"Sedeva graziosa sul caro naviglio, la madre col figlio che intatta portò" e ancora "Correva la nave d'Italia le sponde quand'ecco sull'onde Nettuno spuntò" in queste poche strofe del canto popolare nettunese che sembrano scaturite dalla penna del sommo poeta è racchiusa tutta la storia che ci apprestiamo a rivivere, perché il nostro è un appuntamento con la storia, con la tradizione tramandataci dai nostri avi e noi, come loro, saremo lì su quella stessa spiaggia ad attendere l'arrivo dal mare dell'imbarcazione col suo prezioso carico. Il grande amore dei nettunesi verso la Madonna delle Grazie che si è manifestato nel corso dei secoli, ha caratterizzato e caratterizza le persone che abitano questa terra e rappresenta un valore inalienabile ed imprescindibile delle nostre tradizioni locali. La commozione che lo scorso anno abbiamo colto nel volto delle migliaia di persone presenti sulla spiaggia, ci conforta e ci induce ad andare avanti su questa strada per far sì che l'evento dell'approdo costituisca sempre più un arricchimento dei nostri valori, un atto di fede e di grande amore verso la Madonna dei nettunesi, da realizzarsi con il concorso di tutti, senza divisioni, senza contrapposizioni perché questo evento non vuole rappresentare la festa di un campanile contro un altro campanile ma la festa di tutta la città.
Gianfranco
Rabini