7% dei voti, sembrava che questo fosse l’uovo di colombo per battere la coalizione avversa. Ma l’Abruzzo e la logica hanno detto che non è così. Poi ci sarà la Basilicata ed il Piemonte ed i giocatori saranno gli stessi con lo stesso scopo, quello di prevalere nei confronti della coalizione avversaria che appare più omogenea e coesa, ma anche nei confronti l’alleato di una notte. Letta lo aveva chiamato campo largo ma era diventato un posto in cui si entrava, si facevano i propri bisogni e poi si usciva. Ed oggi è ancora cosi con i due partiti più significativi , PD e Movimento 5 Stelle, che si rifiutano a vicenda ma che si alleano al vertice e vengono ridimensionati dai propri elettori.
Quel vecchio “comunista”di Piero Sansonetti, che di sinistra ne sa molto, insiste nel negare l’esistenza di Giuseppe Conte, dice che si tratta di un personaggio immaginario, di un ectoplasma che si muove nello scenario politico in cerca di un significato; non ha risparmiato nemmeno Elly Schlein che ha definito “inconsistente, priva di storia politica, di esperienza, e di conoscenza politica, del tutto estranea alla vita del partito, e che fino ad oggi si è mostrata incapace di esprimere una qualsiasi linea politica”.
Condivido nel merito i giudizi del direttore dell’Unità e quindi, se questi sono i leader, non si può parlare di campo largo o campetto: non c’è campo, come quando ci affanniamo alla ricerca del segnale. in assenza di copertura telefonica. Sequello del gratta e vinci può essere, però, un gioco che si attaglia perfettamente all’inconsistenza politica del Movimento 5 Stelle ed al suo super adattabile leader, non appare giustificabile nei confronti del PD, un grande partito, erede di una storia che ha contribuito alla costruzione dell’Italia moderna. Che senso ha per il partito storico della sinistra italiana ricercare a tutti i costi l’alleanza con la meno affidabile e la meno coerente compagine del panorama politico che ha espresso personaggi come Di Maio, Virginia Raggi, Toninelli, Lucia Azzolina e tanti altri e che ha fatto danni economici al nostro Paese che ci vorranno generazioni per ripagare? E pensare che dopo aver lucrato politicamente alimentando il poltronismo retribuito e restaurando ville private e castelli che i lavoratoriitaliani pagheranno per i decenni a venire, Giuseppe Conte sta raccontando in giro la fandonia che, se vince lui, ritornerà il reddito di cittadinanza.
In Campania la classifica dei santi è la seguente: Maradona, Giuseppe Conte e San Gennaro. Ma che ch’azzecca il PD con questa gente? Perché farsi prendere in giro da chi se potesse ci darebbe fuoco? Che necessità c’è di vincere in un’ammucchiata di partiti un’elezione regionale magari per esprimere una presidente grillina? Dove è la ricostruzione del partito? Dov’è il progetto? Chi è il direttore dei lavori e chi sono le maestranze? Vengano rimossi i cacicchi ed il potere locale che essi hanno acquisito sotto la bandiera del PD. Se Elly Schlein si sta rivelando incapace si abbia il coraggio di affermarlo con atti formali per evitare che persone di spessore come Gianni Cuperlo, debbano vergognarsi per il suo partito per il teatrino che è andato in scena in Basilicata e per quello che sta andando in onda in Puglia ed in Piemonte. Non c’è visione, non c’è progetto, non c’è campo… vincere per vincere non basta per governare.
Sergio Franchi
Divulgazione ambientale per i diversamente giovani
Eco incontri UPA
Conoscere per deliberare o più semplicemente informarsi per partecipare sono due aspetti dello stesso binomio logico sul quale si basa l’intelaiatura di una democrazia moderna. Per coloro che dispongono di tempo libero l’interesse può essere quello di ampliare la propria conoscenza in modo da poterla impiegare in modo proficuo. Rientra nelle attività di Uniti Per l’Ambiente (UPA) quella di divulgare conoscenze destinate alla difesa dell’ambiente e del territorio. I progetti realizzati o in essere sono quasi esclusivamente di tipo didattico ad integrazione scolasticae cioè destinati ai cittadini di domani. Organizzato da Sandro Remiddi, Uniti Per l’Ambiente ha in programma una campagna di incontri qualificati destinati a coloro che hanno concluso la loro vita lavorativa o che comunque rientrano nel novero dei diversamente giovani.
“Eco-incontri” è un progetto di lunga durata fondato su moduli di divulgazione ambientale ed ha il doppio scopo: di far conoscere aspetti ed attività inerenti l’ambiente ma ha anche la finalità di permettere, a coloro che lo vogliano, di aderire ad attività volte alla difesa del territorio che il Coordinamento UPA organizza nell’ambito locale. Dopo accordi intercorsi con l’Associazione di Promozione Sociale Nicla Millestorie, che gestisce il Centro Anziani Renato Salvini di Anzio, è stato definito un programma di incontri e gli argomenti che verranno trattati. In occasione di ciascun incontro ogni convenuto potrà aderire ad uno dei gruppi gestiti da Uniti Per l’Ambiente che permettono lo scambio e la divulgazione di informazioni ambientali. Chi fosse interessato/a a collaborare con Uniti Per l’Ambiente in attività sul territorio potrà contattare coloro che saranno presenti perottenere informazioni in merito.
Sergio Franchi
Il programma degli incontri è il seguente:
Lunedì 6 maggio 2024 ore 10,00
Gocce di Consapevolezza: ridurre il consumo d’acqua nella vita quotidiana. Docente Sandro Remiddi.
Venerdì 10 maggio 2024 ore 10,00
Mobilità verde; scelte sostenibili per un futuro in movimento, Docente Paola Leoncini.
Lunedì 13 maggio 2024 ore 10,00
Zero Rifiuti: Strategie per Ridurre i Consumi di Rifiuti solidi urbani - Compostaggio. Docente Marco Mandelli.
Venerdì 17 maggio 2024 ore 10,00
Plastica Responsabile: ridurre i consumi e prevenire l’inquinamento ambientale. Docente Paola Pizzuti.
Lunedì 20 maggio 2024 ore 10,00
Energia Rinnovabile e Efficienza Energetica (fotovoltaico) Docente Sergio Pietruccioli.
Lunedì 27 maggio 2024 ore 10,00
Le Api, l’ecosistema e il loro Impatto nella Natura e nella Vita dell’Uomo (dimostrazione con arnia didattica) Docente Marco Vignocchi.