NETTUNO - 1.600 metri di costa marittima a rischio sigilli
Varchi per la spiaggia
I cancelli di accesso alle spiagge compresi tra il civico 87 ed il civico 145 di via Gramsci a Nettuno, potrebbero essere chiusi per sempre, e soltanto in seguito, come previsto dal Regolamento Regionale 19/2016 art. 13 c. 5, “il Comune ha l’obbligo di individuare, a propria discrezione, ogni trecento metri, i varchi più idonei per il libero e gratuito accesso in spiaggia a favore della collettività”.
E’ quanto emerge a seguito di un’analisi tecnico-amministrativa esposta ieri dal Dott. Simone Massari durante l’assemblea pubblica del Comitato Cittadino per la riapertura delle discese al mare, tenutasi presso il ristorante Golosone di Nettuno.
Durante l’intervento di un’ora e venti minuti, il parere rilasciato alla presenza del fondatore del Comitato, Ing. Vincenzo D’Errico e del Legale Rappresentante Avv. Adolfo Bruno, lascia poche speranze di sorta ai proprietari delle lussuose abitazioni che affacciano sulla Riviera di Ponente della Città di Nettuno.
La questione va avanti da diversi anni, ma nessuna Amministrazione Comunale succedutasi, tra un commissariamento e l’altro, è riuscita a districare il dedalo normativo che avvolge la vicenda.
Anche il Prefetto Dott. Antonio Reppucci si trova in uno stato di “inerzia amministrativa” dichiarando in un post: “…una proprietà pubblica delle discese al mare non è stata mai provata con atti e documenti probanti… magari esistessero tali atti, … il Comune opererebbe immediatamente a tutela dell’interesse collettivo”.
Il parere, basato proprio su atti e norme amministrative probanti, individua i cancelli dei privati che accedono direttamente all’arenile come: “opere edilizie edificatenella fascia di salvaguardia del Demanio Marittimo, area inviolabile ed inalterabile nel tempo da nessun privato cittadino, ma ad esclusivo uso della collettività, dove nulla può accadere senza il rilascio di un nulla osta da parte delle autorità marittime”.
“La soluzione era all’evidenza di tutti, il fatto che nessuno fosse riuscito a vederla, non vuol dire che la cosa non esistesse” replica Massari, dicendosi pronto ad esporre, ai proprietari delle abitazioni, lo status quo della situazione, tramite un tavolo tecnico, per: “…rendere edotti i proprietari dei fondi che affacciano sul mare, dei possibili rischi a cui vanno incontro”.
Tale “presa di coscienza” eviterebbe, nell’interesse di tutti, un inutile iter amministrativo ed un possibile calvario giudiziario”.
Il Comitato dei Mille
Si è tenuta domenica 7 aprile al santuario S. Maria delle Grazie e S. Maria Goretti
Rappresentazione della Passione
Alle ore 18 di domenica 7 aprile si è tenuta, presieduta dal vescovo Viva, al Santuario S. Maria delle Grazie e S. Maria Goretti una solenne celebrazione per ricordare la ricorrenza della Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo, promossa dal presidente dell’Ente omonimo Onori.
Presenti il commissario Reppucci e la d.ssa Lusena per il Comune di Nettuno e rappresentanti della Polizia di stato, dell’Arma cc., della Guardia di Finanza, della Guardia Costiera, dell’Esercito, il Garante per l’infanzia Baldo.
Il Vescovo Viva nella omelia ha sottolineato il valore della Sacra Rappresentazione, come tradizione artistica che alimenta e vivifica la fede ed anche valori non solo cristiani.
La commissione straordinaria
del Comune di Nettuno
Nuovi crimini
Nettuno, 30 Marzo – Parlare dei crimini commessi dai soldati angloamericani durante l’occupazione del 1944 di Nettunia, come allora si chiamavano gli attuali Comuni di Anzio e Nettuno, è sempre molto “pericoloso”. Si rischia di non essere compresi e di suscitare l’indignazione dei “gendarmi della memoria”, sempre pronti a manipolare la storia, sempre pronti a censurare tutti quei fatti realmente accaduti che cozzano con la loro costruzione ideologica del nostro passato.
Nello studio Lo sbarco di Nettunia e la battaglia per Roma (Herald Editore, 2010) facemmo un primo quadro della situazione relativo a questa scottante tematica. Un quadro certamente parziale per il numero degli episodi citati, ma che ci ha permesso di parlare – per la prima volta! – delle vittime innocenti di quell’occupazione militare, in primis della diciassettenne Giulia Tartaglia, la cui storia è il simbolo di come certi eventi luttuosi sono stati gestiti dalla politica: con la cancellazione dalla memoria collettiva.
Anche successivamente all’uscita del nostro studio siamo stati costretti a tornare su questo argomento, con un saggio in cui si elencavano altre violenze compiute dai cosiddetti “liberatori” ed anche questa volta l’argomento è stato ignorato da tutte le varie Amministrazioni che si sono succedute alla guida dei Comuni di Anzio e Nettuno, che hanno preferito chiudere gli occhi per mera sudditanza politica e morale ai “padroni del vapore”.
