Quattro edifici del vecchio insediamento produttivo sono andati a fuoco. Ancora non si conosce la natura dell’incendio e per fortuna non c’è l’amianto
Incendio ai capannoni ex Freddindustria
Un intenso odore di bruciato che toglie il respiro e un denso fumo nero ha avvolto l’intero quadrante delimitato da via Ugo La Malfa e via Toscanini.
Il 1° febbraio scorso un incendio di vaste dimensioni è divampato all’interno di uno dei capannoni della ex Freddindustria, il polo produttivo di via Enna dismesso e spesso trasformato in ostello di fortuna da persone senza fissa dimora, per il quale da anni i residenti chiedono con urgenza un intervento di bonifica.
I loro timori, celati nelle pressanti richieste rivolte agli enti preposti, hanno preso forma intorno alle 15.30, quando ai vigili del fuoco sono arrivate le prime chiamate con richieste di intervento.
Le cause del rogo sono ancora tutte da chiarire, ma le fiamme divampate all’interno del complesso, si sono propagate fino a interessare quattro capannoni del vasto complesso, divorando i cumuli di rifiuti presenti all’interno e provocando danni agli edifici, ciascuno esteso su una superficie di 1500 mq, posti in prossimità delle abitazioni che sorgono lungo via Toscanini. Intervenuti sul posto, i vigili del fuoco del Comando provinciale di Latina, hanno lavorato ininterrottamente per ore per cercare di dominare le fiamme, un intervento particolarmente delicato vista l’estrema vicinanza tra i capannoni e le abitazioni confinanti che sorgono lungo via Toscanini, case poco dopo inondate da una densa coltre di fumo nero che si è rapidamente propagata, visibile anche a diversi chilometri di distanza.
Sul posto oltre alla protezione civile Alfa, con 2 autobotti e 7 volontari, sono intervenuti anche gli agenti della Polizia Locale di Aprilia, coordinati dal comandante Massimo Giannantonio, che hanno provveduto a chiudere via Enna e soprattutto per regolare la viabilità lungo via Toscanini. Spetterà ai vigili del fuoco nelle prossime ore cercare di fare chiarezza sulle cause dell’incendio, al momento non si esclude nulla.
Il sospetto di chi vive nel comparto è che potrebbe trattarsi di un rogo accidentale, direttamente legato alla frequenza con cui i vecchi capannoni - già in passato oggetto di un intervento di sgombero - vengono impropriamente trasformati in un riparo invernale da persone senza fissa dimora, una circostanza che unita alla presenza di cumuli di rifiuti mai rimossi, potrebbe aver creato tutte le condizioni per scatenare l’evento. Un evento che ha innescato forti paure tra i residenti e tale da indurre i genitori dei ragazzi che frequentano i corsi pomeridiani presso la vicina scuola Matteotti a prelevare i figli prima della fine delle lezioni.
Il timore è che il rogo di rifiuti possa aver sprigionato fumi tossici e rilasciato diossina nell’aria. Il fuoco inoltre ha intaccato la copertura del polo produttivo, tuttavia il Comune di Aprilia, attraverso la nota stampa contenente raccomandazioni da seguire per i cittadini più vicini al rogo - consigli che per ora l’amministrazione non ha ritenuto di dover riportare all’interno di una apposita ordinanza - ha smentito la presenza di cemento amianto sulle coperture danneggiate dal rogo.
“Le coperture del capannone interessato - ha sottolineato il sindaco Antonio Terra, che ieri pomeriggio si è portato sul posto insieme alla Polizia Locale - sono in laterizi e lamiere. In attesa dei primi rilievi e risultanze circa la dinamica del rogo e il materiale andato a fuoco, consigliamo alla cittadinanza residente nella zona interessata dalle fiamme di chiudere le finestre, non accendere i condizionatori e di non recarsi sul luogo dell’incendio.
Nel frattempo l’Arpa ha effettuato già i primi rilievi, non servirà un vero e proprio monitoraggio, ma torneranno per tenere sotto controllo la situazione.
Voglio ribadire che non c’è eternit sul capannone andato a fuoco, aspetterò la relazione dei vigili del fuoco, poi denunceró chiunque avrà sostenuto il contrario. Attendo l’esito delle indagini dei pompieri anche per fare chiarezza sulla strana natura di questo incendio, che si è sprigionato proprio nel capannone più lontano dalla strada”.
Una frase quella del Primo Cittadino, che pare nascondere il sospetto di un rogo non accidentale.
Francesca Cavallin