Oggi, dagli archivi della benemerita Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate, grazie all’instancabile opera di catalogazione dei crimini commessi in Italia dagli occupanti angloamericani del suo Presidente Emiliano Ciotti, un nuovo episodio viene alla luce: il 14 Luglio 1944, alle ore 14.30 circa, al bivio “Villa Borghese” nell’Agro di Nettunia, un’autovettura alleata guidata da un soldato afroamericano mai identificato, investì mortalmente il quattordicenne Armando Mariani. Secondo le testimonianze, l’autovettura procedeva a una velocità elevatissima e al momento dell’incidente si trovava anche sul lato sinistro della carreggiata. Ovviamente, il militare statunitense non si fermò, come era la prassi dell’occupante, sul cui “ruolino” rimangono centinaia e centinaia di casi del genere, tanto che si parlò anche del “gioco del birillo” con cui gli autisti angloamericani giustificavano gli investimenti mortali dei civili italiani.
Armando Mariani era figlio di Andrea e Giuseppina Pasciuzzi, nato a Roma il 23 Gennaio 1930. Tutto ciò è quello che rimane. Ma come per Giulia Tartaglia, Ernesto Bischetti e tante altre vittime di quel triste periodo noi non smetteremo di lottare, perché la loro memoria non sia più occultata dalle Amministrazioni comunali, sempre pronte a quell’omertà che si tramuta in complicità.
Pietro Cappellari
(Direttore della Biblioteca di
Storia Contemporanea
“Goffredo Coppola”)
Uno scatto in bici
Dal 18 al 21 aprile 2024 si terrà una Mostra Fotografica presso il Forte Sangallo di Nettuno.
Esposizione delle foto del concorso fotografico nazionale, ideato dall’Istituto “Stella Maris” di Anzio, quest’anno alla seconda edizione con il tema “Uno scatto in bici”.
Il concorso fotografico è parte di un più ampio progetto ambientale, realizzato in collaborazione con l’I.C. Nettuno III, in occasione della Giornata Mondiale della Terra.
Il progetto, intitolato “Lascia l’impronta” e patrocinato dalla Regione Lazio e dai Comuni di Anzio e Nettuno, è articolato in tre momenti diversi: tra il 18 e il 21 aprile resterà aperta al pubblico la mostra fotografica, il 20 aprile ci sarà una pedalata in bicicletta attraverso le strade di Anzio e Nettuno e, infine, il 22 aprile la pulizia delle spiagge del litorale.
Alla mostra, oltre all’esposizione delle 50 foto migliori, sarà presente una proiezione di tutte le foto inviate. La stampa delle foto è stata curata dallo studio fotografico “Foto Digital Discount” di Anzio.
La mostra sarà arricchita, inoltre, dalla presenza di due sezioni dedicate a due ospiti d’onore: Omar Di Felice e Renzo Mastracci.
Nella Sala dei Sigilli del Forte Sangallo sarà quindi possibile ammirare l’esposizione di alcune tra le più belle foto naturalistiche scattate dall’architetto Renzo Mastracci, che da sempre ha coltivato la sua inclinazione al foto ambientalismo, nata dalla radicata convinzione della necessità di tutelare ambienti naturali e animali dalle devastazioni – più o meno consapevoli – che l’uomo è sempre pronto a compiere. Fra i primi soci della Società Italiana di Caccia Fotografica negli anni ‘70, poi attivista della LIPU, della quale è stato responsabile per anni per l’area di Anzio e Nettuno (RM), ora socio della RSPB e dell’AFNI. É stato Dirigente della Pubblica Amministrazione e Docente incaricato alla Facoltà di Architettura “Ludovico Quaroni” dell’Università La Sapienza di Roma.
Nella stessa sala sarà presente una proiezione delle immagini e video più significativi e memorabili, che mostrano le varie imprese compiute in giro per il mondo dall’Extreme Ultra Cyclist Omar di Felice, oggi campione di ultracycling, primo italiano a vincere la Trans America Bike Race e la Indian Pacific Wheel Race. Ex ciclista professionista, Omar di Felice si appassiona al mondo della bici da ragazzino, guardando in tv Marco Pantani. Per alcuni anni si dedica all’agonismo dilettantistico, per poi passare a quello professionista nel 2006. Dopo un anno, tra le fila dei grandi decide di lasciare per vivere con uno spirito diverso (e più leggero) le sue esperienze in sella. Grazie a un viaggio sui pedali, senza soldi, da Lourdes a Santiago de Compostela, si fa conoscere dal mondo dei social. Inizia quindi il suo avvicinamento alle gare su lunga distanza dove riesce a eccellere ottenendo riconoscimenti sia nazionali sia internazionali.
Si coglie l’occasione per ringraziare gli enti patrocinatori dell’evento, la Presidenza del Consiglio regionale del Lazio e il Comune di Nettuno e tutte gli istituti che hanno partecipato attivamente al concorso.
La mostra sarà inaugurata giorno 18 aprile alle ore 17.00 e resterà aperta al pubblico fino al giorno 21 negli orari di apertura del Forte Sangallo